Capitolo 21

1.6K 32 16
                                    

Mi sveglio ancora una volta in infermeria, ora però al mio fianco non c'è solo il mio ragazzo, ma con lui ci sono anche Ginny e i gemelli, ma di mio fratello non c'è traccia.
<T/n! Ti sei svegliata!> esclama Fred preoccupato ma al contempo sollevato attirando l'attenzione di tutti i presenti.
<Vi prego, ditemi che è stato tutto un incubo, tutto tranne il vestito, ovvio.> bisbiglio portandomi un braccio sugli occhi per proteggermi dalla luce.
<Sfortunatamente no.> risponde il mio ragazzo sedendosi vicino a me dopo diversi istanti di silenzio.
<O mio Dio! Guarda come ti sei ridotto!> esclamo sedendomi e vedendo i lividi sul suo viso e un paio di tagli sul labbro inferiore e uno su quello superiore, ma probabilmente ho compiuto questo gesto troppo velocemente, infatti tutto intorno a me inizia a girare, perciò mi porto le mani alla testa per provare a interrompere il movimento vorticoso della stanza, purtroppo però non funziona.
<Lo sai di essere tu quella che è svenuta, vero? Non serve che sia tu a preoccuparti per me.> afferma sorridendomi dolcemente e facendomi stendere di nuovo.
<Mi dispiace... questa è tutta colpa mia, avrei dovuto dirglielo prima, ora mi odieranno a morte!> esclamo completamente in lacrime mettendomi ancora seduta, ma questa volta con più calma.
<T/n, non sarebbe cambiato nulla, avrebbero avuto comunque una reazione simile.> prova a rassicurarmi George mentre il biondino mi abbraccia per consolarmi in un modo un po' impacciato ma dolce.
<Hanno detto qualcosa? Mi odiano, vero? Hermione cos'ha detto?> domando riprendendomi un pochino dai singhiozzi.
<Tesoro, calmati, vedrai che si sistemerà tutto...> prova a tranquillizzarmi Ginny accarezzandomi i capelli mentre io rimango saldamente abbracciata a Draco.
<Io vi voglio bene, ma ho bisogno di risposte, non dovete proteggermi.> affermo girandomi verso i miei amici che però non sembrano molto sicuri che io possa reggere il colpo. So come mi vedono ora: debole  e bisognosa d'aiuto, ma non ho intenzione di essere nascosta sotto una campana di vetro, senza dubbio ho affrontato cose peggiori nella mia vita e sono sempre sopravvissuta, non voglio mollare proprio ora.
<D'accordo, se non lo direte voi lo farò io, e sarò anche schietto, non userò mezzi termini:> mi avverte il mio ragazzo notando che gli altri sembrano più propensi al silenzio <la Granger si è messa a piangere e a insultarmi, accusandomi anche del tuo svenimento. Loro fratello si è messo a consolare l'amica e a parlottare a proposito di quanto tu sia stata stupida a farti abbindolare da me.> mi spiega il mio ragazzo dopo aver sbuffato, e, come ha detto, non mi ha indorato la pillola, ma questo per me non è un problema, anzi, così ora posso sapere cosa dovrò aspettarmi una volta uscita da qui.
<Harry invece?> domando molto preoccupata, soprattutto perché dato che non me lo ha raccontato insieme agli altri, potrebbe essere peggio del previsto.
<Lui... non so cosa pensi quel ragazzo, l'unica cosa che posso dirti è che sono certo sia molto arrabbiato.> prova a spiegarmi cercando le parole più adatte per chiarire la situazione e per non farmi crollare di nuovo. 
<Draco, per favore, dimmi la verità.> lo supplico mantenendo la calma senza farmi prendere dal panico. <Tutta la verità.> aggiungo poco dopo.
<Va bene... lui si è messo a fare altre ipotesi strampalate, ad accusarmi di averti manipolata con oblivion e stronzate varie, poi ha detto che dovresti iniziare a ragionare e smettere di comportarti come se vivessi in una fiaba.> racconta senza guardarmi negli occhi.
<Merda.> sussurro rischiando di avere davvero un crollo nervoso.
<Si risolverà tutto, vedrai.>

L'ora seguente, i miei amici rimangono con me cercando di farmi distrarre, ma dopo non troppo tempo fa il suo ingresso Madama Chips: <Vedo che è sveglia, molto bene.> afferma lanciandomi un'occhiata veloce. <Mi pareva che voi aveste capito che la ragazza non doveva sforzarsi, e soprattutto svenire. Le avevo dato il permesso di andare perché contavo sul fatto che non si sentisse male, pensavo che non l'avrebbe esposta a questo rischio, signor Malfoy.> inizia a rimproverarci, o meglio, a rimproverare Draco, con un tono abbastanza severo.
<Non è colpa sua signora.> protesto difendendolo leggermente infastidita.
<Posso chiedervi cos'è successo?> chiede Piton entrando nella stanza con uno sguardo a dir poco furibondo.
<Voi, fuori, ora.> afferma guardando i miei amici. <La stessa cosa vale per lei Malfoy.> specifica notando il mio ragazzo sghignazzare mentre gli altri escono e, dopo essersi lamentato e aver insistito in tutti i modi possibili, anche lui deve fare come gli è stato ordinato.
<Mi racconti tutto.> ordina con un tono strano, quasi dolce, come se fosse dispiaciuto o preoccupato per me, sembra quasi una richiesta in realtà, ma non credo che sia possibile.
<Da quando lei e la professoressa McGranitt avete messo in coppia me e Draco, abbiamo iniziato a vederci sempre più spesso, abbiamo iniziato a conoscerci davvero, senza le maschere che indossiamo entrambi davanti ad altre persone, e ci siamo piaciuti. Mio fratello e i suoi amici erano sempre impegnati a risolvere l'enigma dell'uovo, con il Quidditch e con lo studio, così io e Draco ci incontravamo in segreto, sempre con la scusa di studiare, in fine ci siamo messi insieme.> spiego tutto d'un fiato cercando di non piangere. <Non lo abbiamo detto a nessuno, volvo farlo, ma avevo paura della loro reazione, avevo paura di perderli, ma ora ho rovinato tutto. Abbiamo deciso di andare al ballo insieme, così Harry non avrebbe potuto fare troppe scenate, ma ho sbagliato tutto!> concludo non riuscendo nel mio intento e ritrovandomi il viso ricoperto di lacrime.
<Lei mi ricorda sua madre, sa?> attira la mia attenzione dopo diversi momenti di totale silenzio. <Anche lei era fidanzata con un ragazzo che il suo migliore amico odiava... se possiamo dire così.> racconta sedendosi sul letto vicino al mio.
<Perché lo odiava?> domando incuriosita dalla storia.
<L'amico era un Serpeverde Mezzosangue che passava tutte le sue giornate sui libri, a studiare o con Lily, quello che ora i ragazzi considererebbero uno "sfigato"; l'altro ragazzo invece era un Grifondoro, spocchioso ed egocentrico che si divertiva a fare scherzi di cattivo gusto con quegli idioti dei suoi amici e, anche se infrangevano tutte le regole, venivano puniti raramente, tutti sapevano che erano stati loro a compiere il misfatto, ma nessuno ne aveva mai le prove e, per questo, la passavano liscia credendosi invincibili.> 
<Il Serpeverde... era lei, non è vero?> domando un po' dispiaciuta  dopo aver unito i punti del suo discorso, e lui annuisce soltanto.
<Mentre il Grifondoro era mio padre, per questo lo odia tanto.> e lui annuisce una seconda volta.
<Mi dispiace per quello che le è successo...> 
<Non sono qui per farmi compatire, volevo solo spiegarle che si risolverà tutto.> mi rassicura in fine. Sembra strano, ma in questo momento è gentile, sembra un uomo diverso rispetto a quello che vedo in classe, certo, è sempre abbastanza cupo e lievemente inquietante, ma nei suoi occhi riesco a scorgere qualcosa di diverso dal solito, come un barlume di pentimento, malinconia o qualcosa del genere, cosa che in realtà non mi rassicura molto, anzi, tutto il contrario.
<Lei lo ha fatto? Ha perdonato mia madre?> domando prima che lui possa anche solo alzarsi per confermare il mio sospetto.
<Sì, ma l'ho fatto troppo tardi.> confessa dispiaciuto facendomi capire cos'ho visto nei suoi occhi.
<Vedrà che suo fratello non commetterà il mio stesso errore.> mi rassicura alzandosi e avvicinandosi alla porta.
<Professore...> lo richiamo prima che lui abbia il tempo di uscire.
<Grazie.> sussurro un po' timidamente.
<Per cosa?> domanda abbastanza confuso, sembra che nessuno lo ringrazi da molto tempo, o almeno non in modo sincero.
<Per avermi parlato di lei, non lo fa praticamente mai nessuno...> gli spiego abbassando lo sguardo, lui però non risponde, fa un mezzo sorriso per poi continuare per la sua strada, lasciandomi sola a pensare.

Le due facce della medaglia || Draco Malfoy ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora