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Il mattino dopo mi svegliai nella mia camera, e per un momento pensai di essermi immaginato tutto.

Non era così, lo capii quando vidi che avevo ancora addosso la che avevamo usato per dormire sul divano.

Mi stiracchiai, guardandomi in giro: la camera era vuota, gli altri dovevano essere già andati a colazione.
Mi vestii il più in fretta possibile, e raggiunsi gli altri al tavolo dove stavano facendo colazione. Non mangiai né bevvi molto, giusto un caffè e una fetta di pane. Venimmo subito raggiunti dal Coach, dal Prof. Takeda e dai professori delle altre scuole. Ci chiesero come fosse andata la notte, e ci dissero di trovarci alle nove davanti alla palestra, che era l'edificio accanto.

Mi preparai in silenzio, e quando feci per uscire per andare al punto di ritrovo, venni affiancato da Kageyama. Camminammo in silenzio fino a raggiungere gli altri.
Non era un silenzio imbarazzato, come si potrebbe immaginare, era solo silenzio. E andava bene così.

Per la prima attività del Raduno ci divisero in coppie, per condividere i nostri doni. Io finii con Akaashi, un ragazzo del Fukurodani al secondo anno. L'avevo già notato: era un ragazzo molto calmo, con moltissimi pensieri, ma sorprendentemente non erano caotici, come lo erano magari quelli di Kageyama o Yamaguchi. Erano più simili a quelli di Kenma, o di Sugawara, ordinati e pragmatici.

L'avevo notato anche perché sta sempre con l'altro ragazzo della stessa scuola. Tiene molto a quel ragazzo, Bokuto, anche se all'inizio l'avevo trovato un po' strano, dal momento che sono esattamente uno l'opposto dell'altro. Bokuto era molto rumoroso, diceva tutto quello che pensava, e aveva una trasparenza quasi da fare tenerezza. Invece Akaashi pensava tutto due volte, prima di dirlo.
Trovavo che fossero una bella coppia. (Non lo dico perché sento i loro pensieri, anche perché fino a quel momento ho sentito poco, grazie a Kageyama. Lo dico perché era PALESE, ed erano davvero una bella coppia.)

- Vuoi iniziare a parlare tu, del tuo dono, o preferisci se faccio io? - Mi chiese il ragazzo, distogliendomi dai miei pensieri.

- Em non so.. tu? - risposi, colto un po' alla sprovvista.

- Ma certo, nessun problema.

Senza nemmeno che me ne accorgessi, passai la seguente mezz'ora ad ascoltare Akaashi parlare del suo dono. Sembrava davvero interessante poter controllare e manipolare suoni e musica. (O qualsiasi cosa sia capace di fare Akaashi. Anche perché, se l'ho ascoltato per mezz'ora, era un concetto difficile da capire. Anche perché Akaashi in primis sono sapeva bene come spiegarlo.) Rispose a tutte le mie domande con calma, mentre per ogni domanda a cui rispondeva, a me ne venivano in mente altre diciassette.

Poi passammo al mio. Con Akaashi non mi sentii a disagio come avevo immaginato. Magari tranquillizzare la gente era parte del suo dono, anche se non aveva un effetto potente come quello di Kageyama. A quanto pare poteva influire sulle emozioni altrui, soprattutto sapeva "districare" emozioni negative, come rabbia e paura.

Era ormai quasi ora di pranzo, e ormai da qualche istante stavo guardando Kageyama e Bokuto fare delle prove pratiche del loro dono.

- Hai mai provato a rispondere? - La domanda di Akaashi fu improvvisa, tanto che credetti di aver capito male.

- Cosa?

- Mi chiedevo: dal momento che senti i pensieri delle persone, hai un collegamento con la loro psiche, in un qualche modo. Mi chiedevo se per caso riuscissi anche a far arrivare a loro i tuoi, di pensieri. - spiegò il ragazzo moro - Anche io, con musica, e suoni, vengo influenzato da esse, come io posso influenzare essi. Idem con le emozioni, anche se il ragionamento è inverso: riesco a manipolare emozioni, e quelle a loro volta mi influenzano, se non sto "attento".

Non ci avevo mai pensato.

- A dir la verità non lo so. Sono sempre stato impegnato a cercare di non impazzire, con tutte queste voci per la testa.

Akaashi si fece un po' più pensieroso.

- Secondo me dovresti provarci.

- A comunicare?

- Sì. Il Raduno potrebbe essere un'ottimo posto per poter imparare. - affermò Akaashi.

Quella sera andai a dormire con una marea di pensieri e dubbi per la testa.

Angolo scleri disagiati

Vi assicuro che non sono morta. Ma amatemi, questo capitolo per lo meno è più lungo di quello scorso.

Io ho finito ieri la scuola, e dovrei riuscire a tornare a scrivete sul serio. Spero.

Oggi ho passato la giornata a leggere, e ne sono soddisfatta. Quindi direi che è già qualcosa.

Okay, non so che altro scrivere.

Ciauuu

Nel mio caos solo tu ci trovi l'ordine || KageHina AU - HaikyuuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora