Sette

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Da: Carola

"Chi ha voglia di uscire stasera?"

Da: Cosmary

"Io e Alex siamo andati a cenare al Piper, raggiungeteci per un drink!"

"No, per favore no" Christian sospirò guardando compulsivamente quei messaggi che avrebbe voluto ignorare. Odiava i locali, soprattutto quando stava particolarmente a terra per una giornata difficile. Anche se avrebbe dato tutto per stare un po' in compagnia quella sera, non aveva troppa voglia di inserire il suo cattivo umore tra centinaia di persone.

Si sorprese l'accettazione che rivolse al pensiero di voler stare da solo con Mattia, stesi a letto a non fare niente, o forse a fare di tutto. Ormai era consapevole di provare qualcosa e aveva deciso di comportarsi come un adulto.

L'atteggiamento del biondino, invece, lo stava confondendo: un giorno era un bimbo spaurito che arrossiva ai complimenti e quello dopo giocava a flirtare e a tirargli la corda dell'autocontrollo, che prima o poi avrebbe spezzato. Se poi avrebbe accettato o meno le vere conseguenze di quel giochetto, ancora Christian non l'aveva capito. Cercava di evitare la sensazione che per l'altro fosse un gioco dettato dall'attrazione platonica, perché allora avrebbe dovuto preparare il suo fragile cuore impazzito a un forte dolore.

Da: Luigi

"Presente!"

Da: Alexia

"Contatemi"

Da: Dario

"Ci sono!"

Da: Albe

"Io, Sere e Mattia ci siamo"

"Ecco" sussurrò il moro lanciando il telefono sull'altro lato del divano. "Ora mi tocca andare"

Si era reso conto che tutti i suoi amici sarebbero andati a ballare e nessuno avrebbe potuto raggiungerlo a casa per una partita alla switch.

Si prese un secondo per stare seduto a fissare la tv, senza guardarla davvero, per riflettere se ne valesse veramente la pena. Ma poi sbucò Alexia da camera sua.

"Vieni stasera?" Chiese pimpante.

"Non è che io ne abbia tanta voglia, in realtà"

"Dai" gli aveva afferrato una mano per tirarlo su, ma lui fece peso morto. "Cazzo, Chri, collabora!"

"Non voglio venire"

"Tu vieni eccome, non puoi passare l'ultimo weekend prima della fine della scuola così a piangerti addosso per qualche motivo strano" tirò più forte. "E poi non vuoi vedere Mattia?"

"Anche troppo" ammise ponendo ancora resistenza ai tironi della sorella. "È proprio quello il punto. Non ce la faccio a stare nella sua stessa stanza mentre flirtiamo tra di noi come se niente fosse".

"Qual è il problema?"

"Che io ho poco autocontrollo"

"Chissene frega dell'autocontrollo, Chri. Limonatelo se ti senti di farlo. Hai 18 anni, che cazzo!" Tirò ancora più forte, facendo finalmente alzare quello zombie di suo fratello.

"Ah sì, è un'ottima idea farmi rifiutare in questo modo" si stiracchiò.

"Basta con sta idea malsana che lui non voglia baciarti tanto quanto lo vuoi tu e vai a prepararti" il suo tono era diventato autoritario e puntava il bagno con l'indice.

Il fratello minore obbedì in silenzio. Non valeva la pena controbattere con quella testarda di ragazza, ormai l'aveva capito. Sarebbe andato al locale, avrebbe bevuto un drink con i suoi amici, avrebbe finto per un paio di orette di essere allegro, cercando di evitare quei due occhioni e poi sarebbe finita. "Facile" si disse per auto convinzione.

Stupido Clark KentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora