Cap.17

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Christian era felice, finalmente era felice.
Era passata una settimana da quando lui e Mattia si erano dichiarati e lui si sentiva un'altra persona, si sentiva vivo.
Ogni giorno che passava insieme a lui era un'emozione unica, l'amava e non aveva più paura di dimostrarlo al mondo.
C'era solo un piccolo problema, quando erano a scuola il più piccolo tendeva ad ignorarlo o a starci il meno possibile, non perchè non volesse, ma perchè non voleva che Christian perdesse il suo gruppo.

Sapeva che loro non fossero amici veri, però sapeva anche la difficoltà di integrazione di cui soffriva il moro, quindi non voleva che si escludesse per colpa sua.

Al contrario Christian avrebbe voluto passare con lui la maggior parte del tempo, ma in quel periodo tutto -escludendo Mattia- stava andando a puttane.

Christian poteva sembrare il classico ragazzo che se ne fotte di tutto, ma non era così per ogni cosa, aveva lo stesso problema di Mattia solo più grande.
Anche per lui la scuola era vitale, non riusciva a pensare di andare male perchè proprio non ci riusciva.

I voti per lui erano la cosa più importante e i continui discorsi moralisti che gli facevano i professori dicendo: i voti non fanno la persona, sapeva che fossero tutte cazzate, è una classificazione, e come tutte, ti serve per poter raggiungere degli obbiettivi, se prendi meno di un tot sarai solo una nullità, la feccia, nessuno ti aiuterà e nessuno vorrà mai sentire quello che tu hai da dire.

Fortunatamente a Christian era successo poche volte, anche perchè lui aveva bisogno di andare bene a scuola, doveva e nessuno l'avrebbe smosso dal suo pensiero.
In quei giorni di totale ansia aveva capito che niente lo faceva ritenere soddisfatto, per esempio quel giorno aveva preso un bel nove ad un interrogazione, e lui non ne era rimasto contento, per lui si poteva fare di più e questi pensieri stavano diventando una costante troppo frequente.

Aveva sviluppato quelle che si chiamavano: manie per controllare l'ansia o una roba del genere.
Non l'aveva detto lui, ma si era appoggiato ad una specialista scolastica con cui aveva parlato ed era venuto fuori che lui soffrisse di ansia e che dovesse tranquillizzarsi.
Non che fosse una cosa nuova, però era sempre strano sentirselo dire.
In poche parole queste manie consistono nel dover toccare una cosa con una mano, poi l'altra, e poi con tutte e due, ma non solo...
Queste cosa aiutavano Christian nel tranquillizzarsi, perchè facendo quello era come se poi tutto andasse bene, e quello -seppur si rendesse conto che fosse una cosa un po' sinistra- placava il suo malessere.

Mattia pure soffriva d'ansia, soprattutto per quanto riguardava la scuola, ma non era mai sfociata in quel cosa di più serio del pianto, invece in quei giorni aveva notato un cambio repentino in Christian e questa cosa lo faceva preoccupare tremendamente.

<<Chri tutto bene?>>
Mattia si trovava in casa del suo fidanzato, disteso sul letto aspettando che quest'ultimo si stendesse con lui, ma il moro proprio non riusciva.
Quel venerdì avrebbe avuto una verifica e stava davvero nel pallone, più volte si era ritrovato a piangere.

Annuì stando zitto non volendo permettere alle lacrime di uscire.
<<Oi che succede>> Mattia si alzò di scatto notando Christian respirare profondamente.

A quel punto non c'è la fece più:
<<Io non riesco, non sono così intelligente, mi sento così stupido, prederò un insufficenza e mi calssificheranno tutti come un coglione, deluderò me la mia famiglia e te.
Le prof mi guarderanno con quell'aria inquisitoria e io starò lì trattendendomi dal piangere>>

Mattia lo guardò e lo abbracciò forte.
<<Ficcatelo bene in testa amore, non potrai mai deludermi, non potrai mai farmi dubitare della tua intelligenza ed io sarò senpre dalla tua parte, questa è solo una verifica, non sono i veri problemi della vita, questo è solo un piccolo step che devi superare, ma se dovessi prendere un insufficenza sicuramente io non potremi mai e poi mai giudicarti perchè sei umano e tutti gli umani possono sbaglaire.
Ma sono sicuro che questa la porterai a casa e anche se non dovesse capitare, questo non mi farà mai dubitare dell'intelletto che tu hai>>

Christian ne fu sollevato, e un piccolo peso fu sollevato dal suo piccolo cuore malandato.
Si sentiva così fortunato.
Il fatto però è che non si sentisse sicuro al cento per cento.
Le altre sere che aveva passato a piangere disperato desiderva solo scomparire e sapeva che non sarebbe stato bene, anche perchè viveva la scuola in maniera tossica, si faceva schiacciare dalle continue aspettative che solo lui riusciva a vedere, nessuno voleva che vivesse in questo modo gli anni migliori della sua vita e nessuno tanto meno Mattia desideravano che lui avesse attacchi di panico continui.

Mattia voleva solo il meglio per la sua metà, come credo tutti quelli che gli volevano bene.
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Si era calmato? No, Mattia si era addormenatato dopo una serie di coccole terapeutiche, (così le chiamava il piccolo) ed ora si ritrovava in balia nuovamente di pensieri sbagliati che lo stavno portando all'autosistruzione.

Si stava trattenendo, non tanto dal piangere, ormai quello lo stava facendo da troppo, però stava cercando di trattenersi dal singhiozzare, sapeva che se l'avesse fatto Mattia si sarebbe svegliato, e l'ultima cosa che voleva era che il biondo interrompersi il suo sogno per lui. Non non sarebbe successo.

L'angoscia era tanta, e il voler sprofondare nel silenzio più totale senza più sofferenza era molto, molto invitante.
Alcune volte ci pensava, e se scappati senza nessuno in cerca della serenità?

Voleva farlo, avrebbe voluto abbandonare la scuola, e fuggire il più lontano possibile.
Desiderava non soffrire, desiderava mettere a tacere quelle voci nella sua testa che gli continuavano a ripetere di essere un buono a nulla, perchè ci stava iniziando a credere.
Era come se si fosse insinuata nella sua testa il fatto di essere una stupido e di non poter arrivare agli obbiettivi che aspirava.

Desiderava ritornare bambino ancora tra le braccia protettive di sua madre e suo padre e voleva avere ancora l'innocenza tale da non considerare tutto una merda.
Si pareva un po' Leopardi con il suo pessimismo cosmico, in quel momento l'unica cosa bella sembrava l'avere Mattia, quel piccolo mostriciattolo biondo gli era entrato sotto pelle e non sarebbe uscito presto.

Ma il suo malessere era così palpabile, lui non riusciva più a sopportare nulla, stava pensando e ripensando, sapeva che avrebbe fatto un dispiacere a tutti però molto probabilmente avrebbe abbandonato la scuola, non lo sapeva ancora, ma ormai quel pensiero gli stava attraversando la mente da troppo tempo.

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Angolo autrice

Scusate ragazzi se il capitolo fa schifo, potevo scriverlo meglio ma non sto bene, credo voi possiate capire un pochino lo stato d'animo che mi colpisce in questi giorni.
Però so anche che appena questa verifica passerà andarà tutto meglio.
Tornerò bella e felice più che mai.

Vi voglio bene.💓

-ire💕

La bellezza nell'essere diversi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora