Lov3e

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Ale pov'

Il vento fresco mi accarezzava la testa;dopo ore passate ad accertarmi che il sonno di Riki fosse tranquillo era così liberatorio uscire a prendere una boccata d'aria. Non mi sentivo assolutamente pronto ad amare incondizionatamente qualcuno,non riuscivo a concepire l'idea di prendermi cura di un'altra persona spendendo tempo ed energie che non avevo. Quando avevo visto Riccardo su quella panchina privo di sensi mi ero sentito morire,non me la sentivo di provare di nuovo quelle sensazioni di merda. "Il bimbo" era fatto così però,era un ragazzo dolce ed estremamente impulsivo,non era fatto per vivere una vita dentro gli schemi.La cosa che più mi piaceva di Riki era l'ingenuità,lui era così puro e non riusciva a diffidare della gente;donava amore, nonostante non sempre lo ricevesse indietro. Io invece ero diffidente, scorbutico e scostante,mi ero creato una corazza per difendermi dal mondo e non riuscivo a vedere oltre.In passato avevo sofferto perché era questo quello che implicava amare una persona incondizionatamente ,la gente sapeva essere terribilmente stronza e menefreghista quando voleva. Mentre tornavo in hotel mi divertivo a sentire la gente che canticchiava " brividi" sottovoce,era bello sapere che una storia d'amore fittizia aveva colpito così tanto il cuore della gente,cosa avrebbe pensato la persone di me se avessero saputo la verità dietro quelle parole? Le strade di Sanremo erano tappezzate di poster in cui io e Riki apparivamo felici e spensierati,era così bello vederlo felice ed era bello vedere come si impegnava nelle cose in cui teneva. La hall dell'hotel era invasa dai giornalisti in cerca di scoop succosi da potersi accaparrare per primi,mi ero sempre chiesto come si potesse lucrare in questo modo sulla vita della gente. Cercavo di nascondere in tutti i modi le medicine per Riki, nessuno doveva sapere che si era sentito male , già mi immaginavo l'ondata di giornalisti pronti a rompergli i coglioni da mattina a sera per un articolo fresco fresco. Ammiravo Riccardo per la pazienza che stava avendo a soli diciott'anni ,aveva dimostrato a tutti di poter essere estremamente maturo quando voleva .Nei corridoi dell'hotel c'era il silenzio più totale, probabilmente gli altri erano già scesi a fare le prove,ma a me non importava ;Riki in quel momento era la mia priorità. Nella camera aleggiava un buon odore di shampoo alla pesca,amavo quella lozione e adorava quando Riki si lavava con quello e nella camera rimaneva l'odore per le ore successive.Riccardo era seduto sul letto e mi squadrava con quello sguardo da bimbo che suscitava in me un garbuglio di emozioni diverse e incomprensibili.

Riki: "dobbiamo parlare Ale,non posso continuare così." No no non andava a fatto bene,di che cazzo voleva parlarmi? Non dovevo cedere.

Ale:" rischiamo di fare tardi per le prove così, possiamo anche parlare dopo"

Riki: "Non me ne frega un cazzo delle prove Alessandro!Noi dobbiamo parlare e chiarire un po' di cose."
Non l'avevo mai sentito con quel tono di voce così duro,ma non ero sorpreso...ero riuscito a tirare fuori il peggio di lui in quei giorni.

Non avevo scampo e presto anche il "bimbo" si sarebbe reso conto che era meglio starmi lontano e che non ero in grado di prendermi cura di lui , perché di fatto non ero in grado di prendermi cura neanche di me stesso.

Ciao Cicci🤍🤍🤍 spero che la storia vi stia piacendo. Sono così contenta del vostro supporto 🤍🤗.

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