Capitolo 19.

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"La gente pensa che la cosa peggiore sia perdere una persona a cui si vuole bene. Si sbaglia. La cosa peggiore è perdere se stessi mentre si vuole troppo bene a qualcuno."

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«Buongiorno.» Dico, non troppo felice, una volta entrata.
«Ma come siamo contente.» Mi prende in giro Carlo, sforzo un sorriso anche se in teoria vorrei fulminarlo con lo sguardo, ma é il proprietario del bar in cui lavoro e non mi pare proprio il caso, anche con il nostro livello di confidenza.
«È successo qualcosa?» Chiede poi, preoccupato.
«No anzi, sto molto meglio, solo che in questo momento vorrei essere nata maschio.» Lo rassicuro, e lui sembra capire al volo. Alza le mani in segno di resa facendomi ridere.

«Assomigli ad uno zombie.» Si intromette Giorgio, spuntando dal suo "laboratorio" e guadagnandosi un'occhiataccia da parte mia, facendo aumentare le risate del nostro capo.
«Ragazzo, se c'é una cosa che ho imparato nella mia vita é mai, e dico MAI contraddire, insultare, o far incazzare in qualche modo una ragazza con le sue cose.» Annuisco sorridendo, mentre prendo e indosso il mio grembiule.

«Torno di là che è meglio.» Dice per poi sparire chiudendo la porta alle sue spalle, scuoto la testa sorridendo. "Che idiota." Penso affettuosamente.

Dopo aver finito quella che sembrava un'interminabile giornata di lavoro, saluto tutti e mi dirigo fuori con l'intenzione di fumare la solita sigaretta. Ne tiro fuori una dal pacchetto quando, alzando gli occhi, sembro quasi congelarmi sul posto.

«Che ci fai qui?» Chiedo, il tono più duro di ciò che immaginavo.
«Non devi metterti in mezzo negli affari che non ti riguardando.» La sua voce mette i brividi. È talmente diversa che sembra quasi irriconoscibile.

«Sei capace solo a fare cazzate, non è colpa mia. Sapevi benissimo che senza Briga sarebbe andato tutto a puttane, dovresti ringraziarmi, testa di cazzo.» Alzo leggermente la voce, notando con la coda dell'occhio la sua mano stringersi in un pugno.

Per la prima volta in vita mia, ho paura di fronte a lui. Paura che possa colpirmi ancora, spezzarmi di nuovo. Per la prima volta in vita mia, guardo i suoi occhi e ho paura di amare.

E ormai, a malincuore, so che niente sarà più come prima. Non dovresti far male alla persona che ami. Io non gli farei mai del male. E mi sento un po' morire dentro quando penso che lui non si é fermato nemmeno un attimo a pensare quando ha deciso di farmi soffrire, quando ha deciso di colpirmi, di far crollare insieme a me il nostro amore, il nostro percorso, i nostri anni passati insieme.

E a questo punto l'unica cosa che mi chiedo è se ne vale davvero la pena.

Mi sono sempre messa in gioco, ho rinunciato a mille cose e avrei rinunciato a mille cose ancora solo per lui.

Ho voltato le spalle agli amici che sapevo avrebbero dato tutto per me solo per la sua stupida gelosia.

Sono arrivata anche a pensare, in certi casi, che ero io a sbagliare. Perché lui, dio, lui per me era il mondo.

L'ho amato così tanto che avrei dato la mia stessa vita per un suo sorriso. Perché io dipendevo da quel sorriso. Era tutto. Tutto ciò che mi era rimasto ormai, avendo rinunciato a me, alla mia felicità.

E in tutto questo l'unica cosa che lui ha saputo fare é stato distruggermi. Perché io, io non andavo mai bene. E so che in questo momento probabilmente sarei ancora a terra, se non fosse per Mattia.

Quel ragazzo mi ha salvata.

Avrei reagito in modo diverso senza di lui, sarei tornata indietro. Mi sarei fatta distruggere. Avrei chiesto scusa io per i suoi sbagli, come tutte le altre volte. Avrei pianto, pianto fino a pensare di aver esaurito le lacrime, e probabilmente l'avrei addirittura pregato di non lasciarmi, di restare, perché avrebbe fatto troppo male senza lui.

Distogliendo l'attenzione verso i miei pensieri, guardo Simone quasi con disprezzo.
«Mi devi lasciare in pace e basta.» Mi limito a dire, camminando verso la mia auto.
«Dici così e puntualmente torni.» Quasi ride lui, dando per scontato come andrà a finire.

«Neanche Dio sa quanto ti ho amato. Ti ho amato più di quanto meritavi. Ti ho amato senza ricevere nulla in cambio. Ma ora sai, francamente mi sono rotta i coglioni e non ti permetterò di rovinarmi ancora. Mi dispiace, anzi a dire il vero non proprio, la cosa di cui più mi pento è aver sprecato cinque fottuti anni della mia vita con te. Oggi non mi incanti, oggi finalmente scelgo me, per tutte le volte che avrei dovuto ma che non sono riuscita a lasciarti andare. Ora ci riesco anche bene, ora te ne vai a fanculo.» Sorrido soddisfatta per poi salire in macchina, senza nemmeno guardarlo.

Sento gli occhi pizzicare mentre guardo la strada, sapevo che in ogni modo avrebbe fatto male. Belli o brutti, con lui ho condiviso momenti che non potrò mai cancellare, e per quanto può essere stupido l'ho amato davvero. Tanto che in questo momento sento come se un pezzo di me è rimasto con lui.

Io non credo di amarlo ancora. Non voglio amarlo ancora. In ogni caso, devo "rassegnarmi", amore o no, non tornerò sui miei passi.

Prendo il mio telefono non appena mi arriva un messaggio.
"Stasera usciamo, e non é una domanda. Ti passo a prendere o vieni tu?" Sorrido non appena leggo.

"Ho il ciclo." Riesco a scrivere, incastrata nel traffico.

"Quindi pizza e film da te?"
"Pizza e film da me." Invio. Infondo una serata con Sara mi farà solo che bene.

«Quindi in poche parole hai chiuso con Simone e ti senti con Mattia.» Dice lei, dopo che ho finito di raccontare. Porto una mano alla mia fronte scuotendo la testa.
«Non mi sento con Mattia!» Preciso.
«In ogni caso sei sulla buona strada.» Sorride lei, contagiando anche me. Decido di dargli ragione, evitando il discorso.

«Marika.» Mi chiama lei, attirando la mia attenzione.
«Uhm?»
«Sono fiera di te. Non voglio nemmeno sapere quanto coraggio ci vuole a respingere qualcuno che hai amato in quel modo.» Le spunta un dolcissimo sorriso.
«Tranquilla, eravamo già finiti da un pezzo. L'unico problema era che non lo volevo ammettere. Quello non è stare insieme, quello non è amore o almeno non da parte sua. In una coppia le cose si fanno in due, ed io ho amato troppo tempo per entrambi.»

Non so nemmeno io cosa pensare di tutto questo. L'unica certezza é Mattia. Solo da quando ho incrociato i suoi occhi ho ricominciato a vivere. Mi ha fatta sentire bene fin dal primo istante. Ha saputo capirmi, proteggermi e farmi ridere come nessun altro aveva fatto mai. Su questo non ho dubbi.

Lui, in questo momento, é tutto ciò che mi rende felice.

Angolo autrice.
Eccomi qui con il nuovo capitolo, finalmente! Anche se non é presente Mattia, Marika si rende conto che probabilmente non prova più le stesse cose per Simone.

Avete visto la finale?
Indipendentemente dal risultato, Briga é stato capace di regalarmi brividi e lo fa ogni santo giorno quando ascolto le sue canzoni. Bravi anche i The Kolors, non posso negare l'evidenza, ma Briga resterà sempre il migliore, almeno a parer mio. Ho tirato un "ma vaffanculo" quando si è girata quella maledetta carta che mi hanno sentito anche dall'altra parte del mondo ç.ç

Volevo ringraziarvi per tutti i voti e i commenti, ormai siamo arrivati a 20k e non so cosa dire se non infinite volte grazie.✨

Comunque, scusate per aver aggiornato con qualche giorno di ritardo, ma non avevo finito di scrivere il capitolo ieri perché - giustamente - anch'io ho una vita e non posso passare le giornate a scrivere pur volendolo.

Al prossimo capitolo!

Rainbow. | BrigaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora