La morte non ci spaventa, a noi spaventano le conseguenze che la morte porta.
Non possiamo avere paura di una cosa inevitabile, dopo un po' ti metti l'anima in pace e non ci pensi, magari ti siedi sul divano con il silenzio che rimbomba nelle orecchie e pensi che la morte è solo la fine di una grande avventura e l'inizio di un'altra, un ciclo impossibile da evitare, un fattore della vita che prima o poi dovrai subire.Ecco non ci fa paura questo, non ci fa paura la morte in se, a noi spaventa l'arrivare alla conclusione di non aver fatto le cose che avremmo voluto fare, l'emozioni non provate, le strade non intraprese, gli amori non provati oppure le esperienze evitate, per paura, timore, rabbia, gelosia...
Ma la cosa che ci spaventa più di tutto, -a maggior ragione noi adolescenti- sono le emozioni, la terribile voglia di voler scomparire, di voler metter fine al dolore, all'amore, alla delusione...
Ed è come se le cose più dolorose fossero le più belle, quelle più attraenti, facendoti toccare il cielo con un dito per poi scaraventarti a terra in un mondo rozzo, e scuro rompendo tutte le tue certezze e la tua bolla di felicità.Questo stava succedendo a Mattia, era accasciato a terra in un angolino della scuola di ballo in cui andava ad allenarsi, non riuscendo più a trattenere le emozioni.
Piangeva silenziosamente dentro la piccola cabina del bagno che l'edificio ospitava, si sentiva inferiore.Dopo già 10 minuti da quando era scappato dalla lezione per dirigersi in bagno uscì, sciacquandosi il viso con frustrazione.
Desiderava tanto andare a casa in quel momento.Tutte le ansie e tutti i problemi che ogni giorno doveva subire lo stavano schiacciando, e mentre loro prendevano il sopravvento, lui cercava solo di non sprofondare nel baratro.
Guardò l'ora notando di non essersi chiuso in bagno solo per pochi minuti, ma per ben venti minuti e l'allenamento era già finito da 5, il dolore che provava nel petto era disarmante, tutti i problemi li doveva nascondere in una facciata di indifferenza e menefreghismo, facendolo etichettare come stronzo e superficiale.
Era così che tutti lo descrivevano.
Bergamo era una grande città, ma la gente parlava, e mentre le voci giravano, Mattia cercava di tirare avanti forzando un sorriso di cortesia a chiunque non lo guardasse con aria schifata.Il grande problema della gente? Il pregiudizio.
Il biondo non lo capiva, nelle innumerevoli notti insonni che aveva passato a fissare il soffitto era arrivato alla conclusione che il pregiudizio fosse un gran problema per la razza umana non che fosse un novità, ma riccioli d'oro si era ritrovato molte volta a riflettere su questa cosa.
Perché una persona mi dovrebbe discriminare solo perché non appoggio la sua idea o solo perché non sono fatto con lo stampino.
Perché la gente dovrebbe denigrarmi solo per la libertà di amare o perché ho la pelle di colore diverso.E questi purtroppo sono solo alcuni motivi per cui la gente viene discriminata, e mentre Mattia si scervellava per trovare una conclusione, ad un certo punto della notte si rendeva conto che nessuno avrebbe mai potuto metter fine alle discriminazioni o al pregiudizio perché ogni persona è pronta a puntare il dito, facendoti sentire sbagliato e in difetto.
Si sentiva inadeguato, sapeva di essere ripetitivo, e questo era solo una sfumatura del suo carattere che il diciassettenne odiava, pensando sempre alla cosa giusta da dire per non annoiare nessuno, volendo sempre l'appoggio degli altri ma avendo la costate paura di essere di troppo.
La notte si ritrovava a piangere, mentre le ansie e le paranoie prendevano il sopravvento stozzando singhiozzi nel cuscino, per non disturbare il suo coinquilino che al contrario suo dormiva beatamente.
Stava affogando nei suoi stessi pensieri fino a che, della musica lo fece distogliere dal suo riflesso sullo specchio che da tempo indeterminato stava fissando mentre le sue riflessioni stavano scorrendo veloci non dandogli pace.
STAI LEGGENDO
La bellezza nell'essere diversi
FanfictionUn ragazzo apparentemente perso, l'altro con paranoie e difetti. Entrambi con mille problemi, ma spalleggiandosi e aiutandosi a vicenda con la forza di un sentimento che accomuna sia il biondo che il moro, riusciranno ad uscirne illesi? Potrebbero p...