Nel mio caos solo tu ci trovi l'ordine || KageHina AU - Haikyuu

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Dovetti fare un respiro profondo, mercoledì, quando iniziò la lezione di gruppo.

Il sole splendeva, e il Coach mi chiamò. Io mi alzai lentamente e camminai fino a trovarmi davanti all'intera squadra. Avevo paura, molta. E sentivo i pensieri di tutti, poiché non mi trovavo nella situazione-bolla.

"Sicuro di volerlo fare?" Rabbrividii, non credo che sarei mai riuscito ad abituarmi al Coach che mi parlava direttamente con il pensiero. Io annuii.

Tutti mi guardavano curiosi, anche perché ero l'ultimo, l'unico di cui nessuno sapeva ancora il dono.

"Allora, vorrei che tu dicessi quello che penso." Pensò il Coach.

- Potrebbe spiegarlo ad alta voce, per favore? È già abbastanza inquietante normalmente. - dissi buttandola sul ridere, cercando di nascondere il mio nervosismo ridacchiando. Gli altri studenti fecero una faccia strana.

- Oh, certo, scusami. - A dir la verità il Coach sembrava parecchio entusiasta del mio dono, non so perché. Ma da quando avevo capito che a quanto pare lui la trovava una cosa intrigante, avevo fatto il possibile per non fermarmi più tempo del necessario dopo le lezioni.

Non perché il Coach mi stesse antipatico, tutt'altro. Era un prof fantastico, però dopo circa dieci anni passati a discutere del mio dono con i dottori, la cosa mi esasperava e mi metteva a disagio.

- Allora, - il Coach si fece passare un block notes e una penna dal Professore, poi principalmente spiegò agli altri quello che avrei fatto io. - Io scriverò su questi fogli una frase. Hinata, senza aver visto la frase, dovrà dire cosa ho scritto.

E detto questo iniziò a scarabocchiare sul foglio.

Io mi concentrai e isolai il pensiero del Coach da quello degli altri.

"Ieri sera dovevo correggere degli esami, e invece ho guardato due film, e ho finito di correggere alle quattro di mattina perché oggi dovevo riconsegnarli, gli esami. "

Ma che diavolo..? Il Coach a quanto pare era peggio di noi studenti con i compiti.

Quando l'uomo finì di scrivere io ripetei la frase, mentre il Coach mostrava quanto scritto al resto del gruppo. - Ieri sera dovevo correggere degli esami, e invece ho guardato due film, e ho finito di correggere alle quattro di mattina, perché oggi dovevo riconsegnarli, gli esami.

- Esatto. Chi vuole provare? - chiese poi il Coach.

Inizialmente nessuno alzò la mano. Poi quella di Nishinoya scattò verso l'alto. Il Coach gli porse fogli e matita, e il ragazzo si mise a scribacchiare entusiasta.

"Io ieri sera mi sono fatto un giretto per New York. È stato veramente fantastico. Ho avuto un piccolo problema a svegliami stamattina per via del fuso orario, ma lasciamo perdere."

- Io ieri sera mi sono fatto un giretto per New York. È stato veramente fantastico. Ho avuto un piccolo problema a svegliarmi stamattina, per via del fuso orario, ma lasciamo perdere. - ripetei con esitazione.

- Bene ragazzi... - iniziò il Coach, ma venne subito interrotto dalla voce glaciale di Kageyama: - Legge nel pensiero, vero?

Io impietrii, non ancora effettivamente pronto a sentirlo dire ad alta voce. Anche i pensieri si calmarono un attimo, cosa incredibile da pensare. Erano tutti qualcosa del tipo "lettura.. del pensiero?", stavano metabolizzando le parole di Kageyama.

Parlai, prima che scoppiasse il caos, tenendo lo sguardo basso - Non è proprio che leggo, più che altro sento. E, purtroppo non posso scegliere di non sentire i vostri pensieri. E ciò mi porta a molta confusione in mente. - poi aggiunsi, sottovoce. - Mi spiace.

E poi i pensieri arrivarono. Ma non furono affatto come mi aspettavo che fossero. Quelli che avevano avuto tutti quando di solito scoprivano il mio dono. Oh no.

Alzai di scatto la testa, ma la prima cosa che vidi fu la schiena di Kageyama, che si stava allontanando.

Angolo scleri disagiati

Buonanotte biscottini, come ho già detto nell'altra ff, watty mi sta dandi problemi, continua ad annullare le pubblicazioni di alcuji capitoli.
Mi spiace dunque per l'attesa.
Byeee

- Sofia