32. Ikigai

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Jungkook's pov

Lo guardai correre via e non pensai in vita mia di poter sentire un sentimento così forte per una persona che non ricordavo, ma sentivo come se il Jungkook che ricordava, stesse lottando con tutto sé stesso, per dirmi quanto quel ragazzo fosse importante.

<<Jungkook?>> Yoongi appoggiò la mano sulla mia spalla cercando di riportarmi alla realtà

Rimasi fermo qualche secondo e poi mi incamminai con passo svelto.

<<Dove vai?>> mi chiese minaccioso Bo Gum, aveva una voce stranamente famigliare, ma la mia memoria ancora fragile non riusciva a ricordare

Mi fermai e mi girai lentamente da lui.

<<Nonostante non ricordi nulla di lui, so dove trovarlo>> dissi aspramente

<<Perché>> continuò lui avvicinandosi <<Perché sei dovuto tornare e rovinargli la vita, di nuovo>> mi sentì estremamente ferito, pur non avendo idea di cosa volesse significare quel "di nuovo"

<<Ervamo felici prima che tu tornassi>> si avvicinò sempre di più <<Non potevi semplicemente continuare con la tua insulsa vita e lasciare il passato nel passato>>

Mi guardò sia con fare intimidatorio che ferito.

<<Perché non voglio vivere una vita alla quale manca una parte di me>>

Calò il silenzio.

Jimin si avvicinò a Bo Gum, lo fece girare e gli disse di raggiungere gli altri.

Rimasi solo con Jimin che mi guardò con gli occhi lucidi.

<<Vai da lui>> disse a bassa voce, come in un sussurro <<Ho sempre pensato che ciò che vi legasse sarebbe stato più forte di ogni altra cosa>> continuò piano, per poi girarsi e raggiungere gli altri

Lo fissai andarsene, mentre le sue parole risuonavano nella mia testa.

Taehyung chi eravamo e cosa eravamo noi?

Iniziai a correre, sentì il fresco primaverile della notte inondarmi il viso, facendomi lacrimare lievemente gli occhi.

Corsi fino ad arrivare a quel parco, quello dove quella donna mi fece capire che io e lui eravamo un qualcosa di inseparabile.

Entrai nel viale e proprio sotto quell'immenso albero sotto le luci delle lanterne appese e le piccole luci del viale, si trovava Taehyung.

Con la schiena appoggiata sull'albero, si teneva le gambe strette al petto e piangeva.

Anche solo vederlo piangere mi faceva male e cercare di capire tutti quei nuovi sentimenti, mi faceva venire una terribile nausea e un forte capogiro

Mi avvicinai lentamente fino ad arrivare ai suoi piedi.

Lui alzò lentamente lo sguardo e rimase sorpreso di vedermi.

Mi sedetti al suo fianco, così vicino che le nostre braccia furuno l'una attaccata all'altra, sentì che rimase rigido a tale contatto.

<<Come->> mi girai verso di lui <<come facevi a sapere che sarei stato qui?>> i suoi occhi scuri e lucidi mi guardavano aspettando una risposta

<<Quella donna>> sorrisi e tornai a guardare davanti a me <<Mi disse che questo era il posto dove entrambi venivamo singolarmente, quando ci sentivamo giù di morale>>

Tornai a guardarlo e notai una lacrima rigargli il viso, istintivamente la asciugai con il pollice della mia mano destra. Lasciai la mano sulla sua guancia e la accadezzai dolcemente, la sua pelle era così morbida che staccarmi mi diveniva difficile.

𝐶ℎ𝑒𝑟𝑟𝑦 𝑏𝑙𝑜𝑠𝑠𝑜𝑚 [vkook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora