Cap.19

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<<Ma che cazzo! Prima dici di amarmi e poi mi molli?>> sia il biondo che il moro erano in lacrime, Christian non poteva crederci, stava urlando e non gliene importava nulla della gente che lo guardava male.
<<Ma che fai ora? Piangi pure>> Christian -incredulo- si avvicinò pericolosamente al minore arrivandogli ad un palmo di distanza.

<<Non hai il diritto di piangere, mi hai spezzato il cuore, cazzo!...
Lo sai perchè ti ho portato qui? Volevo- volevo chiederti di divenatre il mio ragazzo ufficialmente, non avevamo specificato nulla e pensavo che lo volessi anche te, ma mi sbagliavo e amche di grosso.
Quindi tu non puoi piangere, non puoi, non dopo questo.
Ed io stupido che ti avevo conparto pure un'anello>>

Tirò fuori dalla tasca interna della giacca la famosa scatolina blu notte e gliela lanciò in grembo.

<<Vaffanculo Mattia>> sputò acido.

<<No cazzo, non hai capito nulla, ho chiuso con te perché dobbiamo concentrarci su noi stessi, non stiamo bene, nessuno dei due.
Io devo concentrarmi su cosa voglio davvero e ti amo ma non so più chi sono.
E mi sembra ovvio che non lo sappia neanche tu.
Voglio stare da solo, in questo periodo sembra che nemmeno ci sopportiamo, io non sto bene e tu altrettanto.
Prendiamoci una pausa. È meglio per tutti e due>> il moro annuì ormai in una valle di lacrime.
Si girò lentamente e si lasciò in dietro Mattia.

Non sapeva da quanto stava camminando, forse minuti, forse ore, l'unica cosa che sentiva era lo squillare incessante del suo telefono che ogni volta lo riportavano al mondo reale.
Gli pareva di vivere in un film, le lacrime che scendevano copiose sul suo viso, il suo cuore batteva forte nella cassa toracica mentre la sua mente era altrove.

Non aveva più senso niente, Mattia per lui era l'ultima cosa per poter non sprofondare, le sue emozioni già stavano prendendo il sopravvento e ormai l'ultimo appiglio per non abbandonarsi al baratro piu profondo era sfumato nell'aria.

Il fiato era corto e i singhiozzi aumentavano di passo in passo.
Aveva fatto soffrire Mattia all'inzio, e ora era come se tutti si fosse rigirato.
Forse era il karma?

Mattia lo amava, ma non stava bene, e il fatto di non essere riuscito a tirarlo su di morale lo distruggeva ancora di più, quella situazione gli sembrava così allucinante, sapeva che in quel periodo non andassero d'accordo, però pensava che al meno un pochino, avere una spalla su cui sfogarsi l'avrebbe aiutato, si sbagliava... succedeva sempre.

Non si sarebbe dovuto mettere così in gioco, non avrebbe dovuto ascoltare Alex quel giorno e così tutto non sarebbe successo, lui sarebbe stato bene con una ragazza senza che quel biondino scombussolasse tutti i principi che sin da bambino non erano stati nemmeno sfiorati.
Invece ora si trovava col cuore a pezzi. Aveva bisogno di bere. Sicuramente.

Quando tornò in dietro Mattia era ancora lì piangente, gli dispiaceva, però mise la sua facciata di indifferenza e si avvicinò a lui.

<<Alzati e muoviti, ti devo accompagnare a casa>> era freddo, il suo tono era così distaccato nemmeno lui si riconosceva.
Mattia chiuse la scatolina contenente l'anello e se la mise in tasca seguendo in silenzio il moro.
Salirono in macchina mentre il silenzio regnava sovrano nell'abitacolo in contrasto con i singhiozzi mal trattenuti del biondo, Christian invece, era sempre stato bravo a nascondere le sue emozioni, non piangeva quasi mai con le altre persone, ed era anche per questo che si malediceva per aver abbassato le guardie con Mattia. Non sarebbe dovuto succedere, se lo ripeteva come un mantra.

La tensione era palpabile, tutto stava per finire.

Arrivati davanti a casa del biondo quest'ultimo parlò
<<Christian guardami per favore, non pensare che l'abbia fatto per farti un torto, io ti am->> Mattia venne interrotto da Christian arrabbiato come non mai.

<<Basta, basta ripeterlo così in continuazione, tu non mi ami cazzo, se mi amassi tutto questo non sarebbe successo, mi odio io invece.
Mi odio così tanto per non averti aiutato che i tuoi ti amo mi sembrano così nulli, per favore, quando mi amerai davvero me lo dirai, ma ora-ora vattene e vai in casa prima che spacchi tutto>> era fuori di se, aveva urlato come non mai e la vena sul collo pulsava ininterrottamente.
Mattia singhiozzò per poi aprire la portiera ed entrare in casa di fretta e furia.

Christian -orami rimasto solo- tirò un urlo disperato mentre, finalmente, faceva uscire le lacrime. Non l'avrebbe mai dimenticato, lo sapeva.

Era a casa, fortunatamente sua madre era in salone al centro e suo padre stava facendo uno dei suoi tanti viaggi di lavoro, ne fu sollevato.

Entrò in bagno, aprì l'acqua della vasca tappando lo scarico e aspettò che diventasse calda.
Si guardò allo specchio e un po' si fece schifo, non solo perchè stava una merda: gli occhi rossi e lucidi, le guance rigate da macchie bianche e i capelli spettinati.
Ma anche per come aveva trattato Mattia, è vero, il biondo l'aveva trattato di merda ma non riusciva a non sentirsi in colpa per come gli si era posto, decise di non pensarci ed abbandonarsi in vasca.

Mise la testa al di sotto dell'acqua, non voleva di certo uccidersi, però stare in apnea per alcuni secondi magari l'avrebbe aiutato a dimenticarsi di tutto.

Poco dopo uscì, stare da solo stava permettendo alle sue emozioni negative di avere la meglio su di lui, quindi decise di uscire di fretta mettersi degli jeans una camicia e le sue puma ed andare in discoteca.

Parcheggiò alla meno peggio, si diresse a grandi falcate all'ingresso della discoteca e ci entrò di fretta.
L'odore di alcol gli arrivò in faccia come una ventata di aria fredda, le persone ballavano ed altre pomiciavano agli angoli, non era lì per ballare, quindi si diresse al bancone.
Si fece fare un negroni corretto per iniziare, andando avanti con rum e pera, tequila boom boom, gin tonic, quattro bianchi e altri shot da lui scordati con l'andate avanti del tempo.

Era ubriaco fradicio e con il suo quinto o sesto drink si diresse in pista scatenandosi come non mai.
Mentre muoveva i fianchi a ritmo di musica, si sentì qualcuno dietro, sorrise e i due iniziarono a ballare insieme.
Quando Christian si girò potè notare un ragazzo molto bello altro occhi marroni con una capigliatura strana, ma rimaneva comunque un gran figo.

Ballarono insieme, Christian sapeva che quello con fosse Mattia, ma cercava con tutto il suo cuore di non pensarci, si strusciavano l'uno sull'altro mentre la musica si infrangeva nelle loro orecchie.
Il ragazzo si avvicinò e il moro lo lasciò fare, voleva divertirsi, anche se sapeva non ci stesse riuscendo benissimo.

Le loro labbra si incontrarono e subito Christian sentì un conato di vomito alla gola costringendolo a staccarsi, corse in bagno rigettando tutto (o quasi)  l'alcol che aveva bevuto quella sera.
Si sentiva una merda, sapeva di non aver tradito Mattia in quanto si fossero lasciati, però sentiva così in colpa che si ritrovò per la terza -o forse  di più- volta a piangere da solo.

Si chiese che cosa gli avesse fatto il biondo per renderlo così fragile.

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Angolo autrice

Ciao ragazzi, come state? Spero bene, e spero che questo capitolo vi sia piaciuto e abbia chiarito tutto i dubbi.
Commentate e votate se è così, e ricordatevi che vi voglio bene anche se ho fatto dividere i nostri due protagonisti; al prossimo aggiornamento.
Ciao amici.💋

-ire💕

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