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Mi sentivo male, l'ansia mi stava divorando.

Ero seduto in bus, accanto a Kageyama. Stavamo viaggiando da ormai due ore, e finalmente eravamo quasi arrivati al luogo del Raduno. I sette ragazzi delle altre scuole erano già arrivati, e stavano parlottando tra di loro a, mentre aspettavano i ragazzi del Karasuno. Scesi dal bus, subito dopo Kageyama, è appena quello si spostò di un poco, lasciandomi scorgere gli altri studenti, quasi mi bloccai sul posto, rischiando di far cadere Suga, appena dietro di me.

- Tutto okay? - chiese preoccupato Kageyama. Io gli feci cenno di stare tranquillo, senza mai spostare lo sguardo da un ragazzo di un'altra scuola che se ne stava in disparte a giocare al Nintendo, mentre un altro ragazzo moro gli stava seduto accanto, in silenzio. In un certo senso, ringraziai Kageyama per la situazione-bolla, perché quando la gente non parla, di solito ha molti pensieri per la testa, a volte decisamente troppi.

- Sì - sussurrai - tutto bene.

Kageyama stava per aggiungere qualcosa, ma il Coach parlò prima che potesse farlo il moro: - Bene ragazzi, ora avrete un po' di tempo per conoscere gli altri ragazzi e per sistemare le vostre cose, noi ci rivedremo per cena, dove vi verrà spiegato l'intero programma del Raduno. Tutto chiaro?

Tutti annuirono, avvicinandosi tranquillamente ai ragazzi delle altre scuole. Kageyama, accanto a me, sembrava una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Strano, perché prima di scendere dal bus era molto più tranquillo. Tra i suoi pensieri c'erano due nomi che continuavano a ripetersi. Probabilmente erano di qualcuno del gruppo, che lui conosceva già, ma non ero sicuro di chi fossero.

Si creò un silenzio imbarazzante tra gli studenti, che però venne interrotto poco dopo da uno dei due ragazzi con la divisa bianca e azzurra.

- Tobio-Chan! Quanto tempo! - si diresse sbracciandosi verso Kageyama. Per un secondo la barriera che mi separava dei pensieri di tutti si interruppe, ma fu solo un secondo, perché subito dopo tutto era tornato come prima, solo con i pensieri di Kageyama a martellarmi la mente. Non ero pronto, e per quel secondo mi portai le mani alle orecchie, come succede a tutti quando si sente un rumore troppo forte e sgradevole.

Kageyama se ne accorse, ma non fece in tempo a girarsi verso di me, che l'altro ragazzo lo travolse in un abbraccio strano. Un flash: i due ragazzi con la divisa bianca e azzurra erano dei compagni delle medie di Kageyama, due anni più grandi.

Io guardai nella direzione del ragazzo che stava giocando al Nintendo, tutto impegnato a giocare, non mi aveva notato. Mentre tutti assieme ci avviavamo verso i dormitori, cercai di non pensare al ragazzo, che indossava la divisa rossa.

Non si ero ancora presentato, ma io già sapevo il suo nome. Eccome se lo sapevo.

Era Kozume Kenma, l'unico vero amico che avessi mai avuto. E anche colui che appena aveva scoperto il mio dono, si era trasferito senza dirmi nulla di nulla.

Angolo scleri disagiati

POTRESTE NON UCCIDREMI GRAZIE?

Bene, apprezzo il gesto. Allora, non avevo capitoli pronti, e so che questo non fa schifo, ma di più. Però al meno potreste fare finta di apprezzare. Thanks.

Allora, sono stata superimpegnatissima, però ora ho alcune settimane di libero, quindi avrò molto tempo per scrivere, non preoccupatevi.

Spero di aggiornare il più presto possibile, e sono seria stavolta, non come la volta scorsa, giuro.

E niente, buona serata, e spero che vi sia piaciuto il capitolo.

ciau ciau

- Sofia

Nel mio caos solo tu ci trovi l'ordine || KageHina AU - HaikyuuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora