Cap.18

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L'edera, guardavo quelle foglioline che ornavano la parete della vecchia casa sul mare della famiglia Zenzola e mi fermavo a pensare se avessero mai pensato di tagliarla, le sdraio, guardavo quelle sedioline decorare il giardino faccia spiaggia e pensavo di sapere il perchè di quella scelta, lui, guardavo come la sua pelle si ambrata, vedevo come quegli occhiali posati sull'arco nasale gli stessero bene, come i suoi occhi fossero così lucenti mentre si divertiva a far scorrere quelle pozze blu sulle parole crociate soffermandosi di tanto in tanto su una riga particolarmente difficile, sentivo il benessere trapelare dalle nostre anime, guardavo le nostre mani vicine, si sfioravano e nessuno dei due desiderava staccarle, poi pensavo, o meglio... mi svegliavo.

Era buffo pensare che prima si odiassero tanto, ma poi mi chiedo... cos'è l'odio?
Forse un emozione che ti logora, che ti fa sentire bene, come ti fa sentire male.
È strano no? Sembra un contro senso lo so, però prendiamo come esempio Matti e Chri, se loro non si fossero odiati poi magari nemmeno si sarebbero amati, o al meno non così fortemente.
Il sentimento che sentivano l'uno per l'altro era così forte.
Un emozione non da tutti, desideravano stare insieme, gli piaceva pensare che sarebbe potuto durare per sempre.
Non so se ve ne siete accorti, ma continuo a parlare al passato, che sia finita? Che ci sia stato un capolinea per la loro relazione apparentemente perfetta? Si sono davvero fatti così male da allontanarsi una volta per tutte?

D'altronde, come si suol dire... c'è senpre la tempesta dopo la quiete, ebbene si, si sono fatti del male, ma direi di andare in ordine:

Mattia era completamente steso sul corpo del suo fidanzato, mentre -quest'ultimo- tutto intorpidito, cercava di muovere i muscoli delicatamente per fargli riprendere la loro corretta circolazione.
Mattia aveva la bocca leggermente sporgente e dischiusa mentre con una mano teneva quella di Christian.

Il moro lo guardava dormire così beatamente che quasi lo invidiata.
Quella notte aveva a malapena chiuso occhio, aveva una brutta sensazione che non gli aveva donato la pace che desiderava.

Tra lui e Mattia le cose andavano bene, c'erano stati degli alti e bassi, specialmente per i caratteri completamente diversi, ma il loro era un sentimento che legava le loro anime insieme e avevano bisogno l'uno dell'altro.
Christian lo amava, ma era da un po' di giorni che notava dei comportamenti strani in Mattia, se prima era espansivo e chiacchierone, ora aveva perso quell'energia che da tempo gli metteva allegria nelle giornate, aveva preso a dormire molte più ore del normale, e si stava davvero preoccupando.

Per lo più in quel periodo era davvero poco sostenibile, per un attimo era scontroso ed arrogante, e l'attimo dopo ti chiedeva scusa quasi sul punto di piangere, Christian non sapeva cosa avesse, ma si rendeva conto che di sicuro non era qualcosa di poco conto.
Mangiava poco, ed era giù di morale.
Ogni volta che Christian provava a parlargli Mattia ignorava il discorso cambiandolo.
Stava letteralmente impazzendo, anche perchè mattia non era l'unico ad avere dei problemi.

La situazione familiare del moro era precaria, e la tristezza che alleggiava nell'abitazione era palpabile, questo era il motivo per il quale passava la maggior parte del tempo nell'appartamento di Mattia.

Poi ovviamente, la scuola non gli dava pace, e in quel periodo pure al biondo lo stavano tartassando, quindi anche il nervosismo tra i due non aiutava la loro relazione.

Ora stavano vivendo un po' di tranquillità, ma non sarebbe durata a lungo.

Christian scuoteva delicatamente Mattia cercando di svegliarlo essendo ormai le 11 precise.
Voleva organizzare una sorpresa per lui, ma se non si alzava sicuramente non sarebbero arrivati in tempo.

<<Mattia svegliati dai>> dall'altra parte si sentì solo un mugolio infastidito.
<<Dai Matti, dobbiamo andare da una parte>> disse intenerito Christian.

Un "dove" biascicato uscì dalle labbra di Mattia.
<<Se ti alzi lo scopri>> Mattia allora sorrise curioso com'era.
Alzò la testa annuendo per poi alzarsi e far stiracchiare -finalmente- il moro.

Andarono in cucina e si fecero solo un caffè per poi ritornare in stanza e vestirsi.
Christian prese le chiavi della macchina ed una scatolina segreta.
Aspettava con ansia la reazione che avrebbe fatto Mattia alla vista di quell'oggetto, lo amava e voleva renderlo felice.

Si diressero al piano terra mentre il biondo sembrava estremamente agitato, lo trovava strano, ma non ci prestò troppa attenzione, voleva godersi il momento e non rovinarsi con paranoie inutili, solo ora rimpiangeva quel momento.

Cercò di prendergli la mano ma Mattia si scanzò regalandogli un sorriso per tranquillizzarlo, ci riuscì, acquetò tutti i suoi dubbi.

In macchina cercò di poggiargli la mano sulla coscia, ma ancora una volta Mattia si scanzò, e ancora una volta Christian si convinse a lasciare stare grazie al sorriso smagliante del biondo.

Arrivarono nel ristorante in cui Christian aveva prenotato, era un posto carino modesto, ma allo stesso tempo autentico.
Non c'era tanta gente ed il loro tavolo era più appartato degli altri, Christian non l'aveva fatto per caso.

Ordinarono velocemente parlando poi del più e del meno.
Christian sapeva che Mattia fosse nervoso, e se n'era reso conto grazie al labbro ormai martoriato che si stava struggendo a forza di morderlo.

La fine del pranzo ormai si stava avvicinando e -come di consueto- litigarono per chi pagare, e ovviamente, vinse il moro con grande sdegno del suo... fidanzato.

Decisero di fare una passeggiata pomeridiana beandosi dell'arietta invernale.

Christian stava temporeggiando, aveva paura della reazione di Mattia, non avrebbe mai voluto fargli un toro, ed era per questo che si trovava in uno stato di ansia leggendario.

<<Chri, ci sendiamo che sono stanco>> a Christian gli si strinse il cuore.
Annuì.

Sarebbe stato quello il momento, lo sapeva.

<< Matti ti devo dire una cosa>>
<<Chri ti devo dire una cosa>>
Dissero con temporaneamente, risero leggermente.

<<Vai tu matti>> disse Christian.
<<Sicuro?>> il moro sorrise annuendo.

<<Abbiamo passato tanti momenti insieme, con te ho capito come si ama e cosa significa amare davvero, ti amo e non riesco a credere di stratelo davvero dicendo>> Christian sorrise pensando a cosa si stesse riferendo, capendo di aver in mente la stessa cosa.

<< non credo di riuscire più a continuare la nostra relazione>>

Dopo quell'affermazione gli parve pure di aver sentito il suo cuore spezzarsi, doveva scoltare quella naledetta sensazione.

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Angolo autrice

Ciao ragazzi, come state?
Mi dispiace essere sparita, ma sono state settimane particolari.
Vi piace il colpo di scena? Non penso però daiiiii era inevitabile.
Non odiatemi vi volglio bene io.💓
Votate e commentate, ci vediamo al prossimo aggiornamento.
Ciao amici.💋

-ire💕

La bellezza nell'essere diversi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora