IL RITORNO DI KIRA ( DEATH NOTE) COMPLETA

XXVIII - 𝓐𝓶𝓪𝓻𝓮 𝓓𝓾𝓮 𝓟𝓮𝓻𝓼𝓸𝓷𝓮 𝓒𝓸𝓷𝓽𝓮𝓶𝓹𝓸𝓻𝓪𝓷𝓮𝓪𝓶𝓮𝓷𝓽𝓮

Stanchi, esausti e appagati ancora con il fiatone, usciamo dall'acqua. Restiamo per qualche minuto sdraiati sul pavimento bianco lucido, per riprendere respiro.

Improvvisamente ritorno in me, rendendomi conto di ciò appena accaduto. Velocemente mi alzo dal suolo, avvolgo il telo attorno al mio corpo. Adrièn e Luka volgono lo sguardo verso di me, guardandomi attoniti chiedono:
« Marinette?! Dove vai!? »

Senza proferire alcuna frase, e neppure posare il mio sguardo su di loro mi allontano. Per poco non prendo uno scivolone e ricadere in acqua. Ma io voglio andarmene il più lontano possibile da qui. Che cosa c'era in quello champagne?! Non è possibile che io abbia perso il controllo di me stessa. Ora Aliyah mi sente!

Rientro in camera, agitata chiudo la porta velocemente svegliando Tikki, che ancora assopita mi chiede:
« Marinette, che succede? Perché sei così agitata?! Qualcuno ti ha fatto arrabbiare ? »
« Sì, furiosa con me stessa! »
Di rimando rispondo, cominciando ad andare nel panico, portandomi i capelli all'indietro dal nervoso.
« Perché? Non capisco! »
Si stropiccia gli occhi, sbadigliando.
« Lascia perdere Tikki! Dove diavolo è il mio cellulare!? »
Le chiedo, assumendo un espressione sconvolta in volto.
« Marinette, calmati! È lì davanti a te!»
Risponde tranquillizzandomi, indicandomelo sul comodino, con un gesto della zampetta.

Prontamente lo afferro, scorro sul display le varie app, cliccando sull'icona contatti. Il primo numero che mi appare è "Aliyah" essendo che il suo nome inizia con la lettera "A".

Guardo l'ora da esso e mi accorgo che sono le 3:54.
Non me ne importa proprio niente, di che ore siano. Devo parlare con lei adesso!

Senza riflettere più di tanto, pigio sulla sua immagine, e avvio la chiamata.
Dopo tre squilli, ancora con voce impastata dal sonno risponde:
« Pronto? Marinette cosa vuoi a quest'ora?! Ti rendi conto di che ore sono?! »
« Aliyah c'è Ninò accanto a te? »
Le chiedo, per assicurarmi che lui non ci senta. ( Essendo il migliore amico di Adrièn, preferirei che queste cose restassero tra me e lei.)
« Veramente in questo momento, sta dormendo. Ma se la questione di cui mi devi parlare è abbastanza riservata, mi allontano io da lui »
Bisbigliando afferma.
« Possiamo parlare adesso? »
Le domando, con il cuore in gola.
« Sì, tranquilla. Cosa c'è di veramente così tanto urgente, da svegliarmi nel cuore della notte? Che ti è successo?»
Prendo un bel respiro e poi tutto d'un fiato le annuncio:
« Io, Adrièn e Luka... Siamo stati insieme! »
La mia amica, a quelle parole si ammutolisce subitaneamente.

Sono sicura che in questo momento la sua faccia per ciò che le ho appena confessato, avrà un espressione visibilmente sconvolta, con gli occhi e le labbra semiaperte.

« Aliyah, ci sei? »
Domando preoccupata.
« S- Sì... Scusami cosa intendi per "siamo stati insieme?"
Non dirmi che è ciò che penso io!?
TU, ADRIÈN E LUKA! AVETE... FATT... NO, NO, NO! MARINETTE, SUL SERIO?! NON CI POSSO CREDERE! Ti rendi conto di ciò che hai fatto?! Non è da te una cosa del genere! »
Alza di poco il suo tono di voce quasi urlando, rimproverandomi.
« Lo so, stupisce perfino me stessa. Comunque a proposito di questo... Cosa ti è saltato in mente di mettermi quei bikini dentro la valigia!? »
Le domando assumendo un espressione nettamente infastidita in volto.
« Di quali bikini stai parlando? »
Chiede fingendo di non saperne nulla.
« Sai benissimo di quali... Comunque, lasciamo perdere questo. Cosa mi consigli di fare adesso!? »
Impensierita chiedo, mordicchiandomi le unghie nervosamente.
« Non so proprio cosa risponderti Marinette... Raccontami tutto sin dall'inizio dettaglio per dettaglio! »
Curiosa mi chiede.
Aliyah è sempre stata un tipo, molto impicciona. Ma ugualmente è sempre stata la mia migliore amica, con la quale ci si può confidare liberamente, senza che spifferi i tuoi segreti in giro.
« Sai che sono partita in Giappone a Tokyo, vero? »
« Già... Cosa ci fanno lì con te, Luka e Adrièn? »
Comincio a raccontarle tutto, lasciandola esterrefatta ma allo stesso tempo piacevolmente sorpresa.