Silenzio

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Questo capitolo non è adatto a gente particolarmente sensibile.
L'episodio chiaramente non si ispira a fatti reali.



Riki pov'

Avevo bevuto come mai in tutta la mia vita,mi ero ripromesso di non fare altre cazzate,ma non riuscivo a convivere con il dolore di aver perso Ale .
Io e David eravamo andati in un locale poco lontano dall'hotel verso le 19.00 ,dopo che l'avevo chiamato in preda a una crisi di nervi per non essere riuscito a coprire quelle orrende occhiaie che mi incorniciavano la faccia.
Avevo passato tutto il pomeriggio a piangere senza smettere neanche un secondo,e arrivate le 18.30 avevo dovuto smettere per forza di cose perché il petto aveva cominciato a bruciarmi sino a non lasciarmi più respirare normalmente.

Il locale era grande e spazioso,e le cameriere sorridenti rendevano l'atmosfera davvero piacevole;era da un po' di tempo che non passavo una serata dignitosa senza rifugiarmi nel letto alle 19.00 di sera.

Ero uscito senza soldi; inizialmente infatti avevo preso la saggia decisione di non bere e di accompagnare David per farci due chiacchiere,ma poi come capitava sempre mi ero lasciato trasportare dalle emozioni e dalla pazzia del momento;e dopo i primi sorsi  ero andato avanti a bere perché quello era l'unico modo che avevo per  riuscire a dimenticare Ale per più di cinque secondi.

Riki:"Posso avere un altro gin lemon?" Chiesi biascicando al barista.

David:"Tu hai un serio problema con l'alcool,ne sei consapevole? " Disse David. Rise e abbassò il suo sguardo verso le mie labbra sporche di gin.

Riki:"L'alcool è un buon amico,non tradisce mai" dissi mentre cercavo un contatto visivo con lui.

David:"Vorresti un altro buon amico?'' cazzo stava cominciando a flirtare.

Riki:"David te lo voglio dire perché mi sembri un bravo ragazzo,sto uscendo da una relazione complicata e non me la sento di ricominciare un'altra storia."

David:"Parli per caso di quel coglione che ci ha trattato di merda l'altra volta?" Mi stizzii, anche se ero arrabbiato con Ale non riuscivo a tollerare che qualcuno potesse parlare male di lui.

Riki:"Beh si"

David:"Che ti ha fatto?"

Riki:"È una storia lunga"

David:"Abbiamo tutto il tempo"

Riki:"Preferisco di no,scusami" mi stavo comportando da vero stronzo con David,lui era stato molto carino e io continuavo a rifiutare ogni sua offerta d'amicizia."

Mi girai verso il bancone imbarazzato e tracannai il mio bicchiere pieno fino all'orlo di gin lemon.

David:"Quando vorrai me lo racconterai,stai tranquillo" si avvicinò per stamparmi un bacio sulla guancia e io mi ritrassi di scatto.

Riki:"Vogliamo andare?" Dissi in preda al panico.

David:"Ti ha dato fastidio qualcosa che ho fatto?"

Riki:"Assolutamente no" risposi forse un po' troppo velocemente

David:"Allora perché stai scappando via spaventato? Sono solo le 22.00 Riccardo!"

Riki:"Sono solo un po' stanco,ho bisogno di riposarmi"

David:"Ti accompagno allora" non mollava la presa

Riki:"Non ti scomodare"

David:"Se mi sto proponendo è perché ho voglia di accompagnarti Riccardo! Cazzo quanto è difficile con te." Era spazientito e non potevo biasimarlo,gli avevo fatto passare una serata di merda.

Riki:"Scusami se ti ho fatto passare una serata di merda" mormorai sinceramente dispiaciuto.

Il volto di David si addolcì e si avvicinò pericolosamente al mio viso.

David:" Non ti preoccupare Riki,ora pago il conto e andiamo via."

Riki:"Grazie Dà"

Mentre David si allontanava per pagare il conto,non riuscivo a non pensare che in quel posto sarei dovuto andarci con Ale. Già ci vedevo a bisticciare davanti al bancone per colpa del mio vizio di bere troppo; la discussione probabilmente poi sarebbe finita con una bacio appassionato nei bagni del locale. Risi,quelli erano i pensieri mi davano la forza di sopportare quei giorni di agonia.

David:"Perché ridi?" Mi domandò David .

Da quanto tempo era lì?

Riki:"Niente,stavo solo pensando a quanto ci siamo divertiti stasera"

David:"Già" rispose poco convinto lui.

Dal locale a l'hotel c'erano circa dieci minuti di distanza, è in quel lasso di tempo evitai di incrociare lo sguardo di David;non volevo che riuscisse a capire quanto mi sentissi infelice insieme a lui e di quanto mi mancasse Ale. Mentre salivo le scale,non riuscivo a non barcollare e David dovette regermi più volte per non farmi finire lungo disteso per terra.

Arrivati nella mia camera mi gettai sul letto senza svestirmi,ero veramente stanco e in più non riuscivo a reggermi in piedi a causa dell' alcool che avevo ingerito.

David:"Ti aiuto a spogliarti?" non rifiutai la sua offerta,ero davvero troppo ubbriaco per riuscire a spogliarmi da solo.

Riki:"Fai pure" biascicai.

Mi sfilò lentamente i jeans, e cominciò   a baciarmi l'interno coscia.

Riki:"Che cosa fai?" Chiesi confuso

David:"Rilassati" non volevo rilassarmi,ma il mio corpo era come immobilizzato dallo shock .

Cominciò a spostare le sue labbra verso la mia zona intima, e con dei piccoli movimenti circolari passò la sua lingua sulla punta del mio sesso.

Riki:"-David-non voglio." Mormorai con un filo di voce.

David:"Si che lo vuoi, smettila di fare il timido con me."

Ero sdraiato perciò per lui fu facile mettersi sopra di me e cominciare a strusciare la sua erezione sul mio petto.

David:" Ti amo Riki" era completamente fuori di testa.

Mi infilò la sua mano nei boxer e cominciò a muoverla ritmicamente provocandomi conati di vomito.

Riki:"Non mi sento bene David" dissi. Mi ignorò.

Mi baciò sul petto e con una mossa repentina mi abbassò i boxer. Le sue dita erano impazienti e la sua lingua estremamente vorace sui miei capezzoli irrigiditi.

Mi divaricò le gambe e cominciò a strusciarmi lentamente la sua erezione sulla mia apertura .

Riki:"Perfavore David,non voglio" dissi per la seconda volta. Mi ignorò.

Si abbassò i pantaloni e mi guardò con uno sguardo vorace,
Si lubrificò il sesso con la mano ,e mi penetrò...

L'unica cosa a cui riuscivo a pensare era alla voce di Ale che mi intimava di stare tranquillo.

David:" ti sta piacendo?" Restai muto.

Le sue spinte erano forti e dolorose;
e mi coprì la bocca con una mano per impedirmi di gridare .

Le sue spinte cominciarono ad accelerare sempre di più,e più pronunciava il mio nome , più la mia mente si distaccava completamente dal mio corpo.

Riki:"Hai messo il preservativo?" fu l'unica cosa che riuscii a mormorare.

David:"Pensi che sia scemo?" Non gli risposi.

"Riki" mugugnò un'ultima volta prima di venire dentro il profilattico.

David:" Ti è piaciuto?"

Non gli risposi, l'unica cosa a cui volevo  pensare erano le labbra di Ale che mi sfioravano con dolcezza.

Questo capitolo è un po' duro,ma volevo parlare di una cosa che purtroppo accade spesso nella società,ma a cui non si dà la giusta importanza. 🤗🤗🤍🤍

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