Capitolo 20

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MATTIA'S POV

C'è una luce assurda che entra dalla finestra della camera. Non riconosco il luogo in cui mi trovo, mi stropiccio gli occhi e cerco di capire dove sono, guardandomi in giro. Poi mi ricordo, sono da Emma. Ieri stava malissimo e non so nemmeno il perché. Mi giro, e lei è ancora accanto a me, sdraiata. Dorme. I capelli spettinati la fanno sembrare di una bellezza vera. Ha il trucco sbavato e le guance arrosate, eppure non posso fare a meno di pensare che sia bellissima. Cazzo, Mattia. Smettila. Non ti è bastato cascarci una volta?

Un rumore mi riporta alla realtà. Sento rintoccare un orologio. Ascolto ogni din e ogni dong fino a quando non si ferma. Dieci rintocchi. Dieci. Aspetta, oggi è martedì. Dieci rintocchi. Martedì. Il mio cervello finalmente connette.

"CAZZO! SONO LE DIECI E NON SIAMO A SCUOLA!" urlo senza volere. In quel momento Emma si stiracchia e sbadigliando, apre gli occhi. Mi guarda e non dice niente. Anche io la guardo senza dire nulla. Sono certo che si arrabbierà da morire quando scoprirà di aver perso un giorno di scuola. La guardo aspettando che dica qualcosa.

"Sono le dieci." sussurro. Mi preparo già ai suoi insulti.

"Lo so, mi sono svegliata prima." ha la voce tipica di una persona appena sveglia.

"Perchè non mi hai svegliato? Abbiamo perso scuola..."

"Lo so, ma non stavo bene e tu dormivi come un ghiro. Anzi, russavi."

"Io non russo."

"Fidati, russi eccome."

"Invece no!" le lancio il cuscino addosso.

"Mi stai sfidando? È una sfida?" mi lancia un finto sguardo assassino

"Ci puoi scommettere" prendo un altro cuscino e glielo lancio in pieno viso.

"Sei morto" dice alzandosi in piedi, con in mano lo stesso cuscino che gli ho appena tirato. Mi insegue per tutta la stanza continuando a tempestarmi di cuscinate fino a quando non riesco ad immobilizzarla a terra, strappandole il cuscino dalle mani. Sono sopra di lei e quello che vorrei fare non è certo prenderla a cuscinate. Guardo le sue labbra e la mia voglia di baciarla aumenta.  Lei mi  guarda cercando di liberarsi. Lo faccio. La bacio. Ora la bacio. No, non posso. Però è così bella... La bacio. No. Sì. Che devo fare? Lei continua a dimenarsi per sfuggirmi e mi guarda, con quei suoi occhi stupendi. Improvvisamente la vedo cambiare espressione. Che stia pensando quello che penso io!

"Tia?"

"Dimmi" la guardo. Forse non sono solo io a provare questa strana cosa per lei.

"Mi stavo chiedendo una cosa" dice.

"Cosa?" forse anche lei sta morendo dalla voglia di baciarmi.

"Tu soffri il solletico?" e così dicendo inizia a solleticarmi ovunque, facendomi morire dal ridere. Siamo sul pavimento e lei continua a farmi solletico mentre io la imploro di smettere. E io, cazzo, sono felice.

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EMMA'S POV

Alla fine, ho perso solo un giorno di scuola da quando è cominciata. Non è così grave. Mattia è andato in bagno e io sono in camera, spettinata e in uno stato pietoso. Non mi interessa la sua opinione, ma farmi vedere in questo stato mi mette a disagio, così gli dico dalla porta del bagno che vado a farmi una doccia, al piano di sotto. Continuo a pensare a quello che ho visto ieri, però sono felice che Mattia sia rimasto qui con me. Ma che dici, Emma? Quando i tuoi lo scoprirannno ti uccideranno! Beh, basta evitare di dirlo, posso farcela. Esco dalla doccia e mi sento una persona nuova. Lego i capelli senza asciugarli e dopo essermi vestita, esco. Per tornare in camera, passo davanti alla cucina e vedo Mattia intento a cucinare.

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