Tim
La pioggia che batteva sul suo volto. Il sudore che gli imperlava il viso, mischiandosi con l’acqua, mentre ogni centimetro del corpo di Tim implorava pietà. Il ragazzo era in ginocchio nell’erba bagnata. Bruce lo fissava dall’alto con aria impassibile.
-Andiamo Tim, non puoi mollare. – mormorò. La frase sembrava essere di incoraggiamento ma dalla voce fredda di Bruce non sembrava esserlo. Quando il mentore aveva parlato di addestramento Tim non avrebbe mai potuto immaginare di dover trainare il tronco di un albero abbattuto, in mezzo alla tempesta, per tutta la foresta che circondava Villa Wayne. Erano circa le quattro del mattino, Bruce lo aveva svegliato presto e portato in quel posto.
-Non ce la faccio Bruce, mi fa male tutto. – implorò il ragazzo. Il corpo era pervaso da brividi, le mani affondate nel fango. –Non ti ho detto che la strada per diventare Robin sarebbe stata semplice. Devi temprare il tuo fisico e abituarlo a sottostare a sforzi per lungo tempo. Pensi di non potercela fare? – domandò con un’espressione accigliata. Tim inspirò, afferrò le funi legate al tronco e cominciò a tirarlo verso di sé.
-È facile sognare, credere in qualcosa. Ma quando poi devi mostrare cosa sei disposto a fare per raggiungere il tuo obiettivo, è lì che si distinguono i deboli e i forti. Tu quale sei dei due Tim? – domandò Bruce. Tim era stanco. Ma voleva dimostrare quanto valesse, non a Bruce, non gli interessava più compiacerlo.
Il ragazzo sputò a terra e si rimise in piedi a fatica, le gambe cedevano.
Quando aveva fronteggiato Mr Freeze, Scarecrow, in quei momenti dove la vita decideva di sbattergli in faccia la dura e fredda realtà, si era chiesto se ne sarebbe stato all’altezza. Voleva sapere se quello per cui aveva lottato per tutto questo tempo, fosse qualcosa di reale o pura fantasia di un disperato.
Fece un passo e un dolore lancinante gli attraversò ogni fibra del suo corpo, mentre il tronco cominciava a spostarsi sotto lo sguardo compiaciuto di Bruce. La pioggia era fredda come lame di ghiaccio, i capelli fradici gli coprivano gli occhi. Fece un altro passo avanti, le scarpe affondarono nel terreno. -Così ragazzo. – sussurrò così. Tim avrebbe voluto continuare, ma i muscoli cedettero ed egli cadde a terra, la testa vorticava e un rivolo vomito gli uscì dalla bocca, mentre perdeva i sensi e la sua vista si perdeva nel buio.
Era iniziato il terzo giorno di addestramento.
La prima cosa che Tim intravide furono degli spiragli di luce, cercò di ignorarli godendosi ancora per qualche istante di piacevole torpore. Poi sentì delle voci provenire dall’altra stanza. – È solo un ragazzino. – sentì la voce di Alfred. – Non è un ragazzino qualunque, Alfred. – rispose Bruce con tono forzatamente pacato. –Ha scelto lui questa strada, il suo destino non è da un normale adolescente. – rispose.
Ci fu una lunga discussione che Tim non seguì, era piuttosto debole e preferiva rilassarsi. Ma poi una frase lo colpì come un pugnale. –Non permetterò che finisca come Jason. – mormorò Bruce con la voce che stava per spezzarsi. –Per questo motivo lo sto addestrando così duramente, deve imparare a conoscere la malvagità del mondo. Se vuole diventare un vigilante non avrà più tempo per divertirsi e perdere tempo, deve diventare un uomo. – e un rumore di passi dichiarò la fine della discussione. Quelle parole rimbombarono nella testa di Tim. Effettivamente non aveva mai riflettuto molto su Jason, aveva già visto la morte negli occhi, ma in qualche modo era sempre stato rassicurato da una consapevolezza: Bruce lo avrebbe sempre protetto.
Ma, riflettendoci ora, Bruce non ci sarebbe sempre stato. La morte era un rischio presente, Tim non sapeva se era pronto a correrlo, se era disposto ad abbandonare la propria vita per degli ideali. Forse era troppo giovane per poterlo comprendere a pieno.

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Born For This - The Begin
Random"Poi si rialzò e continuò ad attaccare. Ogni movimento che faceva gli procurava un dolore insopportabile. Ma teneva duro. Doveva proteggere le persone a cui voleva bene. Lo spaventapasseri lo investì con una tempesta di colpi alla schiena e all'addo...