Capitolo 5

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Michael Clifford aveva davvero molti rimpianti nella sua vita, nonostante avesse solo 22 anni. Rimpiangeva di non essere mai andato ad un concerto, rimpiangeva la ragazza al quale aveva dato il primo bacio in quinta elementare, ma più di tutto rimpiangeva di essere diventato un insegnante. Non che lui odiasse quel lavoro o i suoi ragazzi, gli piaceva provare a far entrare qualcosa nelle menti distratte di quegli adolescenti, e si divertiva molto in loro compagnia. Ma non era quello il suo sogno. Aveva sempre voluto fare il musicista, fin dalla scuola elementare, aveva una voce niente male e un grande talento con la chitarra.                                                                                         
Però aveva un problema, suo padre. Daryl Clifford, famoso scrittore e stimato professore di università, voleva assolutamente che il suo unico figlio seguisse il suo esempio. A 19 anni, subito dopo aver finito il liceo, lo aveva iscritto ad un corso per poter diventare insegnante e a 21 gli aveva trovato già una cattedra in una scuola superiore. Aveva molti soldi, molte conoscenze e in poco tempo era riuscito a trovargli un vero lavoro come professore, perché "doveva mettere i piedi per terra e fare un lavoro reale". L'unica cosa che il padre gli aveva concesso era stata far finire con lui il suo migliore amico Ashton, anche lui con una severa famiglia alle spalle. Lo conosceva dalle elementari ed erano sempre stati inseparabili, era un bravo batterista e fin dal primo giorno in cui si erano conosciuti, suonavano insieme, erano un duo incredibile.                                                                                       
Così si erano trovati a soli 22/23 anni dietro una cattedra di un liceo, rinunciando al loro sogno.
Una cosa che invece Michael assolutamente non rimpiangeva era essere entrato in quello sgabuzzino più di un anno prima e di aver abbracciato quella ragazza, che si era rivelata una sua alunna. Era una cosa a cui pensava spesso. Anche se non doveva, sapeva che era sbagliato. Pensava a quegli occhi scuri, pieni di lacrime, al sorriso che aveva accennato, all'abbraccio.                                                                                                            <<Amore mi stai ascoltando? Tutto bene?>> una voce dolce lo fece distrarre dai suoi pensieri sulla ragazzina. Davanti a lui gli occhi azzurri della sua ragazza lo guardavano preoccupati.                                     
<<Si, scusa amore. Ero distratto>> Michael si alzò per prendere una birra dal frigo e per nascondere il rossore che stava nascendo sulle guance, come accadeva ogni volta che si ritrovava a pensare a Marlene: si sentiva uno stupido adolescente.                                          
<<Dicevo che secondo me dovresti accettare la proposta della preside. È una buona opportunità, e dei soldi in più ci farebbero solo comodo. Oltretutto questo mese prenderò anche gli straordinari>> mentre parlava segnava dei numeri su un quadernino. Il ragazzo la guardò di sottecchi. Era bella, molto bella, e aveva molte qualità: era intelligente, divertente, energica. Sarebbe stata la ragazza perfetta, se lui non avesse in testa perennemente quella ragazzina.                                                                                
<<Amore, ma non dobbiamo preoccuparci dei soldi. E comunque non so se è una buona idea, non mi va di passare altre ore in quella scuola. E poi i ragazzi non mi sembrano molto interessati alla musica, almeno quelli nelle mie classe>> la preside gli aveva proposto di fare un corso musicale pomeridiano dato che il professore che c'era in precedenza era andato in pensione. Non era molto convinto però. Gli sarebbe davvero piaciuto suonare per i suoi ragazzi e insegnargli tutto ciò che sapeva sulla musica, ma una parte di se non voleva trasformare una cosa così importante per lui in un lavoro. La musica era divertimento, gioia, libertà.                                                                        
<<Secondo me dovresti accettare. Tu ami la musica, Michael. Lo vedo ogni volta che mi suoni una canzone. C'è una luce nei tuoi occhi, che sembra renderti un'altra persona. Sembri anche più felice>> Crystal si avvicinò al suo ragazzo e gli diede un bacio sulla guancia. Riusciva sempre a farlo ragionare.                                                                                     <<Sono più felice quando suono>> mormorò Michael, poi alzò lo sguardo sulla ragazza che lo guardava.
<<Se accettassi potrei suonare molto di più, e anche davanti ad un pubblico un po' più grande>> disse più convinto. Crystal gli sorrise e Michael la abbracciò forte, poggiando la testa sulla sua spalla. Lei era fantastica, sapeva farti sorridere sempre, e ogni singolo giorno si sentiva in colpa per non poterle dare l'amore che meritava. Per lui, Crystal Leigh era una presenza importante nella sua vita, però come una migliore amica. Ma sua madre la adorava, e suo padre era, per la prima volta, fiero di una scelta che aveva fatto da solo. Non sapeva come comportarsi, quindi finiva per vivere continuamente in questa grande bugia. L'unico a sapere come si sentisse veramente era Ashton, che in quel momento bussò alla porta della cucina del suo amico. Daryl aveva preso una villetta ai ragazzi, che avevano diviso perfettamente in due.                                                                                  
<<Ehi Ash, dimmi.>>                                                                                                                 <<Dobbiamo andare, il negozio chiude prima oggi>> il riccio, sapendo di tutto i pensieri che il suo amico aveva in testa, aveva trovato un negozietto di musica quando si erano trasferiti lì, e tutti i giovedì ci andavano e ci passavano ore dentro, a provare nuove chitarre, a improvvisare piccoli concerti per i pochi clienti presenti. Si divertivano molto. Ma quel giorno le cose andarono diversamente. Entrarono nel negozio e salutarono il proprietario che ormai, dato che li conosceva, li lasciava liberi nel negozio. Stavano provando una nuova chitarra elettrica nel retro, quando sentirono la porta aprirsi. Michael si girò con naturalezza e quando vide tre ragazzi all'entrata chiuse la porta che divideva il negozio dal retro. Luke, Calum e Marlene. Possibile che vedesse quei ragazzi ovunque?                                                                                            
<<Mike, stai bene?>> Ashton guardò il suo migliore amico, mentre continuava ad accordare la chitarra.                                                                                                       
<<Il trio è qui, andiamo sembra che ci seguano>> a quelle parole il riccio sbuffò scocciato, sapeva perfettamente di chi stava parlando. Ashton era a conoscenza della confusione che il suo amico aveva in testa, ma a volte sembrava esagerare. Non era più un ragazzino. Allora sbatté apposta lo sgabello a terra, per fare rumore.                                                                               
<<Oh no, ormai ci hanno sentito. Che peccato. Ci conviene uscire>> disse indifferente, e aprì la porta, uscendo per andare al bancone. Michael lo guardò storto, non sapeva che fare. Voleva rimanere nascosto per sempre, ma prese un grosso respiro e uscì fuori.                                                                 
<<Salve ragazzi>> salutò contento, stupendo sia sé stesso che il suo amico, che lo guardò orgoglioso. Vide Calum girarsi e trattenere il respiro alla vista di Ashton, Marlene guardarlo con gli occhi spalancati e Luke che li fissava esasperato.                                               
<<Salve prof, vi incrociamo letteralmente ovunque>> il biondo si avvicinò per spezzare la tensione che si era creata. I due professori non ne capivano il motivo.                                        
<<Come mai qui?>>                                                                                                                   
<<È per Marls, la sua vecchia chitarra si è rotta, e siamo qui per prenderne una nuova>>              

&quot;What about us?&quot; • Michael Clifford •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora