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Passare la giornata con Jack fece si che entrambi ci schiarissimi le idee e ci preparassimo per il ritorno alle lezioni dopo il weekend, lo salutai con un bacio sulla guancia e poi tornai a casa di mia madre, non c'era ancora nessuno e sul frigo notai un post it con la sua scrittura
"Sono andata a ritirare una cosa in farmacia, a dopo"
Mi tolsi le scarpe e il cappotto per poi andare al piano di sopra, presi il mio libro dal comodino e ricominciai a leggerlo, avevo smesso per studiare argomenti particolarmente difficili ma amo leggere come mangiare e il mio amore per il cibo è immenso, sia chiaro.
Dopo un'ora circa scesi al piano di sotto, mia madre era in cucina e stava cucinando la cena affiancata da Mark, il suo compagno e padre del migliore amico di Noah, mio fratello, lui è mia madre erano bellissimi insieme e lui le aveva riportato il sorriso, amavo Mark come un padre anche perché mi aveva aiutata e lo conoscevo da sempre, non ricordo un momento della mia infanzia senza lui e Travis.
Travis Reed e mio fratello Noah sono migliori amici da ancor prima di nascere, giocavano a football insieme al liceo, entrambi amavano le patatine alla paprika e il pollo thailandese per non parlare della loro profonda ammirazione per J.K. Rowling e tutte le sue opere su Harry Potter, l'avevo visto in loro compagnia la prima volta e grazie a loro me ne ero innamorata, sempre con quei due ero andata a Londra alla Warner Bros a soli quindici anni.

Ammetto che ho sempre provato qualcosa per Trevis ma direi che è comprensibile vista la sua bellezza e la virilità che trasuda da quando è in fasce, non lo vedo dal giorno del loro diploma avvenuto ormai quattro anni fa, da allora si è trasferito a New York per studiare e non ci siamo mai più sentiti, sapevo solo che era vivo e che lavorava come personal trainers durante gli anni del college e per quelli a venire, dove si dovrebbe specializzare e diventare un poliziotto.

-mamma! siamo a casa!- disse una voce molto famigliare dall'ingresso, appoggiai la brocca d'acqua sul tavolo e poi corsi in contro a mio fratello e gli gettai le braccia al collo, mi era mancato molto, non lo vedevo da settimane perché lui alloggiava al college con Ava, la sua ragazza che abbracciai subito dopo

-ciao piccolina, come sta andando al college?- mi domandò la ragazza con la sua solita vocina vellutata, era semplice e molto carina: i capelli castano chiaro le ricadevano sulle spalle e la fronte era coperta dalla frangia piena, dietro agli occhiali tondi spiccavano due luminosi occhioni verdi contornati da folte ciglia scure

-benone, mi trovo bene ma credevo che vi avrei visti più spesso in giro- le dissi entrano in cucina

-è difficile, tu sei al primo anno e noi all'ultimo, abbiamo orari completamente differenti- rispose lei salutando poi mia madre con un abbraccio

-me ne sono accorta- dissi ironica alzando gli occhi al cielo.

dopo poco arrivò anche Mark con una bottiglia di vino in mano

-ciao Rose- mi salutò sorridente entrando in casa, sorrisi a mia volta nel vederlo entrare in casa mia come fosse sua, ed effettivamente aveva passato da noi talmente tanto tempo che ormai faceva parte di casa, era parte della famiglia e non mi dispiaceva.

Mark Reed è terribilmente somigliante a suo figlio Trevis, non per i colori perché Travis aveva gli stessi occhi di sua madre, ma per la fisionomia e i tratti delicati ma decisi de viso per non parlare della voce: identica.

ci accomodammo a tavola, parlammo del più e del meno finché poi mi venne in mente la conversazione con mia madre
-cosa dovevi dirci di importante mamma?- domandai addentando un pezzo di pasta
-dobbiamo dirvi- mi corresse Mark prendendo la mano di mia madre, vedere le loro dita intrecciate non mi creava più problemi anche se all'inizio della loro relazione mi sentivo come trascurata o semplicemente non avevo ancora digerito la morte di papà dato che Mark è mia madre avevano iniziato a vedersi solamente un anno dopo il decesso
-ok ora sono preoccupato- sussurrò Noah al mio fianco, da sotto il tavolo posai la mano sul suo ginocchio come per calmarlo, avevo fatto quel gesto al funerale di papà è ormai lo facevo spesso quando lo vedevo agitato e lui mi sorrideva sempre, come in quel momento.
Noah ha sofferto di attacchi di panico e di ansia dopo l'incidente è non potevo certo giudicarlo, c'ero anche io su quella maledetta auto ma sono riuscita a superarlo mentre Noah non è salito in un automobile o qualsiasi altro mezzo per un paio d'anni abbondante.
-ci sposiamo!- dissero in coro con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
Quella notizia mi lasciò un attimo confusa, ero felicissima per loro, se lo meritavano e poi erano splendidi assieme eppure mi faceva strano, come se fosse il momento di andare avanti e di cambiare vita, non che non volessi, sia chiaro, ero solo spaventata dal cambiamento.
Ava era già saltata in piedi e aveva abbracciati la coppietta con tanto di auguri, mio fratello era rimasto destabilizzato come me ma appena incrociai i suoi occhi azzurri sorridemmo entrambi e mi attirò a se re poi congratularsi con Mark mentre io abbracciai forte mia madre e le asciugai le lacrime di gioia da sotto gli occhi
-mamma se sei felice tu lo siamo anche noi, sempre- le mormorai all'orecchio inspirando il suo buonissimo profumo di cannella
-vieni qui, pa... posso?- chiesi bloccandomi, chiamarlo in quel modo mi era sorto come naturale, lui sorrise
-certo Rose- mi sussurrò abbracciandomi
-grazie papà- mormorai contro il suo petto.
Era una bella sensazione.

Siamo solo io e teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora