IX - 𝓘𝓭𝓮𝓷𝓽𝓲𝓽𝓪' 𝓢𝓿𝓮𝓵𝓪𝓽𝓪

21 5 14
                                    

Dopo aver ispezionato per bene l'istituto Aoyama, decidiamo di tornarcene alla Task Force.

Propongo ai miei colleghi, nel frattempo che aziono il telecomando della mia auto:
« Ragazzi, voi tornate alla Task Force. Io voglio dare un' altra occhiata in giro. Ci vediamo dopo! » concludo sfrecciando via, non concedendo loro, nemmeno il tempo di proferire parola.

Devo assolutamente parlare con i genitori della vittima. Loro magari, potranno darmi più indizi.

Cerco nel GPS, l'indirizzo dei Gilmore, e dopo aver percorso quel tragitto, finalmente sono giunto sul posto.
Scendo dalla vettura, mi avvicino alla villetta e suono il campanello.
Viene ad aprirmi una giovane donna sulla cinquantina, capelli castani raccolti in uno chignon disordinato. Quando mi apre, la vedo che ha un fazzoletto nella mano, e se lo porta agli occhi per asciugarsi le lacrime appena le chiedo:
« Buon pomeriggio, signora Gilmore. Sono il sovrintendente Yagami. Condoglianze, mi dispiace molto per la morte improvvisa di sua figlia»
Con gli occhi colmi di lacrime, volgendo lo sguardo verso di me risponde con un filo di voce:
« ... Grazie, sovrintendente»
« Se la sente di rispondere alle domande che le farò? »
Annuisce, continuando a singhiozzare, mi fa cenno di accomodarmi.

Chiudendo la porta alle sue spalle, mi comunica balbettando, tenendo gli occhi spalancati dallo sgomento:
« M- mio marito, è- è deceduto pochi giorni. Sigh! Sigh! Non ha retto dal dolore della morte della nostra adorata figlia! » tira sù col naso, cercando di smettere di piangere, ma senza alcun risultato.
Una volta non mi sarebbe interessato, al tempo in cui ero Kira. Ma adesso, vederla in questo stato mi ricorda Misa, quando allora era disperata per la mia morte. Mi si spezza il cuore! Maledetto Kira!

Cerco di consolarla, poggiando le mani sulle sue spalle dicendole con tono di voce dolce e pacato:
« Signora Gilmore, mi dispiace tantissimo! Si faccia coraggio... Comprendo perfettamente il suo stato d'animo in questo momento»
Senza proferire parola, continuando a piangere, si siede sul divano, tenendo lo sguardo perso nel vuoto, aspettando che io le ponga le domande.
Capendo come possa sentirsi in questo momento, decido di non farle nessuna domanda.

Sto per andarmene quando improvvisamente, mi sento chiamare:
« Sovrintendente! La prego, non se ne vada»
Le dico guardandola con sguardo rammaricato:
« Né è sicura? »
« Sì»
« D'accordo, se se la sente. Procedo»
Le chiedo tenendo il mio block notes tra le mani, cominciando a prendere appunti:
« Sua figlia aveva nemici?»
Scuote il capo, asciugandosi le lacrime annuciando:
« Non credo. Lei era la più brava della classe. Tendeva ad essere a volte un po' superiore, ma non credo avesse nemici. Magari, lei non ne parlava mai con me e Alfred, quindi non so dirle con certezza» conclude, sospirando cercando di contenere nuovamente le lacrime.
« Grazie, signora Gilmore. Vorrei chiederle ancora una cosa. Aveva amici? »
Annuisce, pronunciando il nome di un ragazzo:
« Sì, e anche un fidanzato! Daryl Jokes. Erano insieme da tre anni, avevano pensato di sposarsi terminati gli studi. Purtroppo non so altro. Spero possa essergli utile. Buona giornata sovrintendente»
« Buona giornata, e ancora condoglianze per la sua perdita» affermo, mentre sto per aprire la porta d'ingresso, e dirigermi alla mia auto.

Sono sfinito, ma prima voglio trovare il nuovo Kira. Devo vedere che faccia ha. Non mi arrendo!

Parto in sgommata, e mi avvio alla ricerca di Kira. Anche se non ho una pista ancora ben precisa da seguire. Ma sono sicuro che lo troverò.
Osservo tra i passanti, anche se sono intento alla guida, se possa esserci qualcuno di sospetto.
Mi accendo una sigaretta, accostando l'auto sul marciapiede.

Continuo a guardare in mezzo alla folla, con la speranza di coglierlo di sorpresa.

Improvvisamente, da lontano scorgo una figura. Non riesco a distinguere sia maschio o femmina, perché porta un cappuccio che gli copre il volto.
Ho una strana sensazione, come se Kira, fosse qui nei paraggi. Quel tipo non mi convince, mi desta molti sospetti.

Scendo dall'auto, immergendomi tra la folla, continuando a seguire con lo sguardo l'uomo o la donna di prima.
Avanzo non perdendolo mai di vista.

Sembra un normale ragazzino, o magari per non destare alcun sospetto non si azzarderebbe mai di fuggire. È furbo! Ma tanto il mio sesto senso non mi inganna mai.

Cammino a passo spedito, e man mano che vado ad avvicinarmi al misterioso incappucciato, la figura continua ad essere sempre più nitida.

Inaspettatamente si volta, lanciandomi un sorriso di scherno, con sguardo malevolo. I suoi occhi sono divenuti... Rossi.
È lei!? Eccola!? Il nuovo Kira. Finalmente ti ho trovato!
Solo dai suoi occhi potevo capirlo. Essendo che possiede lo sguardo di un Dio della morte, non posso sbagliarmi. È lei... Kira.
È una ragazzina!? Purtroppo non posso vedere il suo shinigami, ovviamente non possedendo più il quaderno della morte.
Ormai ne sono sicuro, è lei!
Adesso non mi resta altro da fare che, non perderla di vista, o farmela sfuggire da sotto al naso.

IL RITORNO DI KIRA ( DEATH NOTE) COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora