Probabilmente non dovrei, ma la curiosità è troppa. Mi preparo alla svelta, prendo la borsa ed esco sperando di non perdermi. Per mia fortuna, ricordo la strada. Parcheggio davanti alla casetta e noto Briga appoggiato alla ringhiera dello spiazzale in legno intento a fumarsi una sigaretta.
Mi prendo un secondo per guardarlo meglio, quando lui sposta il suo sguardo verso di me scuoto la testa, prendo le mie cose e mi avvio verso di lui chiudendo lo sportello.
«Eccomi.» Mi indico e lui sorride, per poi fare un altro tiro.
«Allora?» Chiedo.
«Ciao anche a te.» Ride ed io sbuffo.
Mi fa cenno di sedermi accanto a lui, che ora è su una piccola sedia accanto alla porta d'ingresso.
«Ciao.» Mi scappa una risata.Tira fuori il pacchetto di sigarette dalla tasca e me ne offre una.
«Con Simone?» Chiedo ancora mentre l'accendo.
«È strano forte.» Alza le spalle scuotendo la testa.
«Cosa è successo?» Chiedo ancora, stavolta con tono più deciso e leggermente preoccupato.
«Mi ha praticamente imposto di starti lontano.» Alza le spalle ridendo. Non ci posso credere.
«E tu lo farai?» Mi stupisco di me stessa.Non mi importa se Simone è arrabbiato, se ha detto quelle cose a Briga, e che probabilmente dovrei chiamarlo e chiarire. L'unica cosa che mi preoccupa ora è Mattia. In così pochi giorni mi ha regalato così tanta felicità. Non voglio smettere di essere così. Non voglio smettere di essere felice.
«Dovrei?» Chiede, alzando un sopracciglio. Non rispondo e faccio un tiro, poi torno a guardarlo.
«In ogni caso no. Non lo farò.» Ride ancora, poi spegne la sigaretta ed entra. Resto qualche secondo di fuori avvolta nei miei pensieri.Non so più cosa fare.
Appena entro in casa qualcosa attira la mia attenzione.
«Non ci posso credere.» Dico ridendo mentre indico il "dipinto" se così si può chiamare appeso vicino alla porta. È il nostro "dipinto", o qualsiasi cosa sia. Non so perché, ma mi fa piacere vederlo lì.
«Ci sta bene.» Scrolla le spalle lui.
In realtà non c'entra nulla con il resto dell'arredamento, sembra un disegno di un bambino. Per me, o per noi spero, è perfetto nelle sue imperfezioni.Mi scappa una risata e vado a sedermi sul divano.
«Resti qui stasera?» Chiede, sedendosi anche lui. Aggrotto le sopracciglia.
«Probabilmente è l'unico posto in cui non dovrei stare.» Rido.
«Proprio per questo è quello giusto.» Alzo lo sguardo e incrocio i suoi occhi. Ha tremendamente ragione.«Tu credi?» Annuisce.
«Pensi che Simone sia 'giusto' per me?» Chiedo senza neanche pensarci.
«Dovresti saperlo.»
«Non lo so più.»
«Chiediti il motivo.»
«Non c'è un motivo.» Abbasso lo sguardo.«Non riesco a capire. Non riesco a capirmi.» Passo una mano tra i miei capelli. Perché ne parlo con lui?
«Non devi per forza. Non mi capisco nemmeno io la maggior parte delle volte, ma va bene così. Non capisco perché ti ho chiamata, perché ti ho fatta venire, perché ti ho chiesto di restare, o perché ho appeso quel coso, qualsiasi cosa sia, lì.» Torno a guardarlo, lui sorride.«L'ho fatto perché volevo farlo. Non credo sia tanto difficile. L'ho fatto perché mi faceva stare bene, stare qui con te.» Oh.
«Simone ti fa stare bene?» Chiede.
«A volte.» Penso, e rispondo.
«Se una persona ti fa stare bene, non può essere quella sbagliata. Non credi?»
«E se una persona mi fa stare ancora più bene? Insomma, se mentre aspetto lui arriva qualcuno che riesce a darmi tutto ciò che ho sempre cercato e tutto ciò che lui non è mai stato capace di darmi?»
«Poi starà a te la scelta.» Sorride, mi scompiglia i capelli e si alza.«Per ora, l'unica cosa che dovrai decidere sarà se mangiare prima il gelato al cioccolato, o alla vaniglia.» Ride, mentre prende due vaschette e due cucchiai.
«Cioccolato.» Mi scappa una risata mentre prendo un cucchiaio.
«Grazie.» Dico ad un certo punto, lui non risponde, annuisce e accenna un sorriso.«È solo che.. è troppo.. Tutto.» Forse sto pensando ad alta voce, lui aggrotta le sopracciglia e mi guarda confuso.
«Troppo geloso, possessivo, esagerato, bello. Troppo tutto.» Cerco di fargli capire.
«Non capisco come fa a piacerti uno che l'unica cosa che ha fatto in cinque anni è stata tenerti in gabbia.» Dovrei incazzarmi, ma ha fottutamente ragione.
«Lo amo troppo per andarmene.» Alzo le spalle.
«Non ne vale la pena.» La sua espressione si fa seria.
«Sì, invece.» Dico, quasi senza pensarci.«Questa è bella.» Si mette a ridere. «Sprecare la tua vita, allontanarti da tutto e tutti, per un ragazzo? Se ti amava veramente, ti lasciava vivere la tua vita. Lui vuole controllarla, ed è diversa la cosa.» Abbasso lo sguardo.
«Quando lo capirai veramente, ti prenderai a schiaffi da sola.» Forse ha ragione, ma questo non cambia ciò che provo. Questo non cambia noi. O i nostri cinque anni. Io ci credo, ancora. Nonostante tutto e tutti. Eppure sono qui con Briga, piuttosto che da lui. Questo ragazzo mi farà impazzire, entrambi mi faranno impazzire.«Dormi con me stasera?» Per quale cazzo di motivo l'ho chiesto veramente?
«Vuoi?» Resto a pensarci, poi annuisco abbassando lo sguardo.
«Non credi sia piuttosto sbagliato?» Ride. Si diverte parecchio a prendermi in giro a quanto pare.
«Se devo fare una cosa sbagliata, almeno la faccio con la persona giusta.» Mi scappa una risata. Non ricordo nemmeno dove l'ho letta quella frase.Saliamo le scale e lui si butta sul letto, sotto le coperte. Faccio la stessa cosa anche io. Vorrei avvicinarmi, chissà se dorme. Ormai è un po' che sono qui, luci spente e occhi chiusi, io e i miei pensieri. Briga sta dormendo, o almeno credo.
Rimango stupita, ma non apro gli occhi, quando lo sento avvicinarsi. Per qualche motivo il mio cuore accelera, e credo che si sia fermato per un attimo nel momento in cui mi ha abbracciato. Ha una mano sul mio fianco, e il suo corpo mi riscalda. Sento il suo respiro sul mio collo.
Mi sta davvero abbracciando? Quindi è sveglio? O l'ha fatto senza accorgersene? In ogni caso, sto tremendamente bene e in poco tempo, mi addormento.
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Rainbow. | Briga
Любовные романы«Sai, c'è un vecchio film in bianco e nero, mio padre me ne parlava spesso quando abitavo ancora con loro.» Probabilmente sembro pazza, ha uno sguardo confuso. «È una specie di musical. E ad un certo punto la protagonista canta una canzone, in cui s...