Capitolo 26

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<<Vuoi una mano con la valigia, milady?>> Luke si avvicinò a Sierra, tendendo la mano. La mora ridacchiò, ma scosse la testa.

<<Tranquillo, ce la faccio.>> gli sorrise dolcemente, dandogli un bacio a stampo, che fece arrossire il biondo. Era la prima volta che succedeva in pubblico, e sentiva un intero zoo nello stomaco. Calum e Marlen sapevano della loro situazione, Luke sarebbe impazzito se non ne avesse parlato con qualcuno, e vederli così dolci tra loro era bellissimo.

<<Andiamo, piccioncini. Il pullman ci aspetta.>> rise divertita Marlene, avvicinandosi ai due ragazzi, con un Calum mezzo addormentato affianco a lei sul marciapiede.

<<Perché dobbiamo svegliarci così presto per andare in gita?>> chiese imbronciato, camminando quasi con gli occhi chiusi e strusciando i piedi a terra, come un bambino. Quel giorno sarebbero partiti per la fatidica gita per i ragazzi dell'ultimo anno. Cinque fantastici giorni circondati da neve, cioccolata calda e stupendi paesaggi.

<<Perché ci vuole un sacco di tempo per arrivare, e lo sai.>> mentre parlava, una macchina suonò e accostò affianco a loro, facendoli bloccare. Lo sportello si aprì, rivelando Ashton Irwin, che scese tranquillamente e si avvicinò a Calum.

<<Ash? Che ci fai qui?>> chiese il moro, venendo però zittito dalle labbra del maggiore sulle sue. Fu un bacio veloce, che fece sorridere entrambi.

<<Volevo salutarti, appena sarete arrivati a scuola non posso fare niente.>> gli diede un veloce bacio a stampo, poi si girò verso Marlene <<E sono venuto anche per questa.>> prese una lettera dalla tasca e la porse alla mora, che lo guardava curiosa.

<<È da parte di Michael, dato che non rispondi alle chiamate e ai messaggi. Vuole dirti una cosa.>> la ragazza la prese con una mano tremante, e la infilò con attenzione nella tasca dello zaino che aveva sistemato sopra la valigia.

<<Grazie.>> mormorò, sorridendogli timidamente. Il riccio ricambiò, e dopo l'ennesimo bacio con Calum e un saluto veloce a tutti, rientrò in macchina e partì verso la scuola.

<<La leggerai?>> chiese Sierra, riprendendo a camminare con il gruppo.

<<Non lo so.>> ammise Marlene, torturandosi la manica della felpa nera che indossava, una delle preferite di Michael. L'aveva presa in prestito qualche giorno prima di Natale, dato che stava morendo di freddo, e non era riuscita più a restituirgliela. Era così bella, e odorava ancora di lui, nonostante fossero passati più di dieci giorni da quanto l'aveva presa.
E una parte di lei aveva sentito il bisogno di indossarla. Erano due giorni che non vedeva o sentiva il ragazzo, che non aveva sue notizie. Sapeva che Ashton raccontava tutto a Calum, ma lei non se la sentiva di ascoltarlo. Riusciva ancora a sentire nella sua testa le parole che Michael aveva detto al padre, come si fosse sentita ferita, umiliata. Il tinto non aveva avuto il coraggio di dire a suo padre che stava con lei, che l'amava, come le aveva continuato a ripetere tutti quei giorni. Anche dopo che era successo il fatto, riceveva messaggi dal maggiore, messaggi di scuse, che si concludevano sempre con quelle due piccole parole. "Ti amo". Anche lei lo amava, più di qualsiasi altra cosa, ma sentiva di non riuscire più a fidarsi di lui. Si era fidata quando l'aveva interrotta dal tirare un calcio al padre e dall'insultarlo, aveva creduto che avrebbe preso posizione, che si sarebbe fatto valere. Che l'avrebbe difesa. E invece aveva quasi confermato la versione di Daryl, cioè che lei fosse una puttana e che lui stava ancora con Crystal.

<<Abbiamo un lungo viaggio davanti, hai tutto il tempo per pensarci e decidere con calma.>> Luke le fece un occhiolino, prima di avvicinarsi al pullman con Sierra e Calum. Marlene era leggermente dietro di loro, che si guardava attorno, come a cercare qualcosa, qualcuno. Sapeva che Michael era uno degli accompagnatori, ma non era sicura se fosse salito sul loro pullman o sull'altro. Non era sicura nemmeno che venisse ancora alla gita. Insieme ai suoi amici posò le valigie ed entrò nell'autobus per prendere posto. Era quasi tutto occupato, Luke e Sierra riuscirono a trovare dei posti vicini, forse gli unici. Lei e Calum si guardarono attorno per un po', finché una voce non la fece distrarre.

&quot;What about us?&quot; • Michael Clifford •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora