L'insonnia si impossessò di Christian per diversi giorni.
Non era un'insonnia cattiva, di quelle che ti tolgono il respiro e ti angosciano, più che altro si sentiva troppo felice ed euforico per dormire.
Le sue notti ormai si erano ridotte allo stendersi a letto, messaggiare con Mattia fino a tardi, mandargli la buonanotte solo perché si rendeva conto all'improvviso che si erano fatte le tre, spegnere il telefono, fissare il soffitto in attesa del sonno inutilmente, perché pensava a lui, chiudere gli occhi ripetendosi "ok, ora devo dormire per davvero", per poi ricominciare a vedere quel viso splendido sotto le palpebre e realizzare di non poter dormire affatto.
Era iniziato tutto con quel bacio sotto al cielo stellato e tra il venticello fresco di collina, ma la situazione si prolungò a lungo perché il suo cuore, la sua mente e il suo stomaco, faticavano a metabolizzare tutto quello che stava accadendo.
Ma andiamo per gradi.
Era domenica, il giorno dopo il tanto famigerato contatto che i due avevano bramato per settimane che erano sembrate secoli. Il moro aveva appena subito la prima notte in bianco della serie che si stava per presentare, e per tutta la mattina era stato sul divano a cercare di prendere sonno, senza riuscirci, finendo piuttosto con un sorriso da ebete stampato in faccia che cercava di smorzare spiaccicandoci sopra un cuscino.
Proprio non riusciva a smettere di far viaggiare la sua testa alla sera prima. Per questo gli venne spontaneo prendere il telefono, che ancora non aveva acceso.
Da: Christian
"Buongiorno, sei sveglio?"
In realtà la risposta arrivò quasi subito.
Da: Mattia
"Buongiorno a te. Mi sono svegliato proprio ora. Come stai?"
Da: Christian
"Oh no! Ti ho svegliato? Io sto bene, in realtà non ho dormito molto. Tu?"
Da: Mattia
"No, figurati, avevo appena acceso il telefono quando ho letto il tuo messaggio. Sto bene, grazie. Mi dispiace che tu non abbia dormito, però. Mi immagino quei tuoi occhioni come sembreranno stanchi. Sarai ancora più bello. Qualcosa per la mente?"
Christian le sentì di nuovo quelle stupide farfalle svolazzargli per tutto lo stomaco. Si maledisse di agitarsi per uno stupido complimento, ma rendeva tutto quello che accadde la sera prima ancora più vero.
Da: Christian
"No, qualcosa no. Magari qualcuno"
Da: Mattia
"Mi piacerebbe che ne parlassi"
Da: Christian
"Facciamo che vieni qui che ti preparo la colazione e ne parliamo. Mia sorella è uscita per andare a studiare con Alex e i miei sono partiti ancora l'altro giorno per un weekend in montagna".
Da Mattia:
"Dammi venti minuti e ci sono, mi hai fatto una proposta a cui di certo non posso rifiutare"
Questo lo fece alzare di colpo. Si fece la doccia e si vestì un po' a caso, visto il caldo che aveva iniziato a farsi strada in quella mattina nuvolosa, e accettò con un sonoro sbuffo che i capelli stessero esattamente come se fossero passati in un frullatore. Notò allo specchio che aveva due cerchi neri appena accennati sotto lo sguardo assonnato, ma non fece in tempo a preoccuparsene troppo, perché il campanello suonò.
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Stupido Clark Kent
Fanfiction"Tu sei la Kryptonite ed io uno stupido Clark Kent" Christian, un ballerino di hip hop di 18 anni, rimase folgorato dagli occhi azzurri di Mattia la prima volta che li vide. Si azzardò a tuffarvici dentro e mai avrebbe immaginato di trovarvi un inte...