- Io sto di camera con Iwa-Chan!
- Ci sono i nomi sulla porta, baka. - Il ragazzo chiamato Iwaizumi tirò un pugno sul braccio dell'altro, che iniziò a lamentarsi.
Io lanciai un'occhiata ai nomi sulle porte, con una strana agitazione che mi s'insinuava nel petto. C'erano quattro camere, due camere erano da tre, e le altre due da quattro.
Oikawa Toru
Bokuto Kotaro
Kuroo Tetsurou
Daichi SawamuraAkaashi Keiji
Kozume Kenma
Sugawara Koushi
Kageyama TobioHinata Shoyo
Nishinoya Yuu
Yaku MorisukeIwaizumi Hajime
Tanaka Ryunosuke
Tukishima KeiNon so perché, ma sentii ansia e preoccupazione assalirmi. Forse in parte era per il fatto che le persone sognano. E i sogni sono cose che i pensieri riflettono. I sogni erano uno dei motivi per cui da piccolo avevano dovuto separare me e mia sorella, che dormivamo nella stessa camera. Forse era per il fatto che Nishinoya, per quanto simpatico fosse, non era proprio una persona tranquilla. Yaku invece sembrava un ragazzo abbastanza tranquillo.
Dopo aver letto i nomi sulle porte, il mio sguardo corse quasi immediatamente verso Kageyama, che però si era allontanato per parlare con i due ragazzi di nome Iwaizumi e Oikawa. Era strano sentire soltanto una parte del discorso, ma suppongo che sarebbe stato peggio sentire tutto! Credo.
Era ingiusto stare ad ascoltare la conversazione, anche se solo a metà, così entrai nella camera, dove speravo che non ci fosse nessuno, e che la connessione con Kageyama non si interrompesse.
La connessione con Kageyama non si interruppe, ma non trovai la camera vuota. Kozume era infatti in un angolo della stanza, a giocare ai videogiochi. Mi bloccai all'entrata della camera, allo stupite della porta, non sapendo che fare.
Però Kozume non ci mise molto a notare che ero sulla porta: alzò lo sguardo prima ancora che riuscissi a voltarmi e a uscire.
- Shoyo - disse abbastanza sorpreso. I suoi pensieri erano soltanto un lieve mormorio. Se mi fossi concentrato avrei potuto anche decidere di ascoltare cosa sentisse. Di fatto ero curioso di sapere che cosa pensasse, dopo quasi dieci anni che non ci vedevamo. Ma d'altronde non era proprio quello il motivo per cui se n'era andato.
- Kenma - risposi cautamente. Non sapevo come comportarmi, da quel che ricordavo, Kenma era una persona riservata, che non parlava molto.
Infatti rimanemmo in silenzio per un po', e io appoggiai le mie cose nell'angolo opposto a quello in cui stava Kozume. Mi sedetti sul pavimento freddo della stanza, e mi girai a guardarlo, sorprendendolo sbirciarmi da sopra l'aggeggio che teneva in mano.
- Perché quando te ne sei andato non mi hai detto nulla? - chiesi. Così, senza preavviso. Probabilmente non ne avevo il diritto. Non avevo il diritto di chiederglielo, quando il motivo era così ovvio.
Sorprendentemente, Kenma sorrise: - Come se già non lo sapessi. - Non era un sorriso ironico, o di scherno. Era un sorriso sincero, come uno dei rari che ricordavo. Era proprio Kenma.
- Em - cercai di spiegare - Non sento i tuoi pensieri... Quindi no, non lo so.
L'espressione di Kenma si fece incredula, poi sorrise di nuovo. Non credo di aver mai visto Kenma soridere così tanto in così poco tempo. Da che ricordo.
- Ora riesci a controllare il tuo dono? - chiese.
- Non proprio... - esitai - È che nella mia classe c'é un ragazzo un po' strano, e il suo dono ha un effetto un po' strano su di me. in pratica attutisce tutti i pensieri che ho intorno, tranne i suoi, che continuo a sentire chiaramente. I tuoi, ora, sono un lieve mormorio. Se volessi potrei ascoltarli, ma non è bello, lo so.
- Wow ma è una cosa bellissima, Shoyo. - fece Koyume, cercando di dissimulare un altro piccolo sorriso. - Comunque non sapevo nulla nemmeno io, del trasferimento, fino a ché non è effettivamente successo. Avrei voluto dirtelo. Non era affatto legato al tuo dono, anche se probabilmente l'hai pensato non è vero? È che mia madre ha dovuto spostarsi in fretta per lavoro, e non c'è stato alcun preavviso. non ne sapevo nulla, lo giuro.
Effettivamente aveva senso, anche se una parte di me ancora sospettava inconsciamente che fosse a causa del mio dono. Possibile che il fatto che il suo trasferimento sia avvenuto proprio alcuni giorni dopo che io abbia scoperto il mio dono, fosse stato un caso?
Angolo scleri disagiati
Okay, avete tutti i diritti per farmi fuori.
Ma ovviamente avevo tempo per scrivere, e indovinate? Semi-blocco dello scrittore: non sapevo come caspio abbozzare questo capitolo. Spero che ora riesca a scrivere "fluentemente" il resto della storia.
Vado già a iniziare il prossimo, così magari non mi blocco, dai.
Sì, aggiornamenti a mezzanotte e mezza passata, perché sì. Perdonatemi tantissimo per il ritardooooooo
Sono una persona orribile, lo so, ma spero che prima o poi riuscirò a farmi perdonare per tutti questi ritardi.
Comunque ho stimato che questa storia arriverà a una trentina di capitoli, ma non ne sono ancora sicura.
Okay, ci vediamooooo
ciauuu
- Sofia
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Nel mio caos solo tu ci trovi l'ordine || KageHina AU - Haikyuu
Fanfiction!!! La storia può essere letta anche da chi non ha letto i manga o visto l'anime. !!! Hinata Shoyo ha sempre avuto una vita confusa e complicata. Cosa succederebbe se da un momento all'altro, qualcosa riuscisse a fargli trovare la pace? Dal primo c...