<<Perché ti diverti a farmi soffrire?>> , sussurò con un filo di voce il bimbo.
Si sbagliava di grosso.
Accadeva esattamente il contrario:era lui a confondermi la testa,a portarmi agli estremi.
Era lui che non mi faceva dormire la notte,che mi uccideva con il suo sguardo bambinesco.
<<Non faccio nulla.>> Mi voltai per scacciare via le mie colpe.
<<Ne sei sicuro? Mi usi ,cazzo. Mi confondi con i tuoi modi di fare gentili,e poi mi pugnali da dietro. Mi stai vicino, e mi tratti come se io fossi un tuo amico,e porca puttana io non voglio essere solo tuo amico.>> Si staccò dalla parete e si avvicinò goffamente a me.
<<Mi stai ascoltando?>>, seguitò spazientito.
No,non lo stavo più ascoltando.
Ero assente,perso in quel casino che c'era nella mia mente.
Mi alzai di scatto dal letto e mi avvicinai a lui.
Non ero mai stato un tipo tranquillo e non lo fui neanche in quel momento.
<<Non voglio parlare di questo Riccardo. Non fa bene a nessuno dei due>>,osservai.
<<Perché non mi vuoi?>> disse troppo in fretta,poi se ne pentì, perché si morse il labbro e abbassò lo sguardo.
Cosa avevo detto? Io non lo volevo?
Lo volevo eccome,cazzo,ma non nel modo in cui pensava.
<<Perché non sono come te. Non cerco il vero amore, e non voglio insistere in una relazione destinata a non avere futuro.>>
Inconsciamente gli presi la mano fredda e la strinsi forte.
<<No,non ti credo. Tutti hanno bisogno di amare>>, ribatté,dopo averci riflettuto qualche istante.
<<Non io , accettalo.>> Sapevo che gli stavo facendo del male,ma non potevo evitarlo.
Era nella mia indole.
Distruggere tutte le cose belle che mi capitavano.
<<Non-non puoi...>>balbettò senza concludere.
<<Cosa?>>,sussurrai confuso.
Cosa voleva da me il mio piccolo principe?
<<Non puoi ignorare ciò che senti.>>
Il suo tono era supplichevole e le ultime parole gli erano uscite come un singhiozzo.
<<Domani ti vorrai ammazzare Riki>>,insistei,nella convinzione che questo lo avrebbe fatto desistere.
<<Non mi importa>>,disse mentre mi posizionava le sue mani affusolate sul torace.
Doveva essere impazzito. Stavamo provando un vortice di desiderio così distruttivo e nessuno dei due stava ragionando lucidamente.
Avevamo fame delle nostre bocche,dei nostri corpi vogliosi di attenzioni e dei nostri occhi persi nel nostro piccolo mondo fatto di cristallo.
Il bimbo si leccò il labbro e inspirò a fondo,poi chiuse e riaprì le palpebre. Stava lottando, lottando con tutto se stesso.
C'era un mondo in quegli occhi velati ,un mondo da cui io mi sarei dovuto allontanare.
Sentivo il suo cuore battere lì,forte e deciso.
Quella sarebbe stata la nostra fine.
Con un gemito esasperato mi arresi al nostro desiderio. Mi avvicinai a un soffio dalle sue labbra e lo baciai con urgenza.
Lui fece lo stesso e premette con forza la bocca sulla mia e la percepii calda e carnosa,decisa ma sofferente.
Chiudemmo gli occhi assaporandoci quel momento così intimo e voluto.
Avevamo fame.
Fame di baci,di amore,di sussurri e di carezze.
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Sotto gli occhi di tutti
Short StoryIN REVISIONE⛔ (l'imbarazzo che provo per questa storia) abbiate pietà... avevo 15 anni quando l'ho scritta. La mia prima storia. Scrivo con i piedi,ma sono estremamente sottona per questi due. Un bacio amici disagiati .🤍🤍🤍