2. Attività fisica

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Rimasi a sorseggiare il mio drink fino a quando Vicky e Francesco non mi raggiunsero.

‹‹Dov'è Jader?›› mi chiese Francesco.

‹‹È andato via.››

Mi beccai un'occhiataccia da parte di Vicky. Probabilmente pensava che lo avessi fatto scappare come facevo con tutti gli altri ragazzi. Francesco, invece, non sembrò stupito.

‹‹Allora››, disse, ‹‹ho detto a Vicky che dovete assolutamente venire nella mia palestra qualche volta. Ne sarei veramente felice.››

‹‹Grazie. Ma non sono una sportiva...››

Vicky scoppiò a ridere. ‹‹No, decisamente non è una tipa sportiva. Però verremo di sicuro.››

‹‹Ci conto! Ora devo scappare anche io. A presto.››

Diede un bacio sulla guancia sia a me che a Vicky e se ne andò.

‹‹Noi non andremo in quella palestra››, dissi subito.

‹‹Perché no?››

‹‹Perché non ne ho nessuna voglia.››

‹‹Te la farai venire, perché io voglio andarci.››

‹‹E non puoi farlo da sola?››

‹‹No! Comunque ne riparliamo domani, adesso andiamo a divertirci.››

Mi trascinò in pista e trascorremmo il resto della nottata a ballare. Tornai a casa con i piedi distrutti e la domenica rimasi a letto quasi tutto il giorno.

Pensai a Jader. Lo avrei rivisto. Quella cocciuta di Vicky aveva deciso che saremmo andate in palestra e non ero riuscita a trovare nessuna argomentazione in grado di dissuaderla. Io odiavo la palestra. Avrei preferito di gran lunga fare nuoto, o qualunque altra cosa. Ma la palestra? Era noiosa! Ad ogni modo decisi di accompagnarla.

Il giorno dopo mi recai a casa di Vicky. Ero sul suo lettone in attesa che finisse di vestirsi.

‹‹Sei contenta di rivedere Francesco?››, mi chiese all'improvviso.

Francesco. Sì, sì. Proprio lui.

‹‹Sai, forse non dovremmo andarci. Penserà che siamo andate perché ci interessa.››

‹‹Ma se è stato lui ad invitarci! E poi è vero che andiamo perché ci interessa. Ci interessa mantenerci in forma con quei due maschioni. No, dico, hai visto che fisici hanno?››

Si fece aria con la mano, come se sentisse improvvisamente molto caldo.

‹‹Ho notato.››

Vicky si soffermò a guardare la mia faccia poco convinta. ‹‹Però?››

‹‹Però...››

‹‹Oh Dafne, fai un po' come ti pare. Io intanto vedo di combinare un'uscita con Jader. Anche se ho il sospetto che sia gay.››

Io risi. Jader era l'unico ragazzo a non aver mostrato nessun tipo di interesse per Victoria. Non avevo ancora trovato il coraggio di dirle che piaceva anche a me.

Una volta fuori mi aggiustai la sciarpa di lana intorno al collo. Faceva molto freddo, riuscivo a percepire il sapore della neve sulla lingua ed ebbi l'impressione che presto avrei visto dei candidi fiocchetti posarsi dolcemente sui tetti, sugli alberi, sulle auto, e spolverare l'intera città. Un'immagine suggestiva si affacciò nella mia mente, facendomi pensare a cose molto romantiche.

La palestra era enorme e anche parecchio affollata. Francesco ci vide entrare e ci raggiuse.

‹‹Ragazze! Che bello rivedervi. Forza, posate la vostra roba nello spogliatoio e raggiungetemi. Vi aspetto qui.››

Non lasciarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora