27. Volontà di Agire

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Tim


Il ragazzo corse il più velocemente possibile, superò strade e case. Per poi finalmente arrivare a Villa wayne. Ad aprirlo c'era Alfred che lo accolse con il suo sorriso impeccabile. -Com'è stata la sua giornata, signorino? - domandò mentre prendeva lo zaino del ragazzo.

-Discutibile - rispose Tim. -Ho compreso che la storia dei romani non è il mio forte. - sorrise, prima che Alfred potesse chiedere spiegazioni sfrecciò verso la caverna. Stranamente l'intero ambiente era immerso nell'ombra. L'unica sorgente di luce era il luccichio del laghetto, che permise a Tim di trovare il reparto con le armi, tra cui il suo bastone. Era piuttosto rovinato dall'ultimo scontro. Per questo il ragazzo spese molto tempo alla scrivania con diversi attrezzi per rimetterlo a posto.

Quando fu abbastanza soddisfatto del risultato, afferrò la sua arma. Fece un respiro profondo. Si immaginò di nuovo il seminterrato. Il buio che lo avvolge. L'aria fredda che gli lacera i polmoni. La figura dello spaventapasseri davanti a sé. La falce che calava su di lui... il ragazzo alzò il bastone, come se fosse ancora lì a combattere per la sopravvivenza. Chiuse gli occhi. Tentò un affondò avanzando con la gamba sinistra, fece roteare il bastone nella mano ma finì per colpire il proprio viso. Solo allora si accorse della presenza di Bruce nella grotta.

-Niente male. - disse lui in modo ironico. Il ragazzo si grattò la nuca imbarazzato. -C'è ancora molto che devo imparare. - ammise mentre il suo sguardo si perdeva nella cascata dietro di sé. Non si accorse che Bruce aveva preso due bastoni di Bambo dal ripiano. - Dovresti cominciare con questi. - disse porgendo al ragazzo uno dei due. Tim lo afferrò con decisione. Non sapeva il motivo di tutto questo interesse da parte di Bruce. Ma accettò la sfida. -Devi prenderlo con entrambe le mani inizialmente e metterti con le gambe leggermente piegate. - il ragazzo obbedì. - Ora si comincia. - annunciò il miliardario. L'uomo strinse il suo bastone e attaccò Tim. Il ragazzo si ritrovò spiazzato per qualche istante. Poi si scansò prima che il bastone potesse colpire il fianco.

In quel momento un dolore si espanse sul fianco, il ragazzo ricordò la lama della falce che gli lacerava la carne. Il cuore cominciò a battere all'impazzata, le mani che stringevano il bastone cominciarono a tremare. -Hai paura Tim? - domandò Bruce, mentre gli girava intorno studiandolo. -Che cos'è che ti limita? - appena finita la frase tentò di attaccarlo nuovamente, questa volta il ragazzo non fu abbastanza veloce e si ritrovò con la schiena a terra. Si rimise in piedi all'istante goffamente. Il volto di Scarecrow, i suoi grandi occhi famelici...

-Io... - Tim strinse il bastone con entrambi le mani fino a quando le nocche non diventarono completamente bianche. -Non ho paura. - il ragazzo si scagliò sull'uomo con il bastone alzato. Non sapeva neanche da dove provenisse tutta quella collera, quella rabbia. Forse non era ira, ma semplicemente paura... no, non poteva essere.

Quei pensieri gli fecero smarrire la concentrazione e l'avversario lo scaraventò nuovamente a terra. Bruce gli porse la mano, ma Tim la rifiutò, determinato a dimostrare...

Cosa? Che cosa voleva dimostrare a Bruce? - Attaccami. - urlò a Bruce. L'uomo parve confuso, ma avanzò con le braccia tese, che rivelarono i muscoli in tensione, pronti a un nuovo attacco. Il ragazzo non sapeva cosa aspettarsi, già la battaglia in sé lo aveva disorientato, stavano emergendo alcune sensazioni e emozioni della battaglia con Scarecrow a cui Tim sembrava essere sfuggito.

Invece eccolo lì, immobile, pronto a farsi massacrare per le sue debolezze, insicurezze. -Di cosa hai paura? - domandò Bruce. Tim rimase in silenzio e attaccò, tentò un affondo ma Bruce lo parò, cercò allora di ferirlo ai fianchi: ma non c'era paragone, il pipistrello era molto più agile di lui. Bruce fece un affondo, il ragazzo non provò neanche a evitarlo, proprio come con Scarecrow, sperava solo che qualcuno venisse a salvarlo.

Born For This - The BeginDove le storie prendono vita. Scoprilo ora