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TRAVIS
Andare a riprendere il mio migliore amico all'aeroporto dopo due settimane dovrebbe rendermi felice, eppure non facevo altro che pensare al fatto che avremmo passato tanto tempo noi quattro e sempre meno io e Rose da soli.
Quello che era successo una settimana fa mi è rimasto impresso e credo che rimarrà così per sempre, sapere di essere stato l'unico a toccarla in quel modo mi fece venire la pelle d'oca, ne ero quasi onorato.
-eccoli lì!- sentì Rose urlarmi quella frase prima di vederla sfrecciare in braccio a suo fratello, erano bellissimi è bellissimo era il loro rapporto.
Dopo aver salutato i ragazzi io e Rose tornammo a casa, Ava e Noah volevano riposare dopo il viaggio è così erano tornati a casa loro.
-Trav hai sbagliato strada- mi disse Rosie guardando fuori dal finestrino
-no è quella giusta- risposi io continuando a guidare verso la spiaggia.
Parcheggiai e scendemmo dall'auto
-che bello Travis!- esclamò lei, io avevo già organizzato tutto, tirai fuori la borsa dal bagagliaio, le presi la mano e la guidai attraverso un vialetto, scelse un punto vicino al mare e ci stesi un telo
-hai pensato proprio a tutto eh?- mi domandò Rose sfilandosi il vestitino rosa, non aveva il costume ma indossava un reggiseno di pizzo bianco e le slip abbinate, estrassi il poke dallo zaino per mangiare e poi mi levai la maglietta
-è bellissimo- sussurrò lei stampandomi un bacio sulle labbra
-tu di più- mormorai ottenendo un altro bacio di ringraziamento.
Non potevo desiderare di più.
Dopo aver mangiato Rosie si alzò di scatto e cominciò a correre verso il mare, era fantastica
-andiamo!- mi urlò dalla riva
-alzati- mi ordinò, le obbedì e le corsi in contro, la sollevai su una spalla e, nonostante le sue urla la buttai in acqua.
Quella sera fu ancora più bella della prima notte passata assieme, fare l'amore sotto le stelle e con il rumore delle onde del mare era sensazionale.
ERANO PASSATI DUE MESI dal matrimonio, io e Rose avevamo passato tanto tempo assieme, in spiaggia, al parco, a letto, ovunque.
I nostri genitori erano felici del nostro rapporto nonostante non immaginassero minimamente che legame c'era tra noi due.
Io la amavo.

ROSE
non è possibile, non può essere vero.
mi tremano le mani.

raramente mi capita di avere paura ma ora, ora mi sento svenire per il terrore.

una lacrima percorse la mia guancia.

non mi era mai successo di piangere, capitava di rado e solo ed esclusivamente quando ero da sola senza nessuno intorno, oppure con Travis.

sentì una porta aprirsi, alzai gli occhi e lo vidi, ero nella stessa stanza con l'oggetto e l'uomo che mi avevano appena rovinato la vita.

il suo viso da preoccupato passò ad un espressione dolce e poi stupita, l'aveva capito, aveva ricostruito tutto, si passò una mano in testa e io mi alzai, era visibilmente sconvolto e sembrava sul punto di una crisi isterica, mi parai davanti a lui e lo guardai negli occhi, notai una scintilla, una scintilla che non riuscì a decifrare e poi accadde: in qualche secondo si era voltato e aveva cominciato a raccattare tutta la sua roba da terra e dall'armadio, gettava tuto in aria e poi, con un rumoroso ZIP chiuse il borsone

-d...dove vai?- domandai con voce tremolante che racchiudeva tutte le orribili emozioni che avevo in testa

-lontano da te- rispose lui piatto sgretolandomi il cuore.

lo guardai voltarsi e scomparire sbattendo la porta, sobbalzai e poi mi lasciai andare scoppiando in un pianto convulso impossibile da fermare.
Perché?
Perché use ne era andato via così, avremmo affrontato assieme la cosa, ma no, Travis è rimasto lo stesso ragazzino immaturo di qualche anno fa.
Cercai di calmarmi, mia madre e Mark sarebbero venuti a cena da me quella sera e dovevo iniziare a cucinare qualcosa.
Cercai di non pensare alle due linee rosse sul test di gravidanza.
Due mesi, stavamo assieme da nemmeno due mesi e sono stata così stupidamente felice da farmi mettere incinta.
"Calma Rose, magari è un falso positivo, capita" cercai di dirmi per calmarmi, mi sciacquai il viso e nascosi il test.
Più di tutti lui dovrebbe starmi vicino.
Sua madre l'aveva abbandonato poco dopo un anno di vita, lui sa com'è crescere senza un genitore.
E poi chi lo spiega a mio fratello?
Già mi immagino la conversazione "ehi Noah ho messo incinta tua sorella" semplicissimo.
Preparai la cena e provai a telefonare a Travis, non rispose ma mi scrisse un messaggio
"Devo stare da solo, di a mio padre che sono tornato a New York per un emergenza"
Sbattei gli occhi un paio di volte e poi digitai la risposta
"ma sei tornato a New York? Sul serio? Comportati da uomo e prenditi le tue responsabilità"
Inviai il messaggio più incazzata che mai, ero relativamente calma perché me lo aspettavo, era una settimana che mi preparavo psicologicamente, il ciclo in ritardo e la nausea di mattina, mica sono scema le so le cose e so anche di aver saltato la pillola qualche volta ingenuamente.
Lui mi rispose subito
"Si, non c'è la faccio adesso, affronteremo l'argomento più avanti"
Non ci potevo credere! Non c'era tempo! Io ero incinta cazzo!
Digitai un semplice MI FAI SCHIFO e bloccai il contatto, non volevo sentirlo, non volevo vederlo, volevo solo stare da sola con la piccola creatura nella mia pancia.
Non ci potevo credere, ero seriamente incinta!

Siamo solo io e teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora