epilogo

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TRAVIS

-ragazze, dobbiamo andare!- esclamai mettendo il giubbotto, alzai lo sguardo verso le scale e vidi scendere le mie due principesse, erano grandi, erano cresciute: Ruby aveva sedici anni e Aurora dodici.

Da quando Rose era morta il tempo aveva preso una forma ed una durata tutta sua, continuavo a vivere, vivevo per le nostre figlie, ma non era facile e soprattutto, non ero felice.

Rose ha avuto un tumore al fegato, è stato fatale, la persi in due mesi.

Le bambine erano piccole, ma se la ricordano ancora, si ricordano il suo odore e i suoi capelli.
-eccoci!- esclamò la piccolina, che ormai non lo era più così tanto.
Andammo al mare.
Era il posto preferito di Rose, e lei si trovava lì, in quella spiaggia, tra quelle onde, era stato il suo ultimo desiderio, essere sepolta lì.
Avevo sparso le sue ceneri io, io e i suoi fratelli, che erano ancora devastati nonostante fossero passati cinque anni.
Rosie, la mia Rosie, era tutto, ma in un attimo è volata via.
Parcheggiai la macchina e tutti e tre scendemmo dall'auto.
Ad aspettarci in spiaggia c'era la nostra famiglia: mamma e papà, Noah, Ava e i due bambini, ormai ragazzi, James e Melody con i loro tre figli.
Eravamo tutti lì, per Rose, a cinque anni precisi dalla sua morte, dal giorno in cui la mia vita è diventata insignificante, da quando sono diventato un morto che cammina, che cammina per le sue figlie e nient'altro.

"ti amo Rosie" pensai guardando il mare ed abbracciando le nostre bambine.
lei era li con noi.
lei è sempre stata parte di me, e lo sarà in eterno.

Siamo solo io e teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora