Capitolo 9

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Erano passate alcune settimane, ormai si trovavano a novembre. Questo significava solo una cosa: compiti e interrogazioni a non finire. Nei corridoi i ragazzi, stanchi e assonnati, camminavano in branchi per raggiungere le loro classi.

<<E poi, mi ha scritto la buonanotte con un cuoricino, è stato veramente tenero.>> Luke sembrava era l'unico ragazzo contento quella mattina. Da quando era uscito con quel Nick non faceva altro che parlare di lui. Dopo quella piccola uscita in pizzeria ce ne erano state altre, al bowling, al ristorante, al cinema. Si vedevano almeno un paio di volte a settimana e si messaggiavano tutti i giorni. E Calum e Marlene passavano le loro mattinate a sentirlo parlare di questo incredibile nuovo ragazzo.
Erano contenti per lui, veramente, si meritava di essere felice, ma entrambi avevano altri pensieri per la testa. Calum cercava di organizzarsi con Ashton da tre settimane, ma c'era sempre un imprevisto e veniva annullato tutto. Era davvero frustrante sapere che il tuo professore per cui hai una cotta ti vuole scopare ma non riuscite a mettervi d'accordo per il giorno perché "mia madre sta male, devo andare da lei" oppure "ci sono Michael e Crystal a casa". Una parte di lui pensava fossero solo scuse, come se si fosse inventato tutto.

Marlene invece non faceva altro che pensare a quello che era successo un paio di settimane prima. Non ne aveva ancora parlato con i suoi amici, non si sentiva sicura, e in quel tempo aveva attuato un suo piano speciale. Ignorarlo completamente. Michael aveva provato a parlarle il giorno successivo, ma lei aveva abbassato la testa e aveva continuato a camminare. Anche in classe, lei non lo guardava proprio, e provava a distrarsi facendo i compiti di matematica, sotto uno sguardo preoccupatissimo dei suoi amici. Marlene che faceva matematica durante le ore del professor Michael Clifford era qualcosa di surreale. La situazione era andata avanti per i successivi tre giorni, finché Michael aveva smesso di provarci e l'aveva lasciata stare.

<<Hey Marls, mi stai ascoltando?>> Luke le toccò il braccio, attirando la sua attenzione.

<<Sisi, Nick, buonanotte, cuoricino. Ti ascolto Luke>> gli disse girandosi verso di lui, guardando il sorriso che gli illuminava il volto.

<<Si, e poi stamattina mi ha riscritto e stasera andrò a casa sua per giocare alla play insieme>>

<<Quindi ormai state insieme?>> Calum si fermò al suo armadietto per prendere una merendina prima di entrare in classe.

<<No, non stiamo insieme. Insomma non ci siamo nemmeno baciati. Cioè, non che io lo voglia>> parlò a vanvera diventando rosso come un pomodoro.

<<Oh certo, assolutamente tu non vuoi che ti baci>> lo schernì Marlene, stringendogli il braccio. Luke stava per parlare quando venne interrotto da una voce alle loro spalle.

<<Signorina Evans, devo parlarle. Mi segua nel mio ufficio>> Michael Clifford era lì, difronte a loro, che li guardava con uno sguardo severo e autoritario. Molto in contrasto con la sua felpa nera con degli orsacchiotti raffigurati sopra. Marlene guardò in panico i suoi amici, che le restituirono uno sguardo confuso. Loro non ne sapevano niente.

<<Ehm, professore mi scusi, ma ora ho lezione>> provò ad andarsene con una scusa, ma Clifford non aveva nessuna intenzione di lasciarla andare.

<<Ho già parlato con il docente che ha ora, può tranquillamente saltare la lezione. Le devo parlare di una cosa importante.>> e senza aspettare risposta iniziò a camminare verso il suo ufficio.
Calum si avvicinò a Marlene.

<<Si può sapere che diavolo sta succedendo?>>

<<Ragazzi, è successa una cosa che non vi ho detto. Ora vado a parlare con lui e poi giuro vi racconto tutto>> salutò entrambi i ragazzi con un bacio sulla guancia e corse per raggiungere il professore, che si era fermato a qualche metro da lei per aspettarla.
Raggiunsero il suo ufficio in silenzio, Michael la fece entrare e poi chiuse la porta alle loro spalle.

&quot;What about us?&quot; • Michael Clifford •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora