Capitolo 19

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Non so per quanto tempo sono rimasta senza sensi.
Mi sveglio in piena notte su uno scomodo letto dell'infermeria, per qualche secondo penso di essere sola, ma dopo pochi istanti noto Draco. E' seduto su una sedia di fianco al mio letto, ha la testa nascosta tra le braccia e appoggiata più o meno all'altezza del mio fianco.
Mi metto seduta e cerco di svegliarlo il più dolcemente possibile: passo delicatamente una mano tra i suoi capelli biondi e lo chiamo a bassa voce.
<Ti sei svegliata...> sussurra con la voce assonnata dopo un lungo sbadiglio. <Come ti senti?> mi domanda sedendosi vicino a me.
<Bene, almeno credo, mi sento solamente un po' stanca... Cos'è successo? Ricordo solo che il professore ha scagliato la terza maledizione e poi basta, tutto nero, il vuoto più totale.> gli spiego appoggiandomi alla sua spalla.
<Hanno detto che hai avuto una specie di flashback di quando, sai... di quando i tuoi genitori sono stati uccisi.> mi spiega cauto, cercando di scegliere bene le parole. <Da quanto ho capito il tuo cuore non ha retto, forse tutto questo è dovuto al Signore Oscuro, soprattutto perché è lì dove lui ti ha colpita, quindi devi stare molto attenta.> mi spiega lui passandomi una mano sulla mia cicatrice.
<Lo so, tutti me lo dicono da quando sono piccola, solo che usavano la scusa dell'incidente stradale.> gli rispondo rilassandomi tra le sue braccia. <Ma cos'è successo dopo? Per quanto tempo sono rimasta svenuta?> domando con un filo di voce.
<Sei rimasta priva di sensi per circa 12 ore, Moody praticamente non si è accorto di nulla, la Granger ha interrotto la lezione con uno strillo e Malocchio mi ha ordinato di portarti qui. Ovviamente ho provato a rifiutarmi, e tuo fratello era stranamente d'accordo con me, ma, come mi aspettavo, ha insistito perché fossi io ad accompagnarti qui, così eccoci qua.> mi aggiorna mentre Piton entra in infermeria con un'espressione quasi preoccupata.
<Signorina Potter, il Preside mi ha incaricato di venire a vedere come sta. Ricorda qualcosa di quello che è successo?> domanda avvicinandosi al mio letto, così Draco, per non destare troppi sospetti, si allontana velocemente da me.
<Non molto: ero a lezione e poi il professore ha lanciato una Maledizione Senza Perdono all'insetto, e poi... basta, o meglio, ho visto una potente luce verde, ho sentito come delle urla e in fine solo il buio.> gli spiego pensando meglio a quello che è successo, respirando profondamente e sistemandomi in un modo più composto sul letto, ma appena mi sforzo un po' sento una fitta al petto, più precisamente nell'esatto punto in cui ho la cicatrice.
Nel vedermi soffrire, Draco si avvicina velocemente a me passandomi prontamente un bicchiere d'acqua.
<Le voci che ha sentito appartenevano ai suoi genitori?> mi domanda Piton con un tono strano, come se volesse sapere la risposta ma al contempo ne avesse paura.
<Non lo so, ma credo di sì...> sospiro cercando di tenere quel ricordo il più lontano possibile da me, anche se è fin troppo vivido per i miei gusti.
<Capisco... Signor Malfoy, rimanga con la sua ragazza per assicurarsi che stia bene, qualunque cosa succeda venite a chiamare o me o Madama Chips, chiaro?> ci domanda facendomi arrossire violentemente e, dopo averci salutato, esce dalla stanza a passo svelto.
<Come ha fatto a sapere che ero sveglia?> domando a Draco dopo aver ripreso un colore normale.
<E' passato circa una volta ogni ora, sembrava sempre più preoccupato, ma ora dormi, hai bisogno di riposare e riprenderti, non voglio doverti riportare qui in braccio tra un paio di giorni, altrimenti penseranno che ci frequentiamo.> scherza il biondino fingendosi schifato e facendomi ridere, ma nel giro di poco le risate si trasformano in colpi di tosse, sempre più forti, tanto che mi fa male la gola, e tutto d'un tratto inizia anche a bruciarmi tantissimo la cicatrice, come se qualcuno ci stesse imprimendo sopra un ferro incandescente.
<T/n, respira... vuoi che vada a chiamare qualcuno? Piton è andato via meno di cinque minuti fa, se mi mettessi a correre potrei raggiungerlo senza problemi...> mi domanda preoccupato, ma io gli faccio cenno di no, provo a prendere un altro paio di respiri profondi che riescono finalmente a calmarmi la tosse, ma non il bruciore.
<Stai meglio?> mi domanda il furetto sempre più preoccupato riempiendomi ancora una volta il bicchiere.
<Sì... No.> ammetto portandomi una mano al petto e bevendo lentamente <La cicatrice brucia, lo aveva già fatto prima, ma mai così tanto...>
<Ti hanno mai portata da un medico per farti controllare?>
<Non proprio, hanno sempre detto che mi avevano operata al cuore risolvendo tutto e che fingevo mi facesse male per attirare l'attenzione, così ho iniziato a soffrire in silenzio.> gli spiego facendo girare la piccola quantità d'acqua rimasta nel bicchiere. <L'unica a saperlo è Hermione, nessun altro; l'ho detto solo a lei perché magari leggendo potrebbe trovare qualche soluzione. Neanche Harry lo sa, non volevo farlo preoccupare, e questo è lo stesso motivo per cui non ho detto nulla neanche a te.>
Senza dire una parola, si avvicina ulteriormente a me e si sdraia portandomi con se, per poi slacciare i due bottoncini più alti della mia camicia da notte (suppongo me l'abbia messa Madama Chips dopo che mi hanno portata qui per farmi alcuni esami), e mette la sua mano fredda sulla mia cicatrice per alleviare un po' il dolore e incredibilmente funziona.
<Domani dobbiamo parlarne con qualcuno, puoi dire quello che vuoi, ma so con certezza che tutto questo non è "normale".> afferma mentre finisco l'acqua.
<Non devi preoccuparti, io...> inizio a dire, ma lui mi interrompe praticamente subito: <T/n, non inventarti scuse, domani dovrai parlarne con Madama Chips e ti farai visitare. Stanotte rimarrò con te, mi raccomando, per qualunque cosa svegliami.>
<D'accordo, grazie furetto.> lo ringrazio dandogli un veloce bacio a stampo, e lui alza gli occhi al cielo leggermente infastidito, ma comunque non ribatte e resta accanto a me a coccolarmi fino a quando non mi addormento.

Le due facce della medaglia || Draco Malfoy ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora