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Passai anche gli ultimi giorni di vacanza mantenendo segreta la mia gravidanza.
Travis non si era più fatto sentire e pian piano lo stavo accettando.
Avevo iniziato le lezioni da circa tre giorni, quella sera avrei detto a tutti di essere incinta ma decisi di non rivelare a nessuno il nome del padre, probabilmente avrebbero tutti fatto 2+2 comprendendo che si trattasse proprio di Travis, del mio fratellastro ma preferivo non dirlo io stessa per rispettare la decisione di Trav, sebbene non la condividessi affatto.
Salii le scale del college assieme a Kendra, una mia compagna di corso che aveva quattro anni in più di me, era molto carina e ci capitava spesso di prendere un caffè assieme, per il resto del tempo stavo con Jacopo, avevo provato a riallacciare i rapporti sebbene non mi dimostrai molto felice di ciò, lui invece sembrava molto disposto a rinunciare a tutto pur di tornare ad essere mio amico, aveva lasciato è allontanato Clary dalla sua vita.
Diciamo che non mi andava molto di ritornare sua amica dopo quello che mi aveva fatto ma lo conoscevo e sapevo quanto se ne era pentito.
Ascoltai e presi appunti durante la lezione di anatomia base, mi piaceva molto quella materia, era interessante e mi coinvolgeva sempre parecchio, Jacopo dormiva con gli occhi aperti.
Quella sera avrei annunciato tutto alla mia famiglia, ero molto agitata e non sapevo nemmeno se dirlo a Jacopo o no, avevamo appena chiarito e non volevo sgualcire le ferite nuovamente, ci avrei pensato più avanti.
Qualcuno suonò il campanello così andai ad aprire la porta
-buonasera studentessa- appena incrociai gli occhi azzurri di mio fratello James gli gettai le braccia al collo e lo abbracciai forte, mi era mancato davvero tanto
-mi sei mancato- gli sussurrai all'orecchio, lo sentì sorridere
-anche tu sorellina- sciolsi l'abbraccio.
Io e James avevamo un rapporto completamente diverso da quello che avevo con Noah, con lui ero più un'amica mentre James, per entrambi noi, era come un padre, è sempre stato il più maturo e dopo la morte di papà, nella quale lui non era coinvolto tanto quanto me e Noah, si era fatto in quattro per noi e la mamma, aveva persino pagato da solo la retta del primo anno di college.
Salutai anche Melodie, sua moglie da ormai quasi cinque anni, si erano sposati da giovani e si erano trasferiti a Los Angeles tre anni dopo.
Arrivarono anche tutti gli altri ospiti.
Mi sudavano le mani, l'agitazione da parte mia era palpabile, Ava mi affiancò in cucina per aiutarmi con il cibo, sfornai le lasagne e le divisi nei piatti
-secondo me sono radioattive- commentò Noah quando gli posai il piatto di fronte, gli diedi un coppino e tutti scoppiammo a ridere
-sei sempre gentile tu- disse Ava riferendosi a mio fratello.
Cominciammo la cena, le lasagne, con mia sorpresa, erano decenti e la torta che avevo preparato con la marmellata sembrava mangiabile, preparai il caffè e mi preparai psicologicamente a dare la notizia.
-dovrei parlarvi- dissi quando tutti ebbero iniziato a mangiare la torta, calò il silenzio è tutti si zittirono per farmi parlare, mi sfregai le mani sui jeans, sentivo il mio cuore battere forte contro il petto
-io ho conosciuto questo ragazzo qualche mese fa- iniziai, cercai di squadrare la reazione di tutti: mi madre sembrava normale così come Mark e Melodie, Ava aveva iniziato a sorridere come una scema e i miei fratelli sembravano sul punto di una crisi isterica
-ma non è questo il problema- dissi poi facendoli visibilmente preoccupare
-io, io ho fatto una cavolaia e...- non mi albicarono terminare la frase
-hai mollato la scuola- ipotizzò mia madre semi sconvolta, io scossi la testa
-no, non lo farei mai per un ragazzo- risposi, lei sospirò sollevata
-Rose arriva al punto- mi intimò Noah
-ho...ho paura a dirvelo- sussurrai con sguardo basso, mi veniva quasi da piangere
-ehi stai tranquilla che tutto si risolve, devi dirci che succede- mi rassicurò Mark prendendomi la mano.
Per la prima volta da quando avevo scoperto di aspettare un bambino mi posai la mano sul ventre, per la prima volta dopo l'ecografia mi sembrava davvero reale
-aspetto un bambino- confessai scioccando tutti quanti.
Il tempo parve fermarsi, mia madre e le altre ragazze erano al dir poco sconvolte mentre i tre uomini erano balzati in piedi tutti e tre in contemporanea, io sussultai
-chi è?- mi domandò con tono intimidatorio James, i suoi penetranti occhi azzurri erano terrificanti
-non lo conoscete ma non importa- risposi io, Noah sbatté una mano sul tavolo facendo sobbalzare mia madre accanto a lui
-si che importa cazzo- ok lui era arrabbiato, Ava cercò di calmarlo
-no, no e no! Non c'entra nulla perché non farà mai più parte della mia vita, della nostra- urlai altrettanto arrabbiata, non aveva il diritto di rispondermi in quel modo
-calmiamoci adesso- consigliò Melodie, tutti annuimmo e ci accomodammo sulle sedie tranne io, io ero rimasta immobile e in piedi, mia madre si era alzata e aveva fatto il giro del tavolo per abbracciarmi
-ci sono io con te, sono così felice!- mi commossi così come mia madre, lei pareva davvero felice
-Rose, vieni qui- mi sussurrò Ava prima di chiudermi in un abbraccio forte forte al quale si aggiunse Melodie
-saremo delle ziette fantastiche- sussurrò quest'ultima con un bel sorriso
-devo andare da lui?- chiesi come domanda retorica indicando Noah che sbraitava contro James che stava cercando di trattenerlo
-si, vai- mi rispose Mark schioccandomi un bacio in fronte, se solo avesse saputo, se solo avesse saputo che era davvero suo nipote, di sangue, che era il figlio di suo figlio ma dovevo aspettare anche se sarebbe sicuramente venuto fuori, era brutto mentire ma a quell'oca i avrei pensato più avanti
-ehi, ragazzi- mormorai entrando in salotto emettendo una mano sulla spalla di Noah, lui si voltò di scatto
-mi dispiace, ho fatto un errore- sussurrai con il labbro tremolante, stavo per scoppiare nuovamente in lacrime, James mi attirò a se e come previsto, cominciai a piangere sul suo petto, ero disperata: avevo quasi vent'anni, andavo al college ed ero incinta dell'uomo che amavo che era niente meno che il mio fratellastro, come potevo stare serena?
Semplice.
Non potevo.
-mi spiace di aver avuto questa reazione Rose, io voglio solo che tu stia bene- disse Noah scusandosi e aggiungendosi all'abbraccio
-tutti noi lo vogliamo- aggiunse James.
Il calore che provai fu una cosa indescrivibile, ero fortunata ad avere dei fratelloni come loro.

Siamo solo io e teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora