La somma perfetta

579 18 4
                                    

Negati permessi e attività, ho tempo per respirare, tempo per pensare a cosa fare.
Massimo rientra la sera, sospira. Io sono intenta a preparare la cena, i nostri umori ultimamente traballano, l'idea che siamo tutti costantemente in pericolo non ci fa riposare.
"Ho una persona che potrebbe aiutarci." Spiega speranzoso, si toglie il giubbotto di pelle e lo poggia all'appendi abiti. Viene poi a salutarmi, le mani al viso, un bacio sulle labbra e uno sulla fronte. È il suo modo e ormai è una sorta di codice tutto nostro che serve per dirci che ci amiamo e proteggiamo.
"Come?" Mi illumino.
"Dovrebbe sempre darci il permetto la direttrice, ovvio." Cala il viso. "Questo vuol dire che rischi il posto." Si incupisce e si siede, con le dita tamburella impaziente sul tavolo.
Scuoto la testa e gli sorrido.
"Non me ne frega niente, amore mio. Mi basta avere te e salvare la vita a Carmine e Nina." Mi siedo sulle sue gambe.
Rilassa il volto e sorride. "Ma come fai ad essere così meravigliosa?" Mi sposta una ciocca di capelli dal viso.
"Raccontami." Lo invoglio.
"Faremo imbarcare i ragazzi su una barca commerciale, la direttrice dovrà parlare con il PM e ricevere le autorizzazioni per farli passare come collaboratori di giustizia. Ci servirà che tu registri le minacce di Ciro così da poterlo incastrare e portare a processo." Spiega ed io ci vedo già la libertà. Sì, credo sia un'ottima idea e mi illumino.
Gli bacio le labbra.
"Sì, parleremo con la direttrice, andrà tutto bene." Gli dico con le lacrime agli occhi.
"Però, amore, sarai esposta di continuo, avrai un microfono addosso, se Ciro lo scopre?" Sembra preoccupato.
"Ciro non lo scopre." Sorrido incoraggiandolo. "So come provocarlo, cosa lo fa tirare a raffica fuori minacce, sono pur sempre sua zia." Dico quasi a malincuore, anche se un po' me ne dispiaccio. Avevo immaginato un'altra storia per noi, avevo immaginato di poter fare regali a mio nipote, andare a prelevarlo per portarlo a mangiare un gelato, essere la sua confidente. "Ci metterò qualche secondo a farlo parlare e andrò via." Faccio spallucce.
Probabilmente Massimo deve esserci accorto che mi sono incupita, così sembra voler cambiare discorso.
Balza in piedi e controlla la pentola.
"Che profumo, bolognese?" Mi chiede.
"Bolognese." Affermo. "Ne avevo proprio voglia."
Ci mettiamo a sistemare la tavola e lo facciamo come due adolescenti che si punzecchiano, tra risate e scherzi. Mi sento rilassata quando sono con lui, ho così voglia di mettere un attimo l'IPM e tutta questa storia da parte, voglia di pensare a noi.
"Ti ho preso un regalo." Gli dico mentre lo vedo girare il sugo.
"A me? Perché?" Sorride.
"Perché deve esserci un motivo per fare regali?" Chiedo e corro a prendere il pacchetto.
Lo vedo sorridere dolcemente, capisco che certe attenzioni gli mancavano da un bel po'.
Lo prende e sorride nuovamente, resta a fissarmi e lo apre.
"È vero?" Inizia a piangere e afferra il test che ho posizionato al suo interno.
"È vero." Confermo sorridente.
"Avremo un bambino?" Ripete incredulo lasciando cadere le lacrime. "È il regalo più bello che potessi ricevere." Mi afferra il viso e mi bacia, presta poi nuovamente l'attenzione a quella pennetta magica che sembra averci restituito colore alla vita. Quel rosso, di quelle due lineette, sembra inondare la stanza.
"Non ci posso credere." Continua a ripetere e affonda ogni parola in baci.
"Ti va se per un po' ce lo teniamo per noi?" Chiedo giocherellando con i bordi delle sue labbra, cerco di non smorzare l'entusiasmo.
Cruccia la fronte, sembra così felice da volerlo urlare al mondo.
"Amore, ho solo paura che possa essere un'arma contro di noi, Ciro lo farebbe sapere alla sua famiglia e avrebbero qualcosa in più per ricattarci." Lo faccio ragionare.
"Hai ragione, allora sarà il nostro piccolo segreto." Asserisce baciandomi una mano.
Ancora non ci credo che una sorta di pesciolino mi abita la pancia. Un qualcosa di mio, tutto mio, per il quale sarò sempre la prima e mai la seconda.
La somma perfetta di me e Massimo.
Ci penso, è un po' tutto strano, con quest uomo ho corso togliendo ogni freno, eppure mi sembra tutto così naturale da non doverci nemmeno pensare su due volte.
A mio figlio sto dando un ottimo padre.

𝐌𝐚𝐫𝐞 𝐟𝐮𝐨𝐫𝐢 𝐞 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora