Cap.16

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Si stavano guardando, i loro occhi erano mischiati l'uno con l'altro e le loro anime erano intrecciate, le loro mani si cercavano e le loro labbra non smetteranno di riappropriarsi le gemelle.

Si erano privati per così tanto tempo di questo tipo di attività che ora volevano recuperare tutti i baci persi, le parole d'amore bloccate tra le mura della loro mente, tutte le esperienze non intraprese e tutti i sentimenti che non avevano avuto il coraggio di dirsi prima.

Mattia un po' aveva paura, era felice che il moro l'avesse baciato, ed era ancora più felice che anche Christian provasse qualcosa per lui, però era inevitabile aver un po' di timore, il lentigginoso l'aveva ferito molte volte, l'aveva fatto piangere tante volte, e Mattia aveva paura che poi si sarebbe pentito.

Ma non voleva pensare a cosa brutte, lui voleva viversi il presente, voleva godersi le dolci labbra di Christian, il suo sorriso conto la sua bocca, quegli occhi che urlavano: Amore.

Nella stanza riecheggiano solo gli schiocchi che le loro bocche facevano, nell'aria si sentiva la testa libera di pensieri, e i due ragazzi abbracciati su quel letto si scambiarono promesse, promesse silenziose, senza forzature.

Parole dolci uscivano dalle labbra del moro tra un bacio e l'altro Mattia invece si limitava ad arrossire e sorridere spingendolo a sè.
Ora che lo aveva non lo avrebbe più lasciato.

Il primo a staccarsi fu Mattia, non aveva voglia ma dovevano parlare per forza.
Lui voleva risposte, e per quanto quei baci fossero così belli lui aveva bisogno di certezze, di pilastri su cui appoggiarsi.
Voleva sentirsi dire che non l'avrebbe lasciato, che non l'avrebbe abbandonato, che sarebbe stato con lui.

Mattia aveva bisogno di Christian

<<Dobbiamo parlare>> lo disse in maniera più tosto dura, non voleva che il moro la prendesse come un gioco.
L'altro annuì. Semplicemente annuì.

<<Questo>> con un dito indicò ripetutamente lui è Christian.
<<È un gioco per te>> aveva paura, paura di un rifiuto, non voleva, non l'avrebbe sopportato.

<<No matti, questo, quello che c'è tra di noi non portà mai essere un gioco... io-io non so cosa potrà accadere, ma-ma so che quello che provo per te non è una cosa passeggera, non lo volevo ammettere perchè... perchè dio è così difficile perchè non era facile accettare e metabolizzare il fatto di essersi innamorati del proprio migliore amico>>

Mattia era spiazzato, Christian Stefanelli era innamorato di lui, Mattia Zenzola, la sua cotta ricambiava, non poteva essere più felice.

<<Tu-tu sei inna-innamorato di me?>> Chiese per conferma.
<<No guarda di tuo fratello>>
Anche Mattia lo amava, ma in quel momento l'avrebbe strozzato, amava ed odiava il sui sarcasmo.

<<Idiota>> disse sbuffando il più piccolo mettendo su un broncio.
Christian rise, la vista di un Mattia fintamente offeso era la cosa più bella del mondo.

Provò ad abbracciarlo ma il biondo lo scanzò, quando ci si metteva era davvero un bambino.

<<Dai piccolo non fare l'arrabbiato ti ho detto che ti amo>> cercò di essere il più persuasivo possibile.
<<In realtà lo hai detto a mio fratello>> borbottò imbronciato tenendo le braccia conserte.

Permaloso.

Evitò di dirglielo sennò sapeva che se la sarebbe presa ancor di più.

<<Eddai amore non mi tenere così il broncio>> Sapeva di aver giocato una carta sporca, però doveva vincere.
L'altro sbuffò mettendosi a cavalcioni su Christian nascondendo la testa nell'incavo del collo del moro.
<<Ti odio, non puoi fare così però>>
Christian rise, e Mattia si sentì rinascere a sentire quella melodia beare le sue orecchie.

Christian era etereo, la sua risata era eterea.

<<Io penso proprio che tu non mi odi affatto invece>> Mattia sorrise.
<<Forse>> gli concesse il biondo.
<<Stronzo>> ora fu il turno di Mattia a ridere.

Si mise composto sulle sue gambe, si avvicinò ad un palmo di distanza e sulle labbra gli soffiò:
<<Ti amo anchio cretino>>

Christian sorrise buttandosi tra quei boccioli caldi appropriandosi di tutto il suo ossigeno.

Cercavano di baciarsi ma i sorrisoni che gli contornavano il volto gli facevano solo sfiorare, ma loro andava bene così.

Uno squillo fece distogliere le  attenzioni che si stavano dedicando andando a far ricadere lo sguardo sul cellulare di Mattia.

Simone.

<<Ancora questo, ma che cazzo vuole da te>> Christian era geloso e non provava nemmeno a nasconderlo.

Mattia fece una risatina imbarazzata.
<<Dai Chri, è un amico>> cercò di tranquillizzarlo, ma era marcio dalla gelosia.
<<Si Chri fidati, poi io amo te>> Al moro gli si sciolse il cuore.
<<Ora ti faccio vedere>>

Prese il telefono e rispose alla chiamata.

<<Ei bello>> lo salutò Simone.
Christian lo guardò come per dire: visto!
Mattia alzò gli occhi al cielo.
<<Ei simo dimmi>>
<<Volevo dirti che tra un po' vengo a Bergamo>>
<<Che bello>> sussurrò il moro cercando di non farsi sentire.
E per poco Mattia scoppiò a ridere.
<<Che bello simo, ci si può vedere allora>>

Doveva ammettere che un po' l'aveva fatto apposta, voleva vedere la reazione di Christian alla sua affermazione, e poteva dire di non esser stato deluso dalle sue aspettative.

Il moro riattaccò di corsa mettendo il telefono accanto a loro guardandolo male.

<<Cazzo dici? Oh no a questo che ti fa il filo dietro col cazzo che ci esci>>

Mattia rise.

<<E chi saresti tu per dirmi con chi posso uscire e con chi no>> disse beffardo.

<<Non ti sto dicendo questo, di lui sono geloso e già lo odio>>
Il biondo alzò gli occhi al cielo.
<<Dai Chri è un ami->>

Un secondo squillo si fece spazio nella stanza, era il telefono di Christian sopra c'era scritto: Francesca.

Sarà un caso?

Christian sorrise e rispose prendendo il telefono.

<<Ei Chri, so che siamo in pausa, ma io non vorrei abbandonare tutto quello che abbiamo costruito>>
A Mattia venne da ridere, e non si trattenne come sperato.
<<Ma sei da solo?>>
<<In realtà qui c'è Mattia>>
<<Ah... Quindi possiamo parlare>> chiese speranzosa.
<<Si si, al meno chiariamo>>

Mattia lo fulminò con lo sguardo riattaccando proprio come aveva fatto il moro poco prima.

<<Ma sei cretino forte allora>> sbraita Mattia.
<<Ma noi dobbiamo chiarire, dobbiamo parlare>> cercò di spiegargli, ma il bionde sembrava avesse i paraocchi.
<<Si ma lei non vuole parlare, lei vuole la tua bocca e la tua lingua>>

Christian lo abbracciò dai fianchi tranquillizzandolo.
<<Ci voglio parlare solo per lascirci definitivamente, voglio stare con te>>

Mattia a quelle parole si sciolse baciandolo dolcemente.

Ora tutti e due avevano la loro costante, un punto di riferimento.

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Angolo autrice

Ciao amici, scusate il ritardo ma avevo poche idee e la scuola mi sta ammazzando però vabbè.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e se è così commentate e votate.
Al prossimo aggiornamento ciao💋.

-ire💕

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