Rimasi al fianco di Jader fino alla fine dell'allenamento. Mi spiegò che quello che stavo guardando era Judo e che se avessi seguito le sue lezioni presto sarei arrivata allo stesso livello dei ragazzi che si stavano allenando. E io ne dubitavo fortemente. Erano bravissimi. Si muovevano con un'agilità e una leggerezza che non avrei potuto mai raggiungere.
Poco prima che finissero arrivò Victoria. Uscii per dirle che avevo intenzione di seguire una lezione di judo e lei mi incoraggiò con una risata fragorosa.
‹‹L'ho sempre pensato che non sei del tutto normale.››
Andò via ridacchiando, non prima di aver guardato Jader dall'altra parte del vetro e avermi fatto l'occhiolino. Sorrisi anche io. Non era per lui che avevo deciso di provare questa disciplina, erano piuttosto la sicurezza e la determinazione che avevo visto nelle ragazze ad avermi convinta, ma non mi avrebbe mai creduto.
Quando rientrai la lezione era finita e Jader stava parlando con alcuni allievi. Mi sedetti su una delle sedie disposte lungo la parete e attesi che i ragazzi uscissero. Nel frattempo era arrivato un altro gruppetto e si era radunato tutto intorno a Jader. Lui mi chiamò e lo raggiunsi.
Mi presentò i ragazzi, mi disse di togliermi le scarpe e di mettermi sui materassini. Seguii le sue istruzioni e feci riscaldamento insieme a tutti gli altri. Poi formò le coppie per la lotta e mi prese in disparte.
‹‹Allora Dafne, oggi non faremo niente di complicato. Ti spiego solo qualche mossa base.››
Annuii. Era così serio e concentrato. E bellissimo. Il suo sguardo era così intenso, così profondo... non capii quasi nulla di tutto quello che mi disse dopo.
Provammo delle mosse e, neanche a dirlo, io ero sempre a terra. Passo passo mi spiegava come tenere le gambe e le braccia, come fermare i suoi colpi, come contrattaccare. E piano piano riuscii a rilassarmi e a concentrarmi realmente su quello che stavo facendo.
Finalmente riuscii a metterlo al tappeto. Ma non feci nemmeno in tempo a registrare mentalmente quella piccola vittoria che mi ritrovai nella situazione inversa, schiacciata dal peso del suo corpo.
Lui vide la mia faccia incredula e rise. ‹‹Non devi distrarti, Dafne.››
Sospirai. Ero proprio una frana. Chiusi gli occhi e quando li riaprii quelli di Jader erano fissi nei miei. In quel momento qualcosa tra noi cambiò. Diventai consapevole del suo corpo premuto contro il mio. Le mani erano poggiate ai lati della mia testa e lo vidi mentre scendeva con lo sguardo sulle mie labbra. Istintivamente le umettai e mi resi conto che avevo il cuore a mille. Jader voleva baciarmi e io volevo che lo facesse.
Alcune ciocche di capelli ricadevano scomposte sulla fronte, erano irresistibili. Dovevo toccare quei capelli, saggiarne la consistenza. Stavo per farlo, la mia mano si stava muovendo incontrollata verso il suo volto ma la porta si aprì e una voce femminile pronunciò il suo nome. Ritrassi subito la mano e un lieve rossore mi colorò le guance. Spostai furtivamente lo sguardo intorno: tutti sembravano concentrati ad esercitarsi.
Jader si alzò sulle ginocchia. ‹‹Ehi, ciao Camilla.››
Si mise in piedi e mi tese una mano. L'afferrai e mi alzai, un po' confusa. Guardai la ragazza. Era la biondina che avevo visto in palestra chiacchierare con Jader. Mi guardò per qualche secondo poi rivolse la sua attenzione a Jader.
‹‹Sono passata a salutarti.›› Si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia. ‹‹Che stavi facendo?››
‹‹Oggi ho la lezione di judo dei principianti. Come ogni mercoledì.››
Camilla sfoderò un sorriso a trentadue denti. ‹‹Ma certo! Ci vediamo di là quando finisci.›› Accarezzò il braccio di Jader e se ne andò.
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Non lasciarmi
ChickLit"Lo amavo, ma l'amore non bastava." Dafne è una ragazza di ventuno anni con tanti sogni nel cassetto e una vita tranquilla, almeno fino a quando Jader non entra a farne parte. Bello e misterioso, il ragazzo ruba il cuore di Dafne fin da subito, riem...