Marlene entrò velocemente nell'ufficio di Michael, controllando che nessuno prestasse attenzione a lei e chiuse quasi di scatto la porta dietro di sé. Il tinto le regalò un sorriso, seduto dietro la sua scrivania, continuando però a parlare al telefono e mordicchiandosi il labbro. Lei e il suo ragazzo non passavano un po' di tempo insieme da qualche giorno, Crystal aveva delle visite, dato che da un po' aveva dei continui mal di testa e mal di pancia, e Michael l'accompagnava sempre. A Marlene non le dava molto fastidio, sapeva quanto Michael tenesse alla ragazza e al suo bambino, però gli mancava davvero tanto stare con lui, anche solo per guardare un film o per passare una semplice serata insieme.
<<Si, Alex, esatto. E mi raccomando, l'acqua non deve essere troppo calda, altrimenti può farle male. E non cucinare per nessun motivo il pollo che abbiamo in frigo, buttalo oppure portalo da Ashton. Le fa venire la nausea ultimamente.>> Marlene sbuffò, sedendosi su una delle sedie difronte al professore e prendendo il telefono, scrollando annoiata la home di Instagram. La cosa che invece le dava fastidio era che ormai le loro conversazioni erano incentrate solo ed unicamente sul bambino: le ecografie di Crystal, cosa poteva e non poteva mangiare, le idee per i nomi, dove sistemare la sua cameretta, cosa comprare. Non parlavano di altro. Si vedeva quanto Michael adorasse quel piccolo pargoletto che doveva ancora essere messo al mondo, ma ormai era qualche giorno che si sentiva messa da parte. In tutta quella storia, lei continuava a non avere un ruolo, e questo la faceva un pò stare male, ma il luccichio negli occhi di Michael ogni volta che parlava del bambino la facevano desistere dal dire qualsiasi cosa. Gli fece un cenno con la mano, e il ragazzo annuì, chiudendo in fretta la telefonata con Alex.
<<Scusa, amore, ma oggi non sarò a casa, ho un sacco di cose da fare e ho incaricato tutto ad Alex, almeno Crystal non resterà da sola.>> la mora annuì semplicemente, alzandosi per avvicinarsi a lui.
<<Come sta lei?>> gli chiese, sedendosi sulle sue gambe e abbracciandolo. Il ragazzo le cinse la vita con le mani, posandole un bacio sulla spalla.
<<È molto stanca, ha ancora un forte mal di testa e mi sto seriamente preoccupando. Pensi centri con il bambino?>>
<<Amore, sta tranquillo.>> gli prese le guance con le mani, muovendo lentamente i pollici <<Sono solo dei mal di testa, non devi preoccuparti.>> il tinto annuì, abbracciandola e stringendosi a lei, facendosi coccolare.
<<Mi sei mancata tanto in questi giorni, sai? Veramente tanto.>> mormorò, alzando lo sguardo negli occhi scuri della ragazza, che gli sorrise, lasciandogli un dolce bacio a fior di labbra.
<<Mi sei mancato anche tu.>> lo strinse, muovendo lentamente la mano sulla sua schiena, per poi staccarsi di poco da lui, ripensando alle parole che aveva detto prima <<Che volevi dire con "oggi non ci sono"?>>
<<Ho dei compiti da correggere e una riunione con i docenti. E non posso proprio rimandare.>>
<<Oh...>> Marlene si alzò lentamente, sedendosi di nuovo sulla sedia dove stava prima <<Oggi dovevamo passare il pomeriggio insieme, ricordi? Ho anche preparato i biscotti...>> Michael sbuffò, poggiandosi alla spalliera della sedia.
<<Cazzo, me ne sono completamente dimenticato.>> si alzò, fece il giro della scrivania e si accucciò davanti alla sua ragazza <<Marls, mi dispiace da morire te lo giuro. In questi giorni sono stato completamente preso da questa storia di Crystal e mi è passato di mente.>> prese le mani della mora, intrecciandole alle sue.
<<Sta tranquillo. Non è un problema.>> sussurrò lei, con lo sguardo basso, mordendosi il labbro.
<<No, amore. È un problema.>> si alzò, aiutando la ragazza a fare lo stesso, e le poggiò le mani sui fianchi <<Facciamo così. Oggi pomeriggio io faccio tutto velocemente, tu studi o magari suoni un po' la chitarra, e stasera ti vengo a prendere per andare a cena, va bene? E mi fai anche assaggiare i tuoi biscotti. Non usciamo da tantissimo tempo, ed è arrivato il momento di rimediare.>> Marlene sorrise, abbracciandolo e annuendo lentamente. Michael le mise due dita sotto il mento, avvicinandosi leggermente a lei per baciarla, quando dei colpi alla porta lo fecero scattare. Allontanò Marlene, che aveva gli occhi spalancati e il respiro bloccato, dal suo corpo, aiutandola a sedersi di nuovo sulla sedia. Poi si schiarì la voce.
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"What about us?" • Michael Clifford •
FanficMarlene Evans, 18 anni, ha una vita piena di impegni e divertimento. È come tutte le ragazze della sua età: studia, esce con gli amici e ha una cotta per un ragazzo. Peccato che quel ragazzo sia Michael Clifford, il suo 23enne professore di storia...