Capitolo 22

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Sto iniziando questo capitolo alle 4:22 del mattino dopo essere appena tornata da una giornata di mare e un concerto durato dalle 19 all'una di notte...non mi smentisco mai.

Buona lettura :3

~•~

L'appuntamento stava procedendo a gonfie vele, senza intoppi.
O almeno era quello che cercava di ripetersi tutto il gruppo. Marlene e Michael avevano cercato di fare conversazione anche con Calum e Ashton, che però non sembravano molto interessati, così erano finiti a parlare tra loro mentre mangiavano la pizza. Invece il riccio e il moro, di fronte alla coppia, stavano praticamente in silenzio. Si rivolgevano delle timide frasi, tipo "Com'è la pizza?" "Buona, la tua." "Molto buona." e poi calava di nuovo il silenzio tra loro. Un silenzio imbarazzante.

Ad un certo punto Ashton si girò a guardare Calum, come faceva da ormai tutta la serata, e lo vide con lo sguardo basso che mangiucchiava la pizza. Non gli stava assolutamente piacendo. E non parlava del cibo.

A Calum non stava piacendo quell'appuntamento perché il riccio era praticamente assente. Quello che il minore non sapeva, era che Ashton era totalmente nervoso, non sapeva come comportarsi, cosa dire, e questo lo mandava in panico. Panico che aumentó alla vista dell'espressione triste sul viso del più piccolo.

<<Mike, mi accompagni in bagno?>> chiese di getto, alzandosi e afferrando la mano dell'amico. Il tinto lo guardò per un secondo, che gli bastò a capire cosa stesse succedendo.

<<Torniamo subito!>> si congedò con un sorriso, dirigendosi insieme al suo migliore amico verso il bagno degli uomini.

<<Cal, tutto okay?>> chiese invece Marlene, ignorando quello che era successo tra il suo ragazzo e l'altro professore e concentrandosi sul suo amico.

<<Non lo so.>> il moro sospirò <<Insomma, ero molto felice di uscire con Ashton, ed ero anche molto in ansia. Ma non sta andando proprio come avevo immaginandolo, e ho paura che questo possa rovinare le cose.>> mormorò, poggiandosi allo schienale della sedia.

<<Lo so, non sta andando nel migliore dei modi.>> allungò una mano verso quella del suo amico poggiata sul tavolo <<Prova a parlarne con Ashton. Una cosa che io e Mike abbiamo capito è che se ci diciamo tutto, sia quello che va che quello che non va, le cose si risolvono sempre. Così nessuno si tiene le cose dentro e la relazione non degenera.>>

<<Io e Ash non abbiamo nemmeno una relazione.>> quella frase sussurrata fu sufficiente per far capire a Marlene quanto fosse triste e confuso.

Intanto in bagno, Ashton stava avendo una vera e propria crisi di ansia. Camminava davanti i lavandini lucidi avanti e indietro, mormorando sottovoce. Sentiva la testa scoppiargli e il cuore battere a mille. Si era sentito così pochissime volte, e non sapeva come gestirlo.

<<Ash, fermo. Calmati.>> Michael gli mise le mani sulle spalle, per farlo bloccare, e lo guardò negli occhi <<Ora fai un bel respiro e mi dici tutto.>>

<<L'appuntamento sta andando una merda. Sono sicuro che Calum mi odi e che non voglia mai più uscire con me.>> stava provando a regolarizzare il respiro, ma non ci riusciva <<Io non sono adatto a queste cose, il romanticismo, le piccole cose. Io non sono adatto a tenere a qualcuno.>>

<<Ma tieni a me.>> gli fece notare il tinto.

<<Con te è diverso, Mike. Io e te ci conosciamo da quindici anni, siamo praticamente fratelli. Calum lo conosco da due anni, e fino a qualche mese fa gli parlavo solo a scuola perché è un mio cazzo di alunno.>> finì la frase con rabbia, allontanandosi dall'amico, che lo guardò con un piccolo sorriso.

&quot;What about us?&quot; • Michael Clifford •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora