24. Violent Dream

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Il suono di un veicolo che si avvicina fa alzare Steve dal letto quasi con un salto. Per un momento, crede che i russi cattivi o gli americani siano arrivati per loro, così istintivamente raggiunge la mazza sotto il letto per essere pronto alla lotta; ma poi si ricorda: Nancy e Jonathan, la sera precedente, hanno guidato da Murray per portarlo lì con loro, quindi devono aver passato la notte a casa dell'uomo.

Sospira, riprendendo fiato, e mette giù la mazza. Quella notte è stata tutt'altro che riposante; è riuscito a procurare un letto o qualcosa di simile a chiunque, tranne Max, che è stata costretta a tornare a casa, di malavoglia. Ha promesso loro che il giorno dopo sarebbe sgattaiolata fuori dalla finestra per raggiungerli, e Steve le ha detto di fare una telefonata se avesse avuto bisogno di qualcosa.

Scende frettolosamente le scale, trovando il soggiorno pieno di gente che dorme. È stranamente confortante.

El e Mike stanno dormendo sul divano, coccolandosi in modo carino, mentre Will, Dustin e Lucas sono disposti sul tappeto. Steve ha prestato loro tre sacchi a pelo. Così, si sono ritrovati tutti sistemati in una specie di campeggio. Robin sta nella stanza degli ospiti e Joyce ha guadagnato quella dei genitori, perché, beh, è l'unica adulta qui, teoricamente parlando.

Passa solo un momento a guardare i suoi marmocchi, tutti pacificamente addormentati. Dustin sta russando, pensa.

Poi, si precipita alla porta e la apre, anticipando Nancy nell'atto di suonare il campanello. La trova vagamente sorpresa, con la mano alzata.

"Vi ho sentito arrivare". Spiega vagamente Steve, pratico. Lei annuisce, distrattamente, poi, una voce parla alle sue spalle, attirando l'attenzione di Steve.

"Beh, sapevo che la famiglia Harrington era ricca, ma devo dire che sono abbastanza impressionato".

Nancy si scosta, mostrando la figura di un uomo rozzo con la barba folta e scura.

"...sono impressionato da quanto sia stereotipato questo posto". Aggiunge poi Murray, guardando la casa di Steve, leggermente disgustato. Steve sospira infastidito, appoggiandosi con disinvoltura sulla soglia della porta.

"Grazie, in realtà non è mia. È dei miei genitori." scelta di parole sbagliata. Murray strizza gli occhi, poi, parla gesticolando verso Steve che è ancora sullo stipite della porta. "Figlio unico. Genitori ricchi. Casa vuota. Fammi indovinare... hai il complesso della crocerossina, vero, ragazzo? Hai bisogno di essere amato, di colmare il vuoto che la mancanza di figure genitoriali ti ha dato...".

Steve rantola come un pesce, scioccato, poi, lancia un rapido sguardo diffidente a Nancy e Jonathan, che si limitano ad alzare le spalle, indisturbati. "Ti ci abituerai". Jonathan commenta drasticamente. Murray fa un passo avanti e scruta ferino la sua figura. "Ora, mi faresti entrare in questa tua grande villa?" sibila in faccia a Steve. Si sposta di lato, lasciandogli un po' di spazio, ma lui continua ad ansimare e borbottare, imbarazzato.

"Non ho bisogno di essere amato per soddisfare la mancanza delle mie figure genitoriali!" grida, con voce acuta, dopo un po', quando tutti sono già entrati in casa sua.

Murray lo ignora e comincia a controllare l'armadio vicino alla porta d'ingresso.

"Cosa sta facendo adesso?" Chiede Steve, chiaramente perplesso, indicando lo strano uomo. "Lascialo fare". Taglia corto Nancy, osservando Murray, vagamente interessata. Ora si è spostato verso il paralume, facendo scorrere le dita sulla superficie, concentrato.

"Sai, Steve. Ho aiutato Nancy e Jonathan a risolvere i loro problemi quando sono venuti da me".

Dichiara Murray, distrattamente, provocando un brivido indefinito nella spina dorsale di Steve. Guarda Nancy e Jonathan, che ora hanno messo un'espressione di scusa sui loro volti mentre cercano di distogliere lo sguardo da lui.

Strange Pleasures - HARRINGROVE TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora