Il ticchettio dell'orologio appeso al muro della classe di Mattia riecheggiava nella stanza silenziosa.
Non parlava nessuno, tutti erano impegnati a svolgere il compito di storia che la prof mezz'ora prima gli aveva consegnato.
Il biondo l'aveva già finito, non aveva mai studiato così bene, e alla fine della lezione mancavano solo 15 minuti, inoltre l'aveva riguardato per bene prima di riconsegnarlo.Giocava con la sua penna distrattamente, mentre pensava ininterrottamente ormai dalla fine del compito a Christian.
L'uscita che avevano fatto insieme era andata a buon fine.
Dopo il leggero crollo era riuscito a sdeviare il discorso rendendo il clima nuovamente sereno.
Ne era stato sollevato, molto probabilmente il moro aveva capito che il piccolo non ne voleva parlare quindi aveva semplicemente deciso di non forzarlo.Aspettava la fine dell'ora con ansia, poi sarebbe iniziata la ricreazione e avrebbe potuto scambiare qualche parola con il moro.
Lui stava con i più popolari, il suo gruppo a scuola era solo per convenienza, per farsi vedere visto che ormai Luigi e gli altri erano andati all'università e gli era rimasto solo Luca a scuola.Il biondo aveva avuto molte occasioni per vedere il gruppetto, ma non si era mai davvero soffermato su ognuno di loro.
Gli unici che riusciva a riconoscere erano Christian, Luca e un'altro ragazzo di nome Kevin che puntualmente quando lo incontrava gli riservava sempre qualche spallata o qualche parola poco carina.Il biondo cercava sempre di fregarsene, ma ogni giorno qualcuno gli ricordava quanto fosse sbagliato e quanto fosse inadeguato.
Aveva cercato negli anni di migliorare.
Confondersi nella massa, diventare una pecora per non subire il trattamento altrui, ma era stato tutto inutile.Un rumore assordante lo fece distrarre dal flusso di pensieri che la sua mente stava facendo.
Vide la prof salutare tutti con l'ammasso di compiti in mano scomparendo poi fuori dalla porta.
Tutti si alzarono creando un brusio fastidioso, così Mattia decise di scendere ad andare al piccolo bar che la struttura ospitava.Scese le scale mentre scrollava tutte le notifiche distrattamente.
Solo quando urtò qualcuno si decise ad alzare la testa.Kevin.
Non voleva fare l'impaurito.
Ma il ragazzo sembrava un'armadio a quattro ante e per di più faceva rugby, mentre il biondo si, era abbastanza grosso, ma in confronto a lui sembrava un cucciolo spaventato.<<Frocetto perché non guardi dove metti i piedi>> il biondo abbassò lo sguardo e subito delle risate si innalzarono attorno a loro.
Spostò la testa un po' a destra vedendo tutto il suo gruppetto ridere di gusto come se avesse fatto la battuta del secolo.
Esaminò tutte le facce per poi scorgere là in mezzo la sua.
Stava ridendo anche lui.Sentì un peso all'altezza dello stomaco vedendolo ridere di buon gusto, era così divertito ne vedere Mattia in difficoltà?
L'unico che non faceva nulla era Luca, anzi stava lanciando delle occhiate interrogative al moro.<<Che fai? Fissi così tanto il nostro Christian... che c'è, ti piace>>il biondo avvampò all'istante abbassando lo sguardo.
<<Oh guarda come si fa rosso... da Chri vieni qui>> il diretto interessato si irrigidì per poi sbloccarsi e raggiungere Kevin al suo fianco.
<<Cosa vuoi dire a questo essere davanti a noi>> disse il castano sghignazzando sotto i baffi.Mattia lo vide in difficoltà.
<<Chri->> provò a dire, ma la sua voce fu più veloce.
<<Cosa vuoi che gli dica, è solo un frocio di merda, non dovremmo nemmeno stare a parlare con un tipo come lui, ma poi l'hai visto>> i ragazzi risero nuovamente.Mattia sentì qualcosa spezzarsi e gli occhi farsi lucidi.
<<Ma poi l'hai sentito? "Chri">> uno della compagnia provò ad imitare la voce di Mattia con scarsi risultati.
Il biondo sperava vivamente che la campanella suonasse, ma quel giorno l'universo sembrava avercela con lui.
Si guardava le scarpe cercando di non far uscire nemmeno una lacrima, perché sennò sapeva che quello sarebbe stato solo oggetto di presa in giro, e lui ne aveva abbastanza.
Però decise di fare una cosa.
Si avvicinò al moro, una lacrima scese senza che lui potesse controllarla, e si maledì mentalmente.
Piazzò i suoi occhi color ghiaccio -resi grigi dalla delusione- i quelli color bosco del moro per poi sussurrargli ad un palmo dal suo viso un:
<<Vaffanculo Christian>>E se ne andò. Scappò in bagno fregandosene della campanella appena suonata.
Aveva bisogno di sfogarsi e non sarebbe stato bene se fosse rientrato in classe.Saltò tutta l'ora di filosofia.
La passò in bagno, a piangere per i primi 40 minuti, e i restanti gli spese cercando di calmarsi lavandosi ripetutamente il viso.Riuscì a calmarsi partecipando all'ora di inglese, con una nuova consapevolezza:
Non avrebbe più rivisto Christian.____________________________________
I giorni passavano, Mattia erano 4 giorni che non si presentava a lezione.
Non gli passava nemmeno per la testa di ritornare a scuola.
Non voleva.Al contrario suo il moro ci andava eccome a scuola.
L'unico motive per il quale ancora non aveva fatto forca era per vedere se ci fosse Mattia.Quando aveva visto i suoi occhi incupirsi e poi piangere gli si era spezzato il cuore.
Non avrebbe dovuto.E ad ampliare il suo senso di colpa c'era Luca.
Appena furono soli gli iniziò a fare una ramanzina degna da Oscar.
Lui è i suoi amici più stretti -che non erano nemmeno lontanamente quelli di scuola- sapevano che aveva passato un momento pensante della sua vita analizzandosi, cercando di capire che cosa avesse, avevano cercato di aiutarlo, ma Christian non era mai stato un ragazzo espansivo a livello emotivo, infatti non era riuscito ad aprirsi con i suoi amici gettando nel dimenticatoio tutto quello che lo affliggesse, rispondendo in modo sempre più vago alle domande che gli ponevano che dopo un po' smisero anche di chiedergli.Non aveva ancora cercato di contattare il biondo.
Il lentigginoso era dell'idea che Mattia aveva bisogno di sbollire.
E solo al momento in cui Christian fosse stato sicuro che Mattia avesse scaricato un po' la rabbia l'avrebbe contattato.Il problema però era che dal momento che gli aveva sputando in faccia tutte quelle parole erano passati giorni.
E il moro iniziava anche a preoccuparsi.Decise di scrivergli.
Aprì whatsapp trovando quasi subito il contatto del piccolo.
"Tia" spiccava tra tutti gli altri numeri.A Tia:
Ehy Matti, so che sei arrabbiato con me, e ne hai tutte le ragioni però vorrei chiarire.
[15:23]Chiuse l'app e si mise a fare i compiti.
Ormai erano le 17 in punto è Mattia l'aveva bellamente ignorato.A Tia:
E dai Matti per favore mi rispondi.
[17:01]
Il messaggio fu visualizzato.Christian quasi sperò veramente che gli avrebbe risposto ma subito dopo notò l'accesso del piccolo che segnava le 17:04.
Ci rimase male, ma purtroppo non lo poteva biasimare.
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Angolo autriceCiao amici, come state? Spero bene.
Allooora, vi è piaciuto il capitolo?
Se la risposta è affermativa allora votate e commentate.
Questo capitolo mi piace, ditemi se per voi è la stessa cosa.
Tra un po' ricomincia la scuola e proprio non ho voglia.
Poi ho visto un sacco di ragazzi che nelle altre ragioni si mettono le felpe o si metteranno le felpe, mentre io qui a Firenze sto schiantando.
Però vabbè dai.
Non mi dilungo oltre e vi lascio.
Ciao amici💋-ire💕
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La bellezza nell'essere diversi
FanfictionUn ragazzo apparentemente perso, l'altro con paranoie e difetti. Entrambi con mille problemi, ma spalleggiandosi e aiutandosi a vicenda con la forza di un sentimento che accomuna sia il biondo che il moro, riusciranno ad uscirne illesi? Potrebbero p...