Capitolo 28

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"Buongiorno splendore!" La voce di mia zia è troppo acuta per i miei gusti. Sono le nove di mattina e sono ancora mezza addormentata.
"Ieri sera sono crollata e non ti ho chiesto del tuo giro turistico. Com'è andata? Hai conosciuto qualcuno?"
Tra uno sbadiglio e l'altro riesco a rispondere solo un sì mezzo sbiascicato.
"Allora, cosa vuoi fare oggi?" Tutte queste domande di prima mattina mi mettono k.o.
"Dovrei vedermi con un ragazzo e i suoi amici, ma posso scrivergli un messaggio e dirgli di no, se dobbiamo fare qualcosa" per il mio stato mentale momentaneo questa è già una frase troppo lunga.
"Hai già il suo numero? L'hai conosciuto ieri? Dove andate? Da soli?" Non so, vuoi anche il suo codice fiscale?
"Zia, non è niente di che. Ieri sera in spiaggia ho fatto amicizia con un gruppo di ragazzi e mi hanno invitata a fare un giro oggi. Ora chiamo Thomas e gli dico che non posso perché ho da fare con te"
"Si chiama Thomas?" La voce di mia zia è sempre più acuta. Mi metto a ridere.
"Non scrivergli niente, vai con loro e divertiti. La vecchia di turno se ne starà qui a fare dei cruciverba" chissà perché me lo immaginavo. Vorrei ridere, ma mi trattengo.
"Sicura?"
"Sicurissima. Vestiti e vattene"
"Mi stai cacciando di casa?"
"Diciamo di sì" e mi spinge in camera.
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Accendo il telefono. Non lo usavo da prima della partenza. Cerco nelle ultime chiamate il numero di Thomas. Ieri sera mi ha fatto uno squillo, in modo che anche io avessi il suo numero. Attorno al numero sconosciuto ci sono chiamate perse da Mattia. Saranno almeno venti. Cerco di non pensarci. Sto per chiamarlo, ma mi fermo. Mi limiterò ad un messaggio. Apro whatsapp e scrivo un semplice 'Buongiorno' accompagnato da una faccina sorridente.
Dopo pochi secondi mi arriva una risposta. 'Buongiorno a te! Allora, la zietta ti ha dato il via libera?'
'Più che altro mi ha obbligata. Sono chiusa in camera a prepararmi'
'Perfetto, vestiti comoda, ti porto in un posto'
'Non sono convinta. Dimmi prima dove andiamo'
'È una sorpresa'
'Non mi piacciono le sorprese' mento. Io adoro le sorprese, anche se non resisto mai per la curiosità.
'Qual è il numero della tua stanza? Passo a prenderti'
'No, troviamoci giù nella hall. Non mi va di farti fare il terzo grado da mia zia'
'Accordato, ci vediamo verso le undici e mezza'
'Ma siamo solo io e te?' L'idea di andare da sola con lui mi agita.
'Nono, ci troviamo con gli altri. A dopo, Emma' e abbina a questo ultimo messaggio l'emoji di un sole splendente. Sono già le dieci di mattina e fa caldo, più del solito. Chissà che tempo fa a casa mia. Di sicuro si congela, rispetto a qui. E chissà come va a scuola. Chissà Alice... ALICE! Mi sono dimenticata di chiamarla, ogni giorno ci penso e lo rinvio, ma ora è il momento giusto. Finisco di infilare i leggins e la maglietta e mi infilo una felpa. La chiamerò mentre scendo a fare colazione.
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"Pronto? Alice?"
"Emma, tesoro, come stai? Non ti sei più fatta sentire. Ma dove sei?" Alice è come mia zia. Parte con le domande e non ti lascia nemmeno il tempo di rispondere. Sembra strano, ma mi piace.
"Ali, sto bene. Sono al mare con mia zia, avevo bisogno di stare un po' da sola"
"Cosa ha fatto quello stronzo? Ti ha picchiata? Ti ha insultata?" Tre domande alla volta, sempre.
"Nessuna delle tre cose. Non chiamarlo stronzo, lui..." Cerco di continuare anche se sento il magone. Vedo avvicinarsi il cameriere con il mio cappuccino e abbasso la voce.
"L'ho visto con una ragazza. E con visto, sai cosa intendo"
"Non è possibile, non ci credo. Dopo Marco, anche lui? Ecco perché non si è più fatto vedere" un attimo, cosa?
"In che senso?"
"Non viene a scuola da quando sei assente. È entrato in classe e quando non ti ha visto si è fatto fare un permesso per uscire. Non l'ho più visto. Ora che ci penso, ho trovato anche delle chiamate perse da un numero sconosciuto. Potrebbe essere lui. Non ho risposto perché non avevo il numero in rubrica" quindi Mattia non viene a scuola da quando sono assente... Non so cosa pensare.
"Allora, come è andato il viaggio?"
"Tutto normale, grazie"
"Emma, goditi questa vacanza e non pensare a quel coglione" fosse facile...
"Ci proverò"
"Se lo vedo, lo prendo a sberle. Te lo giuro"
"Ali, lascia stare, tranquilla. Ci sono passata una volta, posso ripetere la cosa." È strano da dire, ma questa delusione mi ha sconvolta più della rottura con Marco. Ci credevo, credevo nella storia con Mattia, ma è andato tutto storto. Saluto Alice e le prometto di chiamarla in questi giorni.
Finisco di sorseggiare il mio cappuccino e mi dirigo verso la hall. Vedo Thomas che mi aspetta, è in anticipo.
"Buongiorno!" Mi sorride. Mi sembra di conoscerlo da una vita e invece abbiamo passato insieme solo qualche ora.
"Buongiorno" sorrido. Mi si avvicina e mi da' un bacio sulla guancia. Cosa?
Lo guardo, arrossisco e lui se ne accorge.
"Scusami, sono abituato così. In Spagna ci si saluta sempre con un bacio"
"Non preoccuparti" cerco di cambiare discorso e di scacciare la vergogna che si è dipinta sul mio viso.
"Allora, sei pronta? Andiamo?"
"E gli altri?"
"Ci raggiungono dopo" adesso sono ancora più agitata.
"Non dovremmo aspettarli?"
"Ho già parlato con tutti, ci troviamo là"
"Okay..." Non sono convinta, ma non posso fare altro. "Dove andiamo?"
"Ti ho detto che è una sorpresa, lo vedrai là, chica" sbuffo ridendo e lui mi prende sottobraccio e mi trascina fuori dalla stanza.
Ma sì, buttiamoci.
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Ciao gente, come state? Allora, cosa ne pensate per ora del seguito? Succederanno molte cose, ve lo prometto! Continuate a seguire la storia e fatemi sapere cosa ne pensate. Caricherò il prossimo capitolo quando riceverò almeno tre commenti. Mi raccomando! Un abbraccio,
Eleonora.

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