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"allora non l'hai proprio capito eh?" 

chiedo urlando al telefono e facendo avanti e indietro per il giardino della casetta 

"amore mio quanto stai crescendo in quella scuola", 

"non parlarmi in questo modo, non ti vergogni?", 

"sono solo fiero di te", 

"fiero di me per cosa, non ci sei mai stato nella mia vita e di sicuro non ti voglio adesso solo perché sei solo." 

Mentre pronuncio queste parole Alex apre la porta preoccupato, avrà sentito tutto, sono pronta a disattivare il viva voce e portare il telefono all'orecchio, ma lui mi blocca sedendosi e stando in completo silenzio. 

"Lara non dire cazzate ci sono sempre stato per te e Michele era qualcun altro che vi obbligava a non venire da me", 

"non ero abbastanza grande al tempo per giudicare, ma ora so che padre orribile sei, poi ora stai ancora a parlare di lui, ti ho espressamente detto di smetterla" 

non mi sto contenendo, butto fuori tutta la mia rabbia. 

"io smetto quando voglio e se penso che non sia giusto nei suoi confronti lo faccio", 

"dato che ti reputi un buon padre non pensi che tutto quello che fai faccia ancora più male a me?", 

"Michele va ricordato", 

"io veramente non so come abbia fatto a perdonarti, a perdonare la persona schifosa che sei." 

Continuo a camminare incazzata, il respiro mi diventa affannoso, gli occhi pizzicano e diventano lucidi. 

"non parlarmi in questo modo, non ti ho fatto niente, mi devi tutto", 

"ah si ti dovrei tutto? Ti dovrei ringraziare anche per quando a otto anni mi accusasti di essere la colpa della separazione tra te e la mamma? ti dovrei dire grazie anche ora che al posto di lasciare in pace l'anima del povero Mike continui a tirarlo in mezzo? Ognuno lo ricorda a suo modo non c'é bisogno che ogni volta ti metti in mezzo, te l'ho già detto una volta e te lo ripeto, Michele ti ha perdonato solo perché é una buona persona. Non ti avrebbe mai perdonato se non fosse stato così, tutto il dolore che ci hai fatto passare e quello che mi fai passare ora non é spiegabile. Devi lasciare stare Michele e uscire dalla mia vita, non ci sei mai stato e di certo non ti voglio ora." 

attacco prima che possa rispondere e solo quando tiro un sospiro di sollievo mi ricordo di Alex. Lo guardo, é in piedi davanti a me, getto il telefono sul divanetto e mi fiondo tra le sue braccia, che mi stringono prontamente. Sentendo il suo calore mi lascio andare e comincio a piangere, faccio dei grandi singhiozzi. É l'unico a conoscere questo lato della mia vita e non mi sta lasciando, anzi, mi sta aiutando.

"Sei l'unica cosa buona di questa giornata" 

ammetto abbracciando Luigi che finalmente si é ripreso e tornato in gruppo 

"mi sei mancata scema", 

"anche tu scemo" 

sorrido e continuo ad abbracciare il ragazzo.

***

"e quindi fammi capire tu saresti timido?" 

il ragazzo si limita ad annuire 

"dai Leo non metterti ora, hai riso fino ad un secondo fa", 

"hai ragione, però in realtà sono timido, con te non so come é successo che mi sono aperto", 

"va mi dicono spesso che faccio miracoli. Faccio parlare il muto di Bergamo, parlo con la piccolina, Luigi non tiene dento i suoi problemi, tu mi hai già fatto una testa piena in tre giorni." 

UNA NUOVA VITA | Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora