23. Missione Suicida

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Tim

Tim aveva perso la cognizione del tempo. Non sapeva da quanto tempo stavano in quell'aula di scienze. Lo scheletro di plastica del corpo umano buttava delle ombre sul pavimento, ormai era notte fonda. La maschera di Jason non serviva a molto, Liam lo aveva riconosciuto comunque. Ma il ragazzo la mantenne, almeno non doveva mostrare il proprio volto a Scarecrow. Aveva tentato di chiamare qualcuno, Dick, Bruce e Barbara non erano raggiungibili. Provò a chiamare Wally ma neanche lui rispose al telefono.

La cosa che più lo inquietava era però quel ragazzo dalla pelle color nocciola. Sembrava avere il pieno controllo, aveva poggiato l'orecchio alla parete. Liam invece si era armato di una scopa che aveva trovato nel suo ripostiglio. Tim invece stringeva tra le mani il suo bastone di metallo. Il battito del cuore stava lentamente rallentando, ma la tensione sembrava velare l'aria, rendendola carica, come pronta a esplodere. Così erano anche i muscoli del ragazzo, tesi, pronti a lanciarsi all'attacco. Dei passi si fecero vicini accompagnati dallo stridere della falce. Tim sudava freddo.

In che cosa si era cacciato?! Questa missione era più grande di lui, era una cosa per Batman, non per un semplice ragazzino. I passi si allontanarono. Liam sospirò di sollievo, poi una lama perforò la porta di legno, sfiorando il volto dell'altro ragazzo. -So che siete lì, Duke? Non volevi per caso sconfiggermi e dimostrare il tuo valore? - domandò una voce agghiacciante, mentre la falce scendeva fino alla base della porta spezzandola, delle schegge volarono per la sala.

Ma nessuno si ferì. -State pronti. - ordinò Duke, Tim fu colpito dalla fermezza di quel ragazzo della sua stessa età. Come faceva a non provare un minimo di paura di fronte ad un pericolo così grande? Scarecrow fece il suo ingresso sulla soglia. Affondò una mano nel suo giaccone. Duke cercò di attaccarlo ma la figura lo scaraventò via con il piatto della lama. Liam era paralizzato dal terrore. Scarecrow alzò il suo braccio, da una fessura degli stracci, sul polso, uscì del gas giallognolo.

Se avessero respirato quella roba sarebbero stati immediatamente inerti e allora avrebbero perso. Il ragazzo non poteva permetterlo. Trattenne il fiato e attaccò lo Spaventapasseri. Con il bastone tentò di colpirlo alle costole, ma la reazione dell'avversario fu più veloce e parò il colpo. La testa del ragazzo cominciava a fare male per la mancanza di ossigeno, ormai il gas giallo si era diffuso per tutta l'aula. Duke si era ripreso e si era messo un panno davanti al naso, Liam era rimasto immobile, stava respirando il gas, cadde a terra e cominciò a contorcersi. Tim doveva riflettere lucidamente. Aveva pochi secondi prima di perdere conoscenza.

La falce di Scarecrow calò sulla testa del ragazzo. Quando la punta affilata era a pochi centimetri dalla sua nuca, un ampolla di vetro volò sopra di lorò andandosi a schiantare sulla maschera dello spaventapasseri, egli perse l'equilibrio. -Corri - urlò Duke mentre brandiva selvaggiamente un microscopio e un mappamondo. Tim ubbidì agli ordini, la testa era sul punto di esplodere in mille pezzi. Si scaraventò sulla finestra disperato in cerca di aria pulita, i vetri si ruppero e un dolore lancinante gli percorse la guancia, ma non c'era tempo di preoccuparsi.

Era saltato dal secondo piano e si trovava in volo 8 metri dal terreno. Con le braccia si aggrappò ad una piccola sporgenza della finestra. Il gas fuoriuscì dalla stanza disperdendosi nella sala. Almeno non c'era pericolo, o quasi. Il ragazzo fece l'errore di non apparsi il naso. Sentì un odore acre e immediatamente la vista si scurì fino a quando il ragazzo si trovò a contemplare il vuoto più totale, buio e scuro. Poi una luce gli si palesò davanti, questa prese forma fino a trasformarsi nel volto che perseguitava Tim da due anni ormai.

-Fratellone. - la voce di Brian pervase il ragazzo come una scossa elettrica. Il ragazzo cercò di abbracciarlo ma il bambino si allontanò. - Perché mi hai lasciato morire? - domandò con voce innocente, non c'era rancore o rabbia, ma solo la curiosità di un bambino di otto anni. -Io ce l'ho messa tutta, non c'era una possibilità. - gli disse. -C'era eccome. - una voce profonda con un accento della strada rimbombò nella testa del povero ragazzo. Il bambino mutò forma e si trasformò in una donna, dai capelli castani, lo sguardo disperato, le lacrime che le solcavano il viso.

Born For This - The BeginDove le storie prendono vita. Scoprilo ora