Capitolo 13

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Al suono del campanello, sia Michael che Marlene si alzarono velocemente dal letto. Il ragazzo non aspettava nessuno, non quel giorno in cui Marlene stava a casa sua. Guardò l'orario impanicato. Era troppo presto per Crystal. Si girò verso la mora, che si stava rivestendo e la imitò, infilandosi velocemente felpa e jeans e correndo al piano di sotto con la ragazza. Il campanello suonò di nuovo, unito ad un paio di leggeri colpi alla porta.

<<Arrivo>> urlò per farsi sentire dall'intruso, poi si girò verso Marlene, parlando a voce molto più bassa <<Nasconditi nella stanza con le chitarre, lo manderò via subito.>> la ragazza annuì e corse a chiudersi nella stanza, mentre Michael si avvicinava piano alla porta. Non fece nemmeno in tempo ad aprirla che due braccia gli circondarono il collo e delle labbra morbide e familiari si unirono alle sue. Crystal era lì, davanti a lui, con almeno tre ore di anticipo.

<<Auguri amore mio.>> gli sussurrò, staccandosi dal bacio e sorridendogli. Michael forzò un sorriso e le diede un altro veloce bacio sulla guancia, allontanandola poi da se.

<<Amore, cosa ci fai qui?>> vide la ragazza entrare in casa e sedersi sul divano, facendogli cenno di avvicinarsi. Con cautela, tenendo un occhio sulla porta dove Marlene era nascosta, si sedette affianco alla bionda che lo guardava con un enorme sorriso.

<<C'è una cosa che dovevo dirti e non potevo aspettare l'aereo successivo.>> gli prese le mani, guardandolo dritto negli occhi <<Ho dovuto rimandare la partenza, una settimana fa, ma non per lavoro. Avevo bisogno di controllare una cosa, ne ero quasi certa ma avevo bisogno della conferma>> Michael era molto confuso, le stringeva le mani e la guardava con un sopracciglio inarcato. Crystal gli sorrise, accarezzandogli una guancia.

<<Michael... sono incinta.>> in quel momento gli crollò il mondo addosso.

<<C-cosa?>>

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<<Auguri amore mio.>> Crystal Leigh aveva urlato quelle parole, e dato il silenzio che ne seguì probabilmente stava baciando Michael. Marlene si tappò la bocca con la mano, per evitare di lanciare imprecazioni contro la ragazza e la situazione in generale. Si guardò attorno, cercando inutilmente una via d'uscita. Doveva aspettare che Michael e Crystal salissero al piano superiore per poter uscire. Sentì dei rumori da fuori e, incuriosita, appoggiò l'orecchio alla porta per origliare.

<<C'è una cosa che dovevo dirti e non potevo aspettare l'aereo successivo. Ho dovuto rimandare la partenza, una settimana fa, ma non per lavoro. Avevo bisogno di controllare una cosa, ne ero quasi certa ma avevo bisogno della conferma>> di che diavolo stava parlando? Poggiò le mani sulla porta, come se potesse sentire meglio.

<<Michael...sono incinta.>> quelle semplici tre parole furono sufficienti per spezzarle il cuore. Rimase immobile, sentiva che anche il suo respiro si fosse bloccato. Crystal era incinta. Michael sarebbe diventato padre. Una vocina dentro di se le urlò di aprire la porta e scappare, ma si trattenne.

<<C-cosa?>> questa parola uscì in un sussurro dalla bocca di Michael, e Marlene rischiò quasi di farsi sentire, dato che era scoppiata a piangere

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<<L'ho scoperto due giorni fa, anche se me lo sentiva già da prima. Ho deciso di fare una visita, e ho rimandato il volo. Volevo tornare ieri, per dirtelo come regalo di compleanno, ma non c'erano voli disponibili e ho dovuto aspettare oggi.>> guardò il ragazzo che era immobile davanti a lei <<Michael?>>
Il ragazzo si avvicinò a lei e l'abbracciò.
Sarebbe diventato padre? Lui, a 23 anni, un figlio con una donna che non amava.

<<Sono felice, sono veramente felice.>> quelle parole erano un misto tra verità e bugia. Lui era felice di avere un figlio, era sempre stato un suo sogno, ma in quel momento, nella sua mente, c'era il viso di Marlene.

&quot;What about us?&quot; • Michael Clifford •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora