Un fastidiosissimo suono mi svegliò dal sonno tormentato nel quale ero caduta alle prime luci dell'alba. Era il mio cellulare; lo recuperai e risposi senza guardare.
‹‹Dafne, ma dove sei? Non vieni a lezione?››
‹‹Vicky...›› mi schiarii la voce ‹‹certo che vengo. Che ore sono?››
‹‹Sono quasi le dieci! Stai ancora dormendo?››
Mi alzai di scatto, la testa dolorante. ‹‹Arrivo!››
Terminai la comunicazione e mi fiondai in bagno. Avevo già fatto troppe assenze, non potevo mancare a quella lezione.
Quando arrivai, il professore aveva iniziato già da un bel po'. Cercai con lo sguardo Vicky e Salvo, sicura che mi avessero lasciato un posto accanto a loro e mentre scendevo le scale sentii un ‹‹buongiorno signorina››. Tutta l'aula si voltò nella mia direzione e solo allora mi accorsi che alla cattedra c'era quel ragazzo che avevo conosciuto nel locale di Bianca e Noemi, l'assistente del professore. Con il viso in fiamme biascicai un buongiorno, lui riprese a spiegare ed io mi sedetti. Vicky mi fece un sorrisetto divertito.
‹‹Hai dormito da Jader stanotte? Non sono passata a chiamarti stamattina, non sapevo... Ehi, Dafne›› mi prese per un braccio e mi voltai a guardarla.
‹‹Cosa è successo?››
‹‹Io e Jader non stiamo più insieme.››
‹‹Cosa? È successo ieri? Per questo non siete più venuti...››
Feci segno di sì con la testa e aprii il quaderno per prendere appunti. ‹‹Dopo ti spiego.››
Mi strinse la mano e io le rivolsi un debole sorriso. Non le avrei raccontato tutta la verità. Anche se non volevo più stare con lui, gli volevo bene e non avrei mai detto a nessuno quello che realmente faceva.
Il tempo passò in fretta, mi trascinai fuori dall'aula senza realmente rendermi conto di quello che mi dicevano, di chi salutavo e con chi scambiavo qualche parola. In testa avevo soltanto immagini di Jader e della nostra conversazione la sera prima. Non lo avevo mai visto così triste e tormentato. Erano tante, troppe, le domande che avrei voluto fargli, capire come un ragazzo come lui potesse essere finito in quel giro. Jader non era un ragazzo sbandato senza arte né parte, lui era intelligente, colto, un ragazzo perbene. O forse era solo quello che pensavo io di lui. E adesso potevo dire di non conoscerlo affatto.
Raccontare quello che era successo a Vicky senza svelarle troppo, ma come? Cercavo di trovare le parole giuste mentre eravamo in macchina. Lei canticchiava le canzoni che passavano in radio per riempire il silenzio che era calato tra noi da quando ci eravamo messe in viaggio verso casa. Non mi aveva chiesto nulla, sperava che fossi io a parlare e così feci.
‹‹Non era l'uomo che credevo.››
Si voltò di scatto e mi fissò. Potevo sentire l'intensità del suo sguardo addosso ma continuai a guardare la strada, le mani strette sul volante.
‹‹Jader... beh, ho scoperto delle cose su di lui. Non posso più continuare a vederlo.››
Avevo parlato troppo. Aspettai che Vicky mi riempisse di domande più che lecite alle quali sicuramente non avrei saputo cosa rispondere, ma nessun suono uscì dalla sua bocca. Voltai di poco la testa per essere sicura che avesse sentito. Non stava più guardando me, era girata dall'altro lato e giocherellava con le punte dei capelli.
‹‹Queste cose riguardano il padre di Camilla, vero?››
Il cuore fece un sobbalzo nel petto. ‹‹Cosa sai?››
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Non lasciarmi
ChickLit"Lo amavo, ma l'amore non bastava." Dafne è una ragazza di ventuno anni con tanti sogni nel cassetto e una vita tranquilla, almeno fino a quando Jader non entra a farne parte. Bello e misterioso, il ragazzo ruba il cuore di Dafne fin da subito, riem...