Capitolo 26

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E così eccomi qui, alla fine ho deciso di continuare la storia, sperando vi piaccia. Come sempre, vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate della storia. Ogni consiglio, commento o parere è ben accetto. Un abbraccio a tutti e buona lettura!
Eleonora

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Le valigie sono pronte e non vedo l'ora di scappare da questo posto pieno di fantasmi che mi ricordano il passato. Mia zia è fuori dalla porta di casa e i miei mi stanno facendo le solite raccomandazioni. 'Stai attenta' dopodiché il classico 'Ascolta sempre tua zia Mara' e l'immancabile 'Mi raccomando, ci fidiamo di te'. Ecco, l'elenco è fatto. Si parte, si va, si dimentica (almeno spero)
"Emma, tesoro, sei pronta?" Gli occhialetti viola di mia zia sono più puliti del solito e il taglio di capelli che si è fatta le incornicia il viso in modo naturale, facendola apparire più giovane.
"Ora che i tuoi ci hanno lasciate in pace, posso parlarti in tutta sincerità. C'è solo una regola da rispettare in questi giorni: divertirsi." La guardo e tutto quello che riesco a fare è incurvare le labbra, evidenziando le mie piccole fossette.
"Però se incontri qualche ragazzo carino, voglio ogni singolo dettaglio" mi guarda e ammicca. Probabilmente vorrebbe sembrare una quarantenne sexy, ma tutto quello che riesco a pensare è a quanto sia buffa.
"Non credo di voler già incontrare qualche nuovo ragazzo, zia" dico ridendo.
"Oh, tesoro, l'amore arriva quando meno te l'aspetti - Già, lo so. - E il mare è pieno di pesci per te, Emma."
Ecco, ci risiamo. Sorrido e guardo attraverso il finestrino la mia vecchia vita che si allontana sempre di più.
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L'albergo che mia zia ha prenotato è qualcosa di spettacolare e mi sento in colpa, deve aver speso una fortuna per una stanza in un posto del genere. L'ingresso è ricco di piante e di vasi che sicuramente in primavera sono pieni di fiori. Ahimè, siamo a Dicembre e quindi tutto ciò che può essere ammirato è il colore del mare freddo su cui si affaccia l'albergo. Non fraintendetemi, va benissimo così. Non potrei chiedere di meglio. È totalmente inutile dire quanto sia bella la vista. Puro spettacolo di onde al ritmo del vento freddo invernale.
"Mentre sistemo queste ultime scartoffie, fai un giro! Magari trovi qualche bel ragazzo della tua età" ammicca verso di me.
"Zia..." Il mio tono le fa subito cambiare idea.
"Va bene, va bene. Trova una qualche ragazza con cui passare queste vacanze. Meglio una coetanea piuttosto che una zietta vecchia come me" ride
"Non sei vecchia, sei diversamente giovane!" Rido anche io. Effettivamente, non mi entusiasma più di tanto l'idea di una vacanza passata a giocare a carte o a fare le parole crociate.
"Magari trovo qualche ragazza della mia età, ti raggiungo dopo in camera" Le sorrido e mi dirigo verso il giardino.
Non starò in giro fino a tardi, il viaggio mi ha distrutta e ho solo voglia di dormire.
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Non c'è in giro nessuno, forse d'inverno non hanno così tante stanze riservate.
Sento della musica in lontananza, viene dalla piccola spiaggia che sta proprio davanti all'ingresso del resort. Prima di avvicinarmi tolgo le scarpe e percorro la spiaggia a piedi nudi. Che sensazione stupenda, la sabbia tra le dita, il venticello leggero che fa aderire il vestito al mio corpo, l'odore di sale, di pini marittimi e di legna che brucia. La musica arriva da un falò proprio lì davanti, come un richiamo che mi invita a proseguire. Come canto di sirene che invitano Ulisse. Piano piano, con la musica, sparisce tutto il resto. Rimangono solo i granelli di sabbia posati sulla mia pelle e il rumore del mare che si confonde con le note di questa canzone che nemmeno conosco.
"Hola" una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare. Mi giro e mi perdo negli occhi più scuri che io abbia mai visto.
Quello che esce dalla mia bocca dovrebbe essere un ciao, ma credo che assomigli di più ad un verso senza senso.
Non riesco a formulare una frase di senso compiuto. Il ragazzo mi sorride.
Eh no eh, adesso basta.

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