Cap.21

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Puzzava da far schifo, avrebbe voluto fare una doccia, si sarebbe reso presentabile se solo sua madre non lo avesse chiamato, avrebbe cercato di non mostrarsi con le occhiaie scavate e la schiena ricurva, voleva iniziare da zero, ma perché gli sembrava tutto sbagliato.

Scese passivamente le scale, continuava a guardare la sua mane scivolare dolce sul corrimano d'ebano lucido, i suoi piedi facevano rumore, ogni affondo sullo scalino successivo era ancora più pesante di quello precedente, gli pareva di star camminando a rallentatore ed era come se ogni respiro poi fosse l'ultimo.

Arrivò ma non vide nessuno, la porta era chiusa e il silenzio animava la casa, si sentivano solo i cinguettii degli uccellini fuori e il ticchettio della caldaia, la coperta che stava sulle sue spalle cadde ed un brivido gli percorse la schiena, si girò raccattandola e l'appoggiò sul divano.
Percorse tutta la casa ma nessuna traccia di anima viva, e allora perché sua mamma l'aveva intimato a scendere, perché gli aveva detto che alla porta c'era proprio qualcuno per lui, non se lo spiegava.

Ad ogni passo la sua testa si faceva più pesante, decise di avvicinarsi al frigo e bere un sorso d'acqua, era fresca, gli scese in gola facendolo tossire, non smetteva, continuava a tossire mentre la bottiglia cadeva a terra frantumandosi in mille pezzi, si mise una mano sul petto tranquillizzandosi, passò sopra i vetri stupendosi del fatto che non stesse provando dolore. Rise a quella considerazione.

Decise di andare in veranda.

Il piccolo divano era totalmente distrutto, le piante che adornavano la stanza erano a terra e la sua faccia in ogni foto era cancellata. Rise a quella considerazione.

Si credeva pazzo, rideva delle cose più stupide, le sue mani erano rosse e la testa scoppiava, tuttavia i vetri nei piedi non li sentiva affatto.
Si sedette sopra il divano scassato prese il telecomando posto sopra il tavolino e cercò di accendere la televisione; non ci riuscì, continuava a cliccare sopra il tasto rosso posto in altro a sinistra ma niente, la TV non dava segni di vita.

Sbuffò alzando gli occhi al cielo.
<<Possibile che non ci sia nessuno in questa casa>> diede voce ai suoi pensieri.
<<Poi non funziona un cazzo>> scaraventò il telecomando sul muro facendolo aprire in due dopo il tentativo fallito di accendere nuovamente l'arcano marchingegno.

Si alzò come se nulla fosse zompettando da una parte all'altra della camera cercando qualcosa di ignoto pure al povero Christian.

Vide l'amatissima radio di suo padre in terra, si portò le mani alla bocca mentre rideva sarcastico calciandola a sua volta.

<<Tutto bene?>> si chiese lui stesso davanti lo specchio.
<<Una meraviglia>> si rispose cominciando a ridacchiare mentendo si a gambe incrociate.

Dopo qualche minuto nello specchio si palesarono delle immagini, inizialmente sfuocate, per poi farsi più nitide.

<<libera... libera... cazzo ragazzino non lasciarci>>
Non capiva, perché si trovava a guardare lui stesso in un lettino di ospedale, lui era lì, vivo e vegeto.
Mise una mano sul vetro provando a raggiungersi spinse, si spinse come non aveva mai fatto per poi vedere tutto buio.

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Si sentiva le palpebre e pesanti, cercò di aprirle ma gli sembravano fatte di piombo, non sa nemmeno lui come ci riuscì.
Vedeva le sue ciglia in contro luce mentre una stanza bianca si fece spazio nella sua veduta.

Un tubicino era attaccato al suo naso, mentre altri ne aveva sulle braccia e sulle mani.

Non sapeva che cosa avesse avuto ma sicuramente si ricordava del fantastico sogno che aveva appena fatto, era come se gli fosse entrato nelle viscere, sentiva tutte l'emozioni, l'amore che provava per quel ragazzino, ma poi, Mattia, che strambo nome che la sua mente aveva scelto.
Non che fosse poco comune, ma i biondi con gli occhi azzurri di nome Mattia non gli erano mai piaciuti.

Però aveva come la sensazione che davvero si fosse innamorato di quel biondo pur essendo tutto frutto della sua immaginazione, perché era così vero?

<<Oddio Christian ci hai fatto prendere un colpo>>
Sua mamma entrò abbracciando di slancio suo figlio.
<<Eravamo così preoccupati, dopo che il dottore ci aveva detto che ti stavamo per perdere mi sono sentita morire.
Stai sicuro che la macchina non la prendi più, mi vuoi dire che cosa caspita è successo, eravate tu e Mattia, che cosa avete fatto, avete litigato?>>

La fermò un'attimo, Mattia era reale, l'ultima cosa che si ricordava era che in macchina ci fosse solo lui, che avesse sbandato e poi il buio, Mattia lo ricordava molto poco, sentiva solo le sensazioni che aveva provato.

<<Mattia è reale?>> chiese ingenuamente alla madre che lo guardò subito con compassione, mentre una lacrima scese sulla sua guancia.
<<Christian che succede, quel biondo è stato così tanti pomeriggi a casa nostra che ho perso il conto, uscivi sempre con lui, anche se non me lo dicevi sapevo che fosse la tua persona speciale>>

Sembrava una cosa così bella, ma allora perché si ricordava di lui ma non di cosa avevano vissuto insieme.

<<E-e lui sta bene?>> abbassò lo sguardo cercano di non far vedere il turbine di emozioni che la frase di sua madre gli aveva scaturito.
<<Se l'è cavata, è sotto osservazione>>
Anna notò la sua faccia confusa.
<<Ti ricordi di lui vero?>> domandò con aria preoccupata.
<<Si>> sussurrò.

Anna gli diede un bacio veloce sulla guancia per poi uscire veloce dalla stanza.
Chiamò un dottore mente le si affiancava suo marito.

<<Mi dica signora>> disse cortesemente il medico.
<<Mio figlio non si ricorda più delle cose, aveva- cioè ha un ragazzo, ma è-è come se non riuscisse più a identificare che cosa hanno vissuto insieme, e so che...che posso sembrare apprensiva, ma voglio solo che mio figlio sia felice, quindi per favore gli faccia delle analisi>>

Il dottore la guardò in modo un pochino compassionevole per poi annuire poggiando una mano sulla spalla della donna.
<<Faremo il possibile signora, stia tranquilla, domani inizieremo con tutte le osservazioni, ora sarebbe inutile, il ragazzo è troppo debole>>

Anna lo ringraziò un pochino più rincuorata mentre si buttava tra le braccia del marito.

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Angolo autrice

Ei amici, sono riuscita ad aggiornare, spero siate contenti.
In questo capitolo c'è un vero e proprio colpo di scena, ditemi se vi piace.
Spero stiate bene e abbiate passato bene le feste.
Votate e commentate se vi è piaciuto e al prossimo aggiornamento.
Ciao amici 💋

-ire💕

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