Luke parcheggiò l'auto nel posto riservato al personale proprio difronte al pub circa quaranta minuti dopo essere partiti. Di solito impiegavano una quindicina di minuti, ma il viaggio era stato interrotto da brusche frenate, strade sbagliate e crisi isteriche da parte di Calum. Nessuno dei tre aveva intenzione di dire una parola, scesero dalla macchina e si guardarono preoccupati.
<<Dai...quante probabilità pensi che ci siano che io abbia sul serio preso in pieno quel gattino.>> mormorò Luke, mettendo le mani in tasca e guardando la macchina con sguardo serio.
<<Direi molto basse, visto che andavi così piano che quel povero micio ha avuto tutto il tempo di attraversare la strada e non so...prendere una laurea.>> quasi urlò Calum, nervoso come non mai.
<<No, non mi interessa. Al ritorno andremo più piano, devo prestare più attenzione.>> e detto questo il biondo entrò nel locale, dalla porta riservata solo a chi lavorava lì. Calum e Marlene si scambiarono un'occhiata preoccupata e al tempo stesso rassegnata e lo seguirono all'interno.
Il pub, in cui i ragazzi lavoravano ogni estate da praticamente tre anni, era un posto molto frequentato, nonostante si trovasse in un luogo un po' isolato. Spazioso e molto accogliente, era adatto sia agli adulti che ai bambini, grazie anche all'angolo area giochi dedicata completamente a Robin Hood, tema principale di quel pub. Aveva una grande sala con tantissimi tavoli quadrati, preparati con delle belle tovaglie bianche e una piccola lampada al centro. Al lato destro c'era un lungo bancone per ordinazioni da asporto o cose veloci e poi la cucina, sempre in perfetto ordine.
<<Ciao Luke, buon compleanno!>> gli sorride dolcemente Emily, una delle cameriere del pub, muovendo la mano verso il ragazzo e non togliendogli gli occhi di dosso. Luke accennò un sorriso, ringraziandola, e la sorpassò per potersi andare a cambiare. Emily aveva una cotta per Luke da mesi, ma lui era troppo concentrato su altre cose per potersene minimamente accorgere. Gli altri due la salutarono con la mano, ma lei li ignorò completamente, riprendendo a fare il suo lavoro. Calum le fece il terzo dito e trascinò la sua migliore amica, che intanto stava ridendo a crepapelle, per andare a cambiarsi nel retro. Marlene entrò nel piccolo spogliatoio femminile sistemando la borsa nel suo armadietto e si tolse velocemente la camicetta che indossava, ammirando il suo riflesso allo specchio, che le restituiva uno sguardo stanco. Non le dispiaceva lavorare in quel posto, la paga era buona, il capo gentile, e le piaceva potersi rendere, almeno in parte, economicamente indipendente. Ma aveva quasi diciannove anni e passava la maggior parte delle sere estive a lavorare in un pub in cui finiva per puzzare, per ore e ore, di fritto e sudore. Si sentiva quasi come se la sua vita stesse scorrendo senza che succedesse niente di veramente rilevante, tutti gli anni viveva la stessa vita, tutti i giorni la stessa routine, scuola, o lavoro in estate, studio e qualche festa, ma sentiva di non star vivendo davvero, come se tutto fosse fuori dal suo controllo. Legò i capelli lisci in una coda alta, infilò la maglietta blu con il logo del pub e il cappellino del medesimo colore e si posizionò alla sua postazione, la stessa tutti gli anni. Stava immergendo l'ennesimo pacco di patatine nell'olio bollente, stando attenta a non scottarsi, quando sentì Calum trattenere un urletto eccitato e abbassarsi dietro al bancone, con la mano davanti la bocca e gli occhi sbarrati.
<<Cal, va tutto bene?>> sapeva che il suo amico aveva qualche rotella fuori posto, ma così stava esagerando.
<<Zitta Marls, non urlare.>> sussurrò il moro, rimanendo però ben nascosto. Marlene alzò gli occhi al cielo e si avvicinò a Calum, che la prese per la maglietta e la tirò accanto a lui, nascondendola completamente alla vista dei clienti.
<<Non puoi immaginare chi è appena entrato.>> disse mordendosi il labbro quasi a sangue. La mora a quel punto si incuriosì e alzò leggermente la testa, giusto per controllare la situazione, e quello che vide la fece bloccare sul posto. Si riabbassò, nascondendosi bene e tenendo una mano sulla bocca. Michael Clifford e Ashton Irwin, rispettivamente le cotte storiche di Marlene e Calum, erano appena entrati nel pub parlando animatamente fra loro.
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"What about us?" • Michael Clifford •
FanfictionMarlene Evans, 18 anni, ha una vita piena di impegni e divertimento. È come tutte le ragazze della sua età: studia, esce con gli amici e ha una cotta per un ragazzo. Peccato che quel ragazzo sia Michael Clifford, il suo 23enne professore di storia...