IL RITORNO DI KIRA ( DEATH NOTE) COMPLETA

XXII - 𝓢𝓮𝓰𝓻𝓮𝓽𝓸 𝓢𝓿𝓮𝓵𝓪𝓽𝓸

                           ㄥ|ᘜ卄ㄒ

Esausto per aver passato la nottata in gattabuia, decido prima di tornare alla Task Force, di fare un salto a casa mia, cosicché possa farmi una doccia e cambiarmi.

Apro la porta, e in quel contempo Misa, si fionda addosso a me, chiedendo preoccupata:
« Light!? Ma dov'eri finito? Ti ho chiamato moltissime volte, ma tu non hai mai risposto. Che è successo? »
Le do un bacio a stampo e poi esausto le dico:
« Misa, credimi eravamo quasi riusciti ad arraffarla. Nel momento che Ryuk, l'aveva agguantata, la stronza si è messa ad urlare per attirare l'attenzione degli agenti presenti in quel momento. Hanno accusato tutti noi, di molestie sessuali contro la ragazza, e così ci avevano arrestati»
A quelle parole, d'istinto si porta una mano alla bocca esclamando:
« Oh, mio Dio! Light, ciò che dici è assurdo. Come hanno potuto arrestare un sovrintendente insieme ai suoi agenti?!» 
Gesticola con le mani, mentre si sistema una ciocca dei suoi capelli dietro l'orecchio.

Ci dirigiamo nel salone, e ci sediamo sul divanetto posto vicino ad un tavolino di vetro satinato, dove vi è poggiato un piccolo vaso di rose blu.

Sospiro, continuando ad avanzare nel discorso:
« Il nuovo Kira è molto furbo! E oltre tutto, aveva già il suo piano diabolico organizzato. Difatti, tutti quegli agenti fin dall'inizio, erano già stati scritti sul Death Note. E anche se abbiamo mostrato i nostri distintivi, loro ugualmente ci hanno arrestati e condotti al dipartimento di polizia penitenziaria! Perché erano state previste anche le loro azioni da svolgere prima che morissero. Dopo qualche minuto, che eravamo stati rinchiusi lì dentro, in quella fredda e gelida stanza oscurata, siamo stati tratti in salvo da dei supereroi, venuti da non so dove. Ecco cosa è accaduto!»
« Menomale che sono intervenuti questi supereroi. Altrimenti eravate costretti a rimanere rinchiusi lì dentro!» Mi accarezza le guance, guardandomi intensamente negli occhi dicendomi, con espressione intenerita:
« Amore! Sono sicura che chiuso lì dentro, stavi impazzendo! Certo, che questa ragazzina! È molto furba, ma soprattutto anche previdente. Come ha fatto a capire che eravate lì!? Questo Kira, è molto peggio di te e di me. Supera ogni limite! È alquanto spietata!»
« Sì, hai ragione. Ma la colpa è anche del suo shinigami Golas. Hades, me lo aveva detto, che il Dio della morte che la affianca, è fuori dalla portata addirittura di Ryuk e Rem, quando erano ancora degli shinigami. Prova dell'astio nei miei confronti, per non averla fatta resuscitare. Lei mi odia... Kiyomi Takada, è morta a causa mia!»

Appena menzionato quel nome, mi guarda con espressione confusa in volto chiedendo:
« Non dirmi che lo shinigami di cui stai parlando, è... Kiyomi Takada? La giornalista? Quella che non faceva altro che esaudire ogni tua richiesta ai tempi che fosti Kira?! »
« Sì... Golas, è proprio lei! Se solo me ne fossi ricordato, magari adesso tutto questo non sarebbe accaduto. Credimi, quando andai per la prima volta negli inferi e chiesi a Hades, di far rivivere tutte le vittime causate dal Death Note... Di lei me ne sono completamente dimenticato! Cazzo! »
Impreco, avvolgendo la testa con entrambe le mani, chinando il capo sulle ginocchia, continuando a martellarmi il cervello per il quale quel giorno mi dimenticai totalmente di lei.

Mi carezza le spalle dolcemente, tentando di consolarmi annunciando:
« Light, tranquillo. Ormai ciò che è stato fatto è stato fatto. Adesso devi pensare a un piano davvero infallibile per catturare il nuovo Kira. Non scoraggiarti, non è da te! Restate uniti! E non perdete mai la speranza. Voi siete forti, fino ad ora nessuno vi è mai sfuggito! »
Il suo tono di voce così pacato e tranquillo, e il tocco delle sue mani, mi trasmettono il coraggio necessario.
Misa ha ragione, noi non dobbiamo arrenderci! Appena andrò alla Task Force, ne parlerò immediatamente insieme a Ladybug, Chat Noir e Viperion, sempre se vorranno collaborare. E se anche non fosse, studieremo noi un piano per catturarla come abbiamo sempre fatto.