IL RITORNO DI KIRA ( DEATH NOTE) COMPLETA

X- 𝓘𝓵 𝓝𝓾𝓸𝓿𝓸 𝓚𝓲𝓻𝓪

Non devo assolutamente perderla di vista. Ora o mai più!
Avanzo sovente verso di lei, camminando lentamente.
Devo fare attenzione, perché se qualcuno si dovesse accorgere che io sto dietro alla ragazzina, potrebbe pensare erroneamente e trarre delle conclusioni affrettate giudicandomi maniaco, pedofilo o altro. E i miei piani andrebbero a farsi benedire.

Sta cercando di seminarmi. Con la coda dell'occhio, osserva ogni mio movimento.
Quando le sono abbastanza vicino e sto quasi per afferrarla dal cappuccio, vengo bloccato dal passaggio di alcuni bambini in bicicletta, che senza nessuna accortezza passano in mezzo a noi, percorrendo tutto il marciapiede.

La stronza correndo si volta, abbozza un sorriso soddisfatto per essermi riuscita a sfuggire.

No! Questa proprio non ci voleva! Cazzo! L'ho persa! Mi ero ripromesso di non perderla mai di vista, invece a causa di questi bambini... Ah! Maledizione!
Non posso fare altro che tornare alla Task Force! Maledetta! È scappata! La prossima volta, non mi sfuggirai! Lo giuro sul mio nome! A qualunque costo, devo riuscirci!

Rassegnato e incazzato allo stesso tempo, mi dirigo alla mia macchina, furioso.
Rimango per un po' dentro l'abitacolo senza avviare il motore.
Sbatto le mani ripetutamente sul volante, osservando sullo specchietto retrovisore la mia immagine imprecando:
« NO, NO! QUESTO NON DOVEVA ACCADERE MALEDIZIONE! » mi mantengo la testa fra le mani.

Quando mi sono un po' calmato, premo i tasti dell'invio chiamata e quello del vivavoce e chiamo il comando.
Quando dall'altro capo sento rispondere, comunico:

« Ho appena scoperto l'identità del nuovo Kira. Vi dirò di più, arrivato alla Task Force »
Avanzo tra l'ingorgo di auto che mi circonda, preso dal nervoso oltrepassando il limite di velocità.
Nervosamente mi porto alle labbra una sigaretta accendendola.
Digrigno i denti, continuando a tenere gli occhi sulla strada pensando a ciò che è appena successo.
Lo sapevo! Lo sapevo! Che mi sarebbe sfuggita da sotto al naso. Se non fosse stato per quei bambini, a quest'ora sarei riuscito a catturarla. Maledetta!

Giunto sul posto, di scatto apro la porta sbattendola di colpo. I miei colleghi mi guardano con sguardo attonito, chiedendo:
« Light, che ti prende? » chiede Ryuk, impensierito.
Di rimando a bruciapelo rispondo:
« Ryuk, credimi stavo per afferrarla mi è sfuggita maledetta! »
Aggrottando la fronte domanda:
« Maledetta? È una donna?
Calmati, e spiegaci tutto dall'inizio. Prendi un bel respiro e rilassati»
Mi siedo sul divano, allentandomi la cravatta e subito dopo accendendomi nuovamente una sigaretta. Espiro fumo e aria dalla bocca per riprendermi:
« Dopo che vi ho lasciati, mi sono diretto a casa della ragazza uccisa da Kira. Al ritorno, mi sono imbattuto in una grande folla, tra quelli l'istinto mi suggeriva di guardare attentamente e così ho fatto. Ho notato una figura di un uomo incappucciato. Sembrava strano che fra tutti era l'unico a starsene immobile tra i passanti che andavano di fretta. Infatti, ho cercato di avvicinarmi di più, vedo che si gira, mi guarda è da lì ho notato che si tratta di una ragazza, probabilmente un' adolescente della scuola. È lei che ha contribuito, a mettere in atto la strage a scuola. Faccio per allungare un braccio ed acchiapparla, ma mentre che stavo per agguantarla, mi è sfuggita. Non so come abbia fatto, ma sembra che si sia volatilizzata. L'ho cercata per quella strada a lungo, ma senza alcun risultato. La cosa strana è che nonostante avesse gli occhi dello shinigami, non ha cambiato espressione accorgendosi che quella non era la mia data di nascita»
Matsuda, intervenendo domanda:
« E come lo sapeva? »
Sospiro volgendo lo sguardo verso di lui, ipotizzando:
« Takada gliel'ho avrà detto! L'unica spiegazione plausibile è questa! » concludo gesticolando con le mani, stringendomi nelle spalle.

Mello, come suo solito fare, comincia a punzecchiarmi dichiarando:
« Light, ma come hai fatto a fartela scappare! Sei proprio un coglione!» afferma con il suo tono di voce così irritante, emettendo una risatina sarcastica.
Non ti ci mettere anche tu Mello! Direi che non è proprio il momento ideale.
Cerco di ignorarlo, ma imperterrito continua:
« Light, non irritarti troppo, se no la tua fronte si riempirà di rughe prima del tempo! Ahahahah! »
Ryuzaki, percependo che fra non molto potrei sferrargli un cazzotto in pieno volto, cerca di distogliermi dai miei pensieri comunicando:
« Light, non è il caso di arrabbiarti così tanto, stai tranquillo. Ho in mente un piano infallibile! »
Domando curioso aggrottando un sopracciglio:
« Di che si tratta? »
Si accomoda sopra lo sgabello, piegandosi su sé stesso volgendo lo sguardo al grande monitor che ha davanti a sé domandandomi:
« Dov'è che l'hai adocchiata di preciso? »
Ammutolisco un istante, fermandomi a pensare qual'era il luogo di quel momento e poi rispondo:
« Tra la quarta e la quinta strada, accanto alla libreria »
Sospira, trafficando tra i molteplici tasti del pc dichiarando:
« Dobbiamo scoprire dove si nasconde. E poi sapremo come agire. Per il momento, concediamoci un attimo di relax. Torniamo ognuno alle proprie case. Ci si rivede domani»
Conclude, stiracchiandosi le braccia sbadigliando.
Rivolgendosi a me mi consiglia:
« Light, torna a casa. Ci vediamo domani, buonanotte! »
Volgo lo sguardo verso di lui salutandolo, abbozzando un sorriso:
« Notte Ryuzaki, a domani! Hai proprio ragione, ho proprio bisogno di un po' di riposo»

Mi avvio verso l'uscita salutando i miei colleghi, dirigendomi alla mia auto.
Apro la portiera dell'auto, salgo, avvio il motore e parto.

Giunto finalmente nei pressi di casa mia, prendo le chiavi ed entro.
Un profumino di arrosto, inebria le mie narici.
Sicuramente Misa, sarà alle prese con i fornelli come al solito.

Mi dirigo in cucina, poggiandomi sullo stipite della porta, tenendo le braccia incrociate al petto, la osservo.
Percependo la mia presenza, si volta regalandomi uno dei suoi più bei sorrisi, alzandosi in punta di piedi, gettandosi sulle mie labbra baciandomi appassionatamente.