Riki pov'
Mi svegli all'alba e mugolai infastidito.
La rasatura di Ale mi solleticava il naso, così aprii gli occhi lentamente,lasciandoli abituare alla luce del sole che filtrava dalla porta vetrata;poi cercai di muovermi,ma senza riuscirci.
Ale era appoggiato sul mio petto ,con le labbra rosse e carnose leggermente schiuse,una piccola ruga al centro della fronte che gli conferiva un'espressione corrucciata anche mentre dormiva e le palpebre dipinte ancora umide.
Sbadigliai e stiracchiai un braccio che sentivo intorpidito a causa della lunga posizione inerte. Poi mi soffermai di nuovo su Ale e mi passai una mano sul viso; all'istante riemersero tutte le paranoie,che mi assalirono ancora prima che potessi vedere i colori dell'alba. Perché Ale non voleva avere una relazione con me? Aveva paura di essere abbandonato come era successo altre volte in passato? Era così complicato capirlo,e quella relazione così altalenante tra di noi ,non mi aiutava a convincerlo che non lo avrei abbandonato o lasciato solo in alcun modo.
"Cazzo",brontolai,con la mente affollata dalle preoccupazioni.
Cercai di scacciare via l'immagine della testa di Ale tra le mie gambe,dei miei gemiti mentre inumidiva la mia apertura per entrare dentro di me, e delle sue labbra fameliche che mordevano la mia pelle viva.
Avrei voluto svegliarlo sussurrandogli all'orecchio quanto lo amavo, quanto ero dipendente da lui e dai suoi baci,ma avevo paura di allontanarlo di nuovo da me così facendo.
"Riki...mmh" Ale mugulò e si mosse, facendo scivolare la coperta sullo stomaco e mostrandomi il suo petto sodo. Deglutii con difficoltà,il corpo di Alessandro era assolutamente perfetto,e i suoi capezzoli ancora irrigiditi per l'eccitazione gli conferivano un aspetto paradisiaco e selvaggio.
"Buongiorno Ale",gli dissi sorridente.
Si guardò intorno confuso e cercò con lo sguardo i suoi vestiti che erano rimasti nel salotto vicino al divano.
"... Abbiamo...scopato?" Era confuso e frastornato,ma non gli risposi. Gli fissai gli occhi e mi accorsi del suo vuoto totale.
"Non-non ti ricordi di niente?" Balbettai cercando di mascherare la delusione nella mia voce,ero stato un deficiente a credere che le parole che Ale mi aveva sussurrato fossero vere e sentite, probabilmente le aveva dette solo per portarmi a letto.
"Mi ricordo vagamente piccolo,ero parecchio ubriaco ieri sera", queste parole arrivarono come un pugnalata,ma scelsi di ignorare il dolore che sentivo crescere dentro il petto.
"Hahahahaha capisco,non ti preoccupare", gli dissi sorridendo per poi distogliere lo sguardo da lui.
Cazzo.
Com'era possibile che non si ricordasse della nostra notte di passione? Lo stava facendo apposta ,solo per mettermi in chiaro che per lui era stata solo un'ennesima scopata senza importanza? O forse non si ricordava niente per davvero?
Scossi la testa, cercando di tornare in me,e mi sollevai dal suo corpo. Dovevo fare una doccia e cambiarmi, avevo urgente bisogno di vedere Michelangelo in studio per comporre un altro pezzo.
Mi girai un'ultima volta verso Ale e lo colsi a fissarmi il fondoschiena e, quando si rese conto del mio sguardo puntato su di lui si infiammò subito.
"Dove vai?" Mi chiese sbattendo le palpebre più volte e inclinando leggermente il capo.
"Vado a farmi una doccia Ale, più tardi devo andare in studio da Michelangelo;tu se vuoi puoi prepararti la colazione nel frattempo", gli dissi freddo. Ale sì sedette sul letto e si guardò intorno incuriosito.
"Cosa mangi di solito a colazione?" gli chiesi,poi mi incamminai verso il salotto, diretto alla macchinetta , avevo urgente bisogno del mio caffè amaro per riprendere le forze.
"Di solito bevo una spremuta d'arancia, poi mangio il pane tostato con l'olio. È la mia colazione preferita",rispose;poi si alzò facendo cigolare le assi del letto.
Aveva gli occhi ancora assonnati,le forme perfette e il sedere alto sul quale indugiò il mio sguardo.
"Posso venire anche io in doccia?",disse squadrandomi con lo sguardo voglioso.
Ecco che ricominciava con le sue stronzate,non dovevo e non potevo credere alle sue parole.
"Non credo sia il caso Ale",dissi con le guance arrossate e il respiro accelerato. Mi maledii,non potevo continuare a permettere ad Ale di esercitare tutto questo controllo su di me.
Si avvicinò a me e premette la sua erezione sul mio sedere ancora nudo.
"Come mai?" Mi chiese accostando i suoi capezzoli pungenti contro la mia schiena.
Mi girai e lo fissai dritto negli occhi; perché si divertiva a torturarmi in quel modo? A giocare con i miei sentimenti senza preoccuparsi di quanto mi facessero stare male questi suoi atteggiamenti?Ciao Cicci 🤗🤍, diciamo che me la sono presa molto comoda per scrivere questo capitolo hahahahahha. Purtroppo non è uno dei migliori,ma in questo periodo non ho idee.
Grazie mille per il supporto 🤗🤗🤍🤍🤍.
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Sotto gli occhi di tutti
Short StoryIN REVISIONE⛔ (l'imbarazzo che provo per questa storia) abbiate pietà... avevo 15 anni quando l'ho scritta. La mia prima storia. Scrivo con i piedi,ma sono estremamente sottona per questi due. Un bacio amici disagiati .🤍🤍🤍