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Da quel giorno Kageyama smise di starmi nelle vicinanze.

Da quel giorno non mi ritrovai più in una delle situazioni-bolla. Tranne che in una sola altra situazione.

Dentro di me regnava il caos.

Caos, solo caos.

Passò un'altra settimana e, anche se di poco, credo che la mia sopportazione a così tanti pensieri diretti fosse migliorata.

Quel giorno, con il gruppo, sarebbe toccato a me. Era mercoledì, e fuori splendeva il sole. Dentro di me c'era solo Caos, non c'era posto per il sole, nella mia testa.

Il venerdì precedente era toccato a Kageyama. Lui riusciva a controllare l'elemento dell'acqua in qualsiasi situazione. E il suo controllo era più che impressionante. Poteva estrarre le particelle di acqua dall'aria, per poi raggrupparle e formare una bolla d'acqua.

Era stato durante la sua dimostrazione che i pensieri degli altri si erano attutiti. Gli unici che sentivo con chiarezza erano quelli di Kageyama. I suoi pensieri erano calmi e tranquilli.

E lì il mio dubbio aveva avuto conferma.

Conoscevo Kageyama da due settimane, ed era da due settimane che ogni tanto capitavano quelle situazioni-bolla.

Durante le lezioni di gruppo, quel venerdì, il Coach aveva chiesto a Kageyama se per caso avesse in un qualche modo, una qualche influenza sull'umore altrui. Kageyama rispose di no.

Eppure succedeva. Lo realizzai in quel momento:

Quando Kageyama era tranquillo, o quando usava il suo dono, trasmetteva calma agli altri. E questa calma, su di me aveva l'effetto di essere in una bolla. Dove tutti i pensieri si attutivano. Dove si trovava un po' di ordine in tutto il caos.

Realizzarlo fu strano. Molto strano.

Kageyama non sapeva di poterlo fare, perché probabilmente non aveva ma avuto "conseguenze" come le mie su altre persone. Non c'era nessuno come me (e per questo ringraziavo il cielo, visto che era una situazione orribile che non consiglio a nessuno). E non sapendo di poter infondere calma, non aveva mai imparato a controllare questa cosa.

Quando era agitato e preoccupato questa cosa spariva. Però Kageyama era una persona che reagiva in fretta, che studiava la reazione e che riprendeva subito il controllo.

Quando avevo preso la scossa, con Tsukishima, si era preoccupato, e la calma si era interrotta. Poi in bagno aveva ripreso il controllo, e proprio con l'obiettivo di calmarmi aveva inconsciamente utilizzato il suo dono.

Ma essendo che era una cosa che non sapeva di potere controllare, la cosa andava d'istinto. Ogni tanto trasmetteva calma, altre volte no. Solo in alcuni momenti era così. Non era una cosa che riusciva a controllare, non volontariamente, almeno.

E se la prima settimana cercava sempre di starmi abbastanza vicino, ora sembravo io quello che lo pedinava.

Non lo facevo con cattive intenzione, ma stando in un raggio di circa tre metri da lui, spesso mi ritrovavo nella situazione-bolla, potendo tirare un sospiro di sollievo e poter sorridere veramente.

Poter avere un po' di pace.

Non so se la meritavo, questa pace, ma ne sentivo il bisogno, anche perché i medici mi avevano detto che crescendo i sensi di percezione dei pensieri si sarebbero ampliati, che l'avessi voluto oppure no.

Angolo scleri disagiati

Hey, come va?

Sì, scusatemi. Come ho già detto nell'altra ff, Watty mi ha dato un po' di problemi, ma tralasciamo.

Non mi voglio dilungare molto, perché voglio tornare subito a scrivere. Ho realizzato ora che dopo questo ho ancora un solo capitolo già pronto, e la cosa NON va bene, visto che da settimana prossima ricomincio a fare esami.

Spero di no sparire.

Ma non preoccupatevi, farò il possibile per continuare ad aggiornare relativamente regolarmente.

P.s. vi ringrazio di cuore per le 200 visualizzazioni💙

Byeeee

- Sofia

Nel mio caos solo tu ci trovi l'ordine || KageHina AU - HaikyuuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora